I giocattoli non hanno genere
Dopo che le feste di Natale sono passate e durante la vigilia dell’Epifania, abbiamo avuto (e abbiamo tuttora) l’opportunità di vedere genitori che corrono come pazzi lungo gli ipermercati nel disperato tentativo di trovare il giocattolo perfetto per i loro figli. Tutti hanno qualcosa in comune, di cui nemmeno loro si rendono conto. Bambole e cucine giocattolo per le bambine, palloni e macchinine per i bambini. Zainetti rosa per le bambine, raffiguranti principesse o Hello Kitty; neri, rossi o azzurri per i bambini, con disegni di Cars, Spiderman o personaggi del genere.
Da chi vengono imposti gli stereotipi? Chi ha detto che a un bambino non possa piacere Peppa Pig o che una bambina non possa apprezzare Cars? Chi è stato a inventare l’assurda regola secondo la quale il rosa è per le bambine e l’azzurro per i bambini? Tutto ciò non incoraggia forse i nostri bambini a essere superficiali e a fidarsi degli stereotipi piuttosto che della qualità umana delle persone?
A volte ci lamentiamo dei pregiudizi e della superficialità senza renderci conto che, in qualche modo, potremmo essere noi stessi a inculcarli nei nostri figli. Quante volte ci è capitato di sentire una madre dire: “No, cara, i palloni sono per i bambini. È meglio se compriamo questa bambola”? Se nostra figlia desidera un pallone e nostro figlio una bambola, e noi, invece, li costringiamo a cambiare i loro gusti, non stiamo evitando di prestare attenzione ai loro sentimenti?
Cambiare il fatto che i giocattoli non hanno genere
A volte dimentichiamo una verità fondamentale: i bambini non vedono la vita allo stesso modo in cui la vediamo noi. A loro non importa se, per giocare, ciò che hanno a disposizione in questo momento è una cucina giocattolo, una bambola, un puzzle, un pallone o qualunque altra cosa. Vogliono solo giocare! Se la sua amichetta vuole giocare con la cucina giocattolo, vostro figlio parteciperà. Se vostro figlio vuole giocare a calcio, lo farà anche la sua amichetta.
Certo, se un maschio viene visto giocare con le bambole e una femmina col pallone, gli altri bambini li prenderanno in giro. Da dove provengono, però, questi stereotipi? Non si tratterà di ciò che abbiamo insegnato loro in casa e del modo in cui, purtroppo, la società vede se stessa? È il momento di cambiare tutto questo! Lasciamo decidere ai nostri figli che cosa gli piace e che cosa vogliono o non vogliono essere.
Conseguenze
Inibire i desideri e i sentimenti più intimi di un bambino può trasformarlo in una persona introversa che, per tutto il resto della sua vita, si sentirà confusa nei confronti di qualcosa senza sapere molto bene di che cosa si tratta. Questa frustrazione potrà condurlo a cercare la felicità in cose che dovrebbe invece evitare, come l’alcol, le droghe o le cattive compagnie. Che importa se a vostro figlio piace una maglietta rosa o se vostra figlia desidera delle scarpe da calcio oppure iscriversi a un corso di karate?
Gli stereotipi impongono che le nostre bambine debbano essere delle principessine e i nostri figli degli uomini rudi che non piangono mai. Questo genere di persone costruirà una società migliore?
Bugie sul contrastare gli stereotipi
Una bambina che gioca a calcio non sarà forse femminile, una volta cresciuta? E un bambino che gioca con le bambole dovrà essere necessariamente effeminato? No. E poi, se anche fosse, non è forse peggio che siano infelici? E proprio da noi dipende che loro stessi non vedano le cose in questa maniera, così come, in questo modo, abbia fine il bullismo che tanto male fa ai nostri piccoli.
Viviamo nell’epoca della donna indipendente, una donna che non è stata educata con l’unico scopo di sposarsi e avere figli, ma di realizzarsi personalmente e professionalmente. Viviamo nell’epoca in cui milioni di uomini vivono da soli e sanno cucinare, stirare e lavare i loro vestiti. Di fronte a tutto ciò, non è forse obsoleta l’idea che afferma: “i maschi con i maschi e le femmine con le femmine?”.
L’esperimento: i giocattoli non hanno genere
Una nota catena di supermercati francesi ha deciso di lanciare un nuovo catalogo il cui motto recita: “Non ci sono giocattoli per bambini o per bambine… Solo giocattoli”. Hanno deciso di farlo dopo aver sperimentato che i bambini vanno al di là dei pregiudizi, dei sessismi e degli stereotipi che nutriamo. Hanno dimostrato che i giocattoli non hanno genere.
Come è stato fatto?
Su un’ampia superficie, sono state collocate alcune ambientazioni da bambini e da bambine, con giocattoli che erano in relazione con ognuno degli scenari. Dietro le porte c’erano una dozzina di bambini che pensavano a quali sogni avrebbero visto avverarsi una volta che le porte fossero state aperte.
E quando si sono aperte… è accaduto l’imprevisto. Senza adulti che dicessero loro con che cosa potevano o non potevano giocare, ogni bambino ha deciso liberamente e senza pensarci molto quali ambientazioni e giocattoli avrebbe scelto.
La cosa sorprendente è stata vedere come le bambine abbiano deciso di giocare con treni e macchinine, fingendo addirittura di essere meccanici di gru, mentre i bambini si sono divertiti passando l’aspirapolvere, giocando ai papà e cucinando. Non ci credete? Possiamo provarlo con un video presente nella nostra pagina Facebook. Non perdetevelo!
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