Restare incinta dopo un aborto: è possibile
Ricordo bene quel 24 dicembre quando mia zia Ana non uscì di casa. Veniva dalla clinica in cui le avevano praticato un raschiamento. Non dimenticherò mai il suo dolore per aver perso il bebè che cresceva nel suo ventre. Alcuni mesi più tardi decise di restare incinta dopo un aborto.
Dopo questo episodio che offuscò la magia delle feste, nacque Valeria, che oggi ha 15 anni. Valeria è sana e felice così come i suoi due fratelli maggiori Juan e Sofia. Anche se Ana ebbe un aborto spontaneo la sua gravidanza si sviluppò normalmente.
In casa non si parla del piccolo non nato, tanto meno dei piccoli che la nonna abortì spontaneamente. L’aborto spontaneo è un evenienza purtroppo naturale, che accade molto di frequente.
“L’incidenza dell’aborto spontaneo è talmente alta che quando si verifica un solo caso nella coppia, non è giustificato uno studio della causa che ha portato all’evento.”
-Società Spagnola di Ginecologia e Ostetricia (SEGO)-
Restare incinta dopo un aborto: una vita che cresce dentro
Carla, madre di due figli, spiega che ci sono donne incinte che non si sentono tali. D’altro canto lei stessa invece ha sempre avuto la certezza di aspettare un figlio, ancora prima che gli esami medici lo confermassero. “Tutte e tre le volte l’ho saputo ancora prima dei dottori”.
“Ero molto felice di questa gravidanza. Lo desideravo da tanto e anche se ero incinta da solo una settimana sembrava fossi in piena gravidanza. Feci mille piani, pensavo già alla data del parto, al nome da dare al bebè…”
Successivamente i dottori dissero che qualcosa non andava e questo mi riempì di paura. Vissi una settimana di incertezza. Piangevo molto, parlavo al bebè e gli chiedevo di darmi un segno per sapere se stesse bene o meno. “Avevamo una connessione speciale, molto diversa da quella che ebbi con le mie due figlie precedenti, a questo punto della gravidanza”.
Dopo il raschiamento il dolore passò. “Ero tranquilla non essendo più incinta”. Il pianto durò finché non uscii dal reparto. Dopo un mese ebbi una conversazione con una zia e il pianto ricominciò tantissimo.
“Non saprei quanto durò il mio dolore, dopo aver avuto Carlota, la mia prima figlia, piangevo ogni volta che ne parlavo. Penso che quella vita che visse dentro di me sia parte del mio essere, della mia storia. Anche se fa male”.
Carla decise di restare incinta dopo un aborto. Semplicemente, dopo due mesi da quella perdita scoprì di aspettare Carlota.
Restare incinta dopo un aborto provocato
Quando Maria aveva 27 anni rimase incinta. Se ne accorse verso i due mesi di gravidanza. Un giorno all’uscita da lavoro ebbe una voglia immensa di un panino particolare venduto da una catena di fast food.
Comprare il panino tanto agognato fu un supplizio. Ogni 3 minuti sentiva la nausea salire provocata dai diversi odori e spezie della cucina del negozio. Un compito veloce si convertì in un’odissea.
Dopo essersi sentita così, Maria sospettò di essere incinta. Ne ebbe la conferma dopo aver fatto tre test.
La notizia la disturbò. Vide la sua vita come finita, la carriera, le sue finanze e così decise di non tenere il bambino. Sapere di non avere l’appoggio del padre del bambino, che non sembrava affatto interessato, la rassicurò sulla sua decisione.
Abortì con una pastiglia di misoprostolo che collocò nella vagina. L’esperienza non ebbe complicazioni a livello di salute. Adesso, dopo molti anni, la sua vita è diversa e pensa ad avere un figlio. Spera tanto che accada presto.