Anche i figli maschi sono affettuosi e amorevoli

Anche i figli maschi sono affettuosi e amorevoli
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

La dolcezza non è esclusiva del genere femminile: anche i figli maschi sono affettuosi. È un’idea che dobbiamo metterci in testa da subito per educare i bambini all’intelligenza emotiva e farli diventare individui che oltre al loro ruolo di genere concepiscano l’amore e l’affetto come un’arma potente.

Fino a non molto tempo fa la nostra società seguiva quel ferreo schema mentale che stabiliva che i figli maschi dovessero essere forti, le figlie femmine servizievoli, i ragazzi duri e coraggiosi, e le ragazze sensibili e belle. Questa dicotomia relativa al genere quasi inevitabilmente stabiliva non solo un’immagine ma anche il modo di rapportarsi con l’ambiente circostante.

I bambini di ieri, che sono gli uomini di oggi, fanno ancora molta fatica a esternare ed esprimere le proprie emozioni. Fanno fatica anche a mostrare quell’empatia aperta, quella partecipazione con cui gestire meglio determinate situazioni. Per questo, se c’è qualcosa che dovremmo tenere bene a mente fin dall’inizio è che il genere maschile non è immune dal provare sentimenti profondi. Anche i maschi parlano il linguaggio dell’amore, anche loro possono essere e sono capaci di trasmettere affetto.

Tuttavia, se fin da subito favoriamo lo sviluppo di queste capacità, permetteremo loro di condurre una vita indubbiamente più ricca da questo punto di vista. Una in cui non devono avere paura di esprimere le proprie emozioni. In cui possono a loro volta instaurare buone relazioni presenti e future. Perché educare all’intelligenza emotiva significa educare alla saggezza. Ed una cosa che ogni bambino si merita.  

L’influenza del testosterone sul cervello del bambino e i neuroni specchio

L'influenza del testosterone su alcune aree del cervello.

Nell’utero materno, i feti di sesso maschile sperimentano fin da subito un aumento intenso e graduale del testosterone. Come sapete, dopo la nascita il livello di testosterone crolla e rimane basso fino alla pubertà. Ma i neurologi hanno dimostrato che questo ormone determina anche il modo in cui si distribuiscono e si collegano tra loro alcune piccole aree del cervello.

Questo fa sì che a volte i figli maschi elaborino le informazioni in un altro modo, per esempio. O anche che in altre occasioni, rispetto alle femmine, mostrino più impulsività o un atteggiamento più competitivo. Non possiamo dimenticare, tuttavia, che anche il cervello femminile ha la sua piccola dose di “testosterone”, anche se in minore quantità.

Il testosterone rende i figli maschi più aggressivi e meno affettuosi?

È un’idea tradizionale pensare che i bambini vengano al mondo geneticamente pronti per essere più forti e aggressivi delle bambine. Non è vero. L’aggressività e una scarsa affettuosità non hanno niente a che fare con la genetica. Almeno non tanto quanto pensiamo. Hanno più a che fare con i modelli educativi.  

  • I figli maschi devono essere educati con la stessa affettuosità, intuizione e affetto con cui vengono educate le figlie femmine.
  • Un maschio non nasce mai aggressivo. Se lo è, si deve ai modelli di comportamento con i quali è cresciuto. Si deve al fatto che viene spinto a mostrare un certo atteggiamento con cui dimostrare la propria “mascolinità”. Un modello molto nocivo, tossico e poco adeguato per un bambino.

Anche gli uomini hanno neuroni specchio

l'influenza dei neuroni specchio sul comportamento del bambino

I neuroni specchio o speculari svolgono una funzione fondamentale sulle nostre capacità cognitive: ci aiutano a relazionarci agli altri, a imitarli, a capirli, a connetterci emotivamente.

  • Tradizionalmente si è sempre detto che sono le donne a disporre di questo tipo di neuroni. Sono loro che in genere mostrano una capacità più innata di capire gli altri, di occuparsi di loro, di instaurare unioni più amorevoli e affettuose mettendosi dei panni degli altri. 
  • È arrivato il momento di chiarire alcuni aspetti.  Anche il genere maschile ha i neuroni specchio. Ogni neonato è molto sensibile alle emozioni. Crea subito un legame con il volto della mamma che gli sorride, con il papà che si prende cura di lui con affetto e gioia.

I figli maschi sono empatici e si relazionano emotivamente agli altri, proprio come le bambine. Tuttavia, se già da piccolissimi si vedono obbligati a non mostrare certe emozioni, molto probabilmente si tireranno indietro e cercheranno di fingere un certo distacco.  Non va bene.

L’importanza di educare il vostro bambino all’intelligenza emotiva

L'importanza di sviluppare l'intelligenza emotiva in un figlio maschio

Anche un figlio è capace di dare abbracci, si preoccupa per la sua mamma, si spaventa se la vede piangere, ride quando il papà è felice e cerca spesso la vicinanza con i genitori in maniera affettuosa, birichina e amorevole.

Non c’è niente di male in tutto questo. Al contrario, è meraviglioso vedere i piccoli sentirsi liberi di mostrare le proprie emozioni positive, cercando il calore degli altri e trasmettendolo con genuinità.

Per questo, ricordate ogni giorno l’importanza di educare i figli all’Intelligenza emotiva. Non cadiamo più nel classico errore di dire loro che “i bambini non piangono, i bambini sono forti e reprimono le proprie emozioni”. Non commettiamo questo errore. Altrimenti offriremo al mondo delle emozioni persone incompetenti, immature e tremendamente infelici.

Educate con amore e lasciate che sia le bambine sia i bambini diventino bravi a esprimere le proprie emozioni. 

Immagine pubblicate per gentile concessione di Pascal Campion


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