L'importanza di prendersi cura del bambino quando piange
È fondamentale prendersi cura del bambino quando piange, perché contribuirà positivamente al suo sviluppo emotivo. Il pianto è una richiesta di attenzioni del bambino, perciò è importante andare da lui quando urla. Secondo gli esperti, sulla base del legame che viene stabilito attraverso il contatto e il calore del corpo, l’intelligenza emotiva si sviluppa meglio.
Prendere il bambino in braccio lo aiuta a sviluppare meglio la sua intelligenza emotiva
Il bambino ha solo il pianto come mezzo per esprimersi. Istintivamente il pianto indica che si sente in pericolo. Ecco perché chiama sua madre per dirle che è:
- affamato
- infreddolito
- stanco
- sofferente
- scomodo
- desideroso di compagnia
I benefici di assistere il pianto del bambino
Alcuni pensano che dare le attenzioni richieste dal bambino quando piange faccia male. Questo è un pregiudizio infondato. Lasciare che il bambino pianga a lungo lo fa sentire solo e insicuro.
Nel grembo materno il bambino ha avuto a lungo riparo, calore e comfort. Nel mondo esterno è difficile abituarsi ai cambiamenti. Dobbiamo aiutarlo ad adattarsi alla realtà che lo circonda.
Un bambino appena fuori dal ventre della madre si aspetta di ricevere attenzioni e di sentirsi a proprio agio. Ora che è fuori dal corpo di sua madre ha bisogno di un’esperienza simile, che trova nelle sue braccia.
I bambini che ricevono attenzioni quando piangono diventano individui ben sviluppati. Questo è stato confermato da un recente studio condotto da Darcia Narváez, professoressa di psicologia presso l’Università di Notre Dame negli Stati Uniti.
I neonati che ricevono cure dei genitori sono persone con una migliore salute mentale, maggiore sicurezza e adattabilità, migliore produttività. Narvaez ha osservato che “le persone che non hanno ricevuto attenzioni quando piangevano da bambini tendono ad essere più reattive allo stress e risulta loro più difficile calmarsi”.
Un individuo ha bisogno di affetto e di attenzioni per poter crescere in modo sano.
I bambini ignorati quando piangono diventano spesso individui con un forte senso di abbandono e di insicurezza, soggetti all’ansia e alla depressione.
Prendersi cura del bambino quando piange per il suo sviluppo emotivo
L’attenzione emotiva e il contatto fisico aiutano lo sviluppo del bambino. Il pianto non deve essere e visto come un segno di cattiva istruzione, ma come il bisogno del bambino di essere ascoltato. Se lo assistiamo nel modo giusto, a poco a poco la frequenza del pianto del bambino diminuirà.
L’amore offertogli garantirà al bambino una vita emotiva e delle relazioni sane, permettendogli di creare legami stabili.
Un bambino che riceve cure si sentirà amato, sicuro e felice. La cosa importante da tenere in mente è che tutto ciò che una madre può fare oggi per il suo bambino darà frutti domani.
Certamente l’amore è uno dei nostri primi bisogni come esseri umani e uno dei pilastri fondamentali per una vita sana.
Sapere come distinguere ciò che il bambino sta chiedendo è essenziale per soddisfare i suoi bisogni e per aiutarlo a svilupparsi correttamente. Chiaramente ci vorrà del tempo, ma la pazienza sarà il nostro migliore alleato. La cosa più importante è prendersi cura del bambino quando piange e grida in modo da poterlo crescere sano e felice.
Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- de Cock, E. S., Henrichs, J., Rijk, C. H., & van Bakel, H. J. (2015). Baby please stop crying: An experimental approach to infant crying, affect, and expected parenting self-efficacy. Journal of Reproductive and Infant Psychology, 33(4), 414-425. https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/02646838.2015.1024212
- Long, T., & Johnson, M. (2001). Living and coping with excessive infantile crying. Journal of advanced nursing, 34(2), 155-162. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1046/j.1365-2648.2001.01740.x
- Jones, S. (1992). Crying baby, sleepless nights. Houghton Mifflin Harcourt.
- Illingworth, R. S. (1955). Crying in infants and children. British medical journal, 1(4905), 75. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2060770/
- Hiscock, H., & Jordan, B. (2004). 1. Problem crying in infancy. Medical journal of Australia, 181(9), 507-512. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.5694/j.1326-5377.2004.tb06414.x