Bullismo: insegnate a vostro figlio come reagire

Bullismo: insegnate a vostro figlio come reagire
Ana Couñago

Revisionato e approvato da la psicologa Ana Couñago.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Non c’è niente che faccia sentire una madre tanto triste e impotente quanto sapere che suo figlio è stato picchiato da altri bambini. Certamente a tutti noi preoccupa e indigna il fenomeno del bullismo. Forse vi starete domandando come comportarvi in questi casi, come insegnare a vostro figlio a reagire di fronte alla violenza.

Alcuni bambini tendono un po’ troppo a farsi sfuggire pizzicotti, calci, morsi, schiaffi o altri comportamenti aggressivi. Possono essere episodi isolati oppure sistematici; di solito avvengono negli ambienti che il bambino frequenta, come la scuola, il parco, la colonia estiva, etc.

Ebbene, insegnare al bambino a reagire di fronte alla violenza dei suoi coetanei è responsabilità dei genitori. L’adulto conosce il modo più efficace per bloccare ogni comportamento aggressivo contro il bambino; è compito suo tenere sotto controllo queste situazioni, purtroppo così comuni.

Come evitare di allevare un figlio aggressivo

Sono diverse le linee guida che un genitore può seguire già da quando il bambino è piccolo. Aiutano a prevenire comportamenti aggressivi del bambino. Allo stesso tempo, lo preparano a reagire qualora dovesse trovarsi in determinate situazioni, ad esempio, quando un altro bambino lo colpisce.

  • Come sempre, i genitori devono dare il buon esempio, perché i bambini imitano ciò che vedono in casa. Occorre evitare le punizioni fisiche, altrimenti il bambino le considererà risorse utili per la sopravvivenza.
  • Prevenite l’aggressività in vostro figlio facendogli capire cosa succede quando fa del male a qualcuno. Potete usare una smorfia di dolore o mostrarvi arrabbiati, ma spiegategli sempre cosa prova chi è stato colpito.
  • Quando invece è un altro bambino ad attaccare vostro figlio, non lasciate correre. Ad esempio, se il piccolo aggressore vuole un giocattolo o l’altalena su cui siede vostro figlio, non dovreste concederglieli. In caso contrario, trasmetterete ad entrambi questo messaggio: la violenza è positiva e serve ad ottenere quello che si vuole.
  • Non consigliate al vostro bambino di rispondere con pari violenza, non avvalorate la legge del taglione o del più forte.
  • Quando vostro figlio compie uno di questi gesti poco gentili, può essere efficace un castigo come metterlo in un angolo per alcuni minuti.
  • È importante insegnare al bambino, quando colpisce un coetaneo in modo accidentale o intenzionale, ad essere consapevole dell’errore e a scusarsi. Nel frattempo consolate il compagno aggredito, senza però insistere sulla sua vulnerabilità o rafforzandone il ruolo di vittima.
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Come insegnare a vostro figlio a reagire quando viene colpito da un altro bambino

  • Prestate ascolto. Prima di arrabbiarvi, ascoltate attentamente vostro figlio per sapere dove e quando si verificano questi episodi e chi vi partecipa. Scoprite se si tratta di una questione personale tra due bambini o di vero e proprio bullismo con un aggressore e un suo pubblico.
  • Fate domande. Non è necessario cercare subito un colpevole o fare un interrogatorio di polizia. Lo scopo è capire le circostanze e l’ambiente in cui vostro figlio subisce violenza.
  • Aiutate vostro figlio a comunicare in modo che sia lui stesso a mediare e risolvere il conflitto. Agite sempre con imparzialità, cercando le soluzioni più adeguate e dando ragione a chi ce l’ha. Allo stesso tempo, non colpevolizzate o umiliate l’altro.
  • Offrite al bambino i termini per potersi esprimersi. È essenziale insegnare al bambino, già da piccolo, le parole necessarie a individuare ed esprimere i sentimenti che prova in queste circostanze. Poter descrivere a parole quello che succede dentro di sé è il primo passo verso l’assertività.

Cercate insieme a vostro figlio una possibile soluzione al conflitto

  • Come pensi che si possa risolvere questa situazione?”: questa è una buona domanda da cui partire per risolvere il problema. Certamente molto meglio che esortarlo a “spaccare la faccia” del bambino che lo picchia. Vedrete che in più di un’occasione la risposta del piccolo vi sorprenderà.
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  • Mostrate al bambino le possibili alternative. Dategli modo di pensare o mettere in atto le diverse opzioni affinché il problema non gli scappi di mano. Le vie di uscita al conflitto possono essere varie, compresa la tecnica del gioco di ruolo.
  • Stimolate la comunicazione verbale. Non è necessario arrivare alle mani, basta e avanza la parola. Aiutate vostro figlio a imporre dei limiti, a farsi rispettare con le parole anche quando si sente confuso.
  • Se assistete ad una zuffa, separate immediatamente i bambini. Mettete fine al conflitto con fermezza e determinazione, ma non bruscamente, evitando urla e insulti.
  • Infondete fiducia a vostro figlio. Quando altri bambini lo picchiano e lui vi confida le sue frustrazioni, dategli sicurezza e fatelo sentire forte. Deve sapere che potrà sempre contare sul vostro appoggio incondizionato. Tuttavia, sarà lui a decidere come affrontare il problema, se con le parole, con la complicità dei suoi amici o con l’intervento di un adulto. Quando è lui stesso a risolvere una difficoltà, viene rafforzata la sua autostima e la sua capacità di affrontare le sfide.
  • Favorite l’assertività come modo per reagire alla violenza. Questo atteggiamento significa difendere i propri diritti in modo chiaro e fermo, senza diventare aggressivi.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.