Caratteristiche dei bambini con attaccamento disorganizzato
Scoprite qui chi sono i bambini con attaccamento disorganizzato. Vedrete che ci sono molti più casi di quelli che immaginate.
Sfortunatamente esiste un’alta percentuale di bambini che sono o sono stati vittime di maltrattamenti. I traumi e lo stress cronico derivati da queste situazioni li portano a sviluppare un comportamento disfunzionale che prende il nome di attaccamento disorganizzato.
Si caratterizza per una paura cronica e intensa che rende il bambino incapace di relazionarsi con i suoi genitori o con chi si occupa di lui. E che lo rende persino riluttante a rimanere in loro presenza. Di conseguenza, quando viene obbligato a rimanere con queste persone, prova un senso di confusione e stordimento.
L’attaccamento disorganizzato, così come indica il suo nome, è la conseguenza di esperienze traumatiche molto intense per il bambino. Le quali quindi “disorganizzano” il suo sviluppo sociale e lo rendono vulnerabile.
In altre parole, l’attaccamento disorganizzato è un insieme di sintomi di malessere emotivo.
Caratteristiche dei bambini con attaccamento disorganizzato
I bambini con attaccamento disorganizzato hanno difficoltà nel controllare le emozioni, così come anche nel relazionarsi ad altre persone, persino della loro età.
- La maggior parte del tempo manifestano comportamenti discordanti. Questo vuol dire che il bambino è capace di cercare il contatto fisico e, subito dopo, di evitarlo completamente.
- Si esprimono in modo disordinato e ridondante quando parlano di uno stesso argomento.
- I bambini con attaccamento disorganizzato possono manifestare ansia nel separarsi dai propri genitori.
- Hanno la tendenza a muoversi in modo scoordinato e, in situazioni di paura, possono paralizzarsi completamente. Vale a dire, si possono pietrificare.
- I bambini con attaccamento disorganizzato hanno una grande suscettibilità in relazione alla figura paterna. A volte con espressioni fisionomiche evidenti.
- Si spaventano spesso. Parlano in modo vago.
- Sentono facilmente ogni contatto come un’invasione del proprio spazio personale.
- Soffrono di stress post-traumatico.
- Possono sviluppare disturbi dissociativi, della memoria e dell’attenzione.
- Non hanno interesse ad esplorare il mondo intorno a loro. Sono invasi dall’incertezza e la paura li paralizza al momento di fare nuove esperienze.
- Tendono a sviluppare varie paure e persino fobie.
- Si mantengono in uno stato di ipervigilanza, perché pensano di dover stare in costante allerta per fuggire da un’aggressione.
Nei confronti della madre
Sentimenti contraddittori
I bambini con attaccamento disorganizzato manifestano contraddizioni. Ad esempio, possono chiedere alla madre un abbraccio e subito dopo chiederle che si allontani.
In queste situazioni, i bambini si disperano perché non sanno cos’è che vogliono con certezza. Per questa ragione, si inquietano molto quando viene chiesto loro che cosa vogliono.
Disorientamento
- Quando il bambino con attaccamento disorganizzato si sente confuso o ha paura per il comportamento della madre.
- Si mostra disorientato in tutto ciò che fa; ovvero, il bambino non è coordinato nelle sue azioni.
- Il disorientamento si ha nel momento in cui la madre si prende gioco del bambino o lo mette a disagio.
Questi bambini tendono ad essere molto volubili, per cui è fondamentale essere pazienti con loro e trattarli con affetto e rispetto.
Reticenza nei bambini
La madre crea una distanza affettiva considerevole con il bambino. Questo è un tratto caratteristico dei genitori di bambini con attaccamento disorganizzato.
Sentendosi incompetenti, optano per prendere le distanze. Ad esempio: la madre decide di salutare il bambino sempre da lontano, senza avvicinarsi.
Comportamenti aleatori e alterni
I bambini con attaccamento disorganizzato possono essere molto chiusi in se stessi, al punto di desiderare di essere invisibili al mondo. Dall’altro lato, possono avere degli scatti d’ira.
Bisogna ricordare che, in loro, i comportamenti sono aleatori e poco adeguati alle circostanze. Non sanno come ottenere affetto e questo li porta ad esprimersi nei modi più disparati.
L’autostimolazione
I bambini con attaccamento disorganizzato fanno ricorso all’autostimolazione, attraverso colpi o dondolii della stessa. La ragione di ciò? Con questi movimenti quello cercano di fare è, in modo inconsapevole, di affievolire il loro dolore psicologico.
Con il passare del tempo arrivano a crearsi il loro proprio meccanismo di difesa. Si adoperano per nascondere i propri ricordi dolorosi in modo da lasciare emergere solo quei ricordi positivi con i propri genitori. Questi, nella maggior parte dei casi, vengono idealizzati.
Non si rivolgono ai genitori
I bambini con attaccamento disorganizzato non si rivolgono ai genitori nel momento in cui si presenta qualche problema, perché non si sentono a proprio agio. Questo può portarli a piangere di nascosto, a girovagare senza alcuna meta, lontano dai genitori, dai problemi e da se stessi.
Questi bambini hanno bisogno di un aiuto professionale per poter sviluppare un legame sano con i genitori o con chi si occupa di loro, a seconda del caso.
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