Ecografia in gravidanza: domande e risposte
Durante la gravidanza, molte domande girano nella nostra testa. Tra questi ci sono i dubbi legati all’ecografia in gravidanza. Ma qual è la frequenza e la funzione di questo test diagnostico? Scopritene di più su questo argomento qui sotto!
L’ecografia, chiamata anche ecografia, è un metodo di imaging diagnostico, in cui vengono utilizzate onde sonore ad alta frequenza per osservare i tessuti interni. Nel caso della donna incinta, si tratta di osservare il bambino che cresce.
Le immagini ottenute consentono allo specialista di vedere l’anatomia del bambino e il suo sviluppo durante i 9 mesi, così come altre strutture come la placenta e il liquido amniotico. In questo modo, eventuali complicanze possono essere diagnosticate in modo tempestivo.
Scoprite quali sono le domande più frequenti sugli ultrasuoni in gravidanza e le relative risposte
Gli ultrasuoni in gravidanza sono generalmente eseguiti attraverso l’addome. Tutte le ecografie, a eccezione della prima, che viene eseguita prima delle 10 settimane di gestazione, in cui lo specialista utilizza la via transvaginale per eseguirla.
Tuttavia, come tutto in gravidanza, l’ecografia può causare alcune preoccupazioni nelle madri. Successivamente, risponderemo alle domande più comuni.
1. Qual è il ruolo dell’ecografia in gravidanza?
Inizialmente ha lo scopo di confermare la gravidanza, la sede, l’età gestazionale, il numero di embrioni e la normalità dell’utero e dei tessuti formati, come il sacco amniotico e la placenta.
Quindi, consente di valutare la crescita del bambino, la posizione fetale, la posizione della placenta e la quantità di liquido amniotico. Per questo motivo durante la gravidanza vengono eseguite diverse ecografie.
2. Quale professionista dovrebbe eseguire l’ecografia in gravidanza?
Questa procedura diagnostica viene eseguita solo da professionisti specializzati nella zona, come ostetrici o radiologi. Osservare e catturare queste immagini richiede una formazione professionale, quindi il tuo medico le eseguirà o indicherà un centro specifico dove farlo.
3. Gli ultrasuoni sono dannosi per la madre e il feto?
L’ecografia è un test di gravidanza semplice e non dannoso. Poiché vengono utilizzati gli ultrasuoni e non vengono utilizzate radiazioni ionizzanti come i raggi X, è considerato sicuro durante la gravidanza.
Pertanto, non dovresti aver paura di sottoporsi a ecografie in questa fase, poiché finora non sono stati rilevati effetti avversi causati dagli ultrasuoni né per la madre né per il bambino.
4. Quali sono i tipi di ultrasuoni?
I tipi di ultrasuoni eseguiti durante la gravidanza includono:
- Ecografia 2D: si osservano immagini in scala di grigi. Questo è il più usato dagli ostetrici.
- Ultrasuono Doppler: il color Doppler è generalmente utilizzato per lo studio circolatorio nelle vene e nelle arterie, poiché vengono visualizzati i fluidi in movimento. Da parte sua, il Doppler pulsato studia i vasi sanguigni e il cuore.
- Ultrasuoni 3D e 4D: attraverso di essi si ha una migliore visualizzazione fetale e si valutano chiaramente la forma e il volume del bambino. Da parte sua, l’ecografia 4D consente di osservare i movimenti del bambino in tempo reale.
5. Quali accorgimenti devo avere prima di un’ecografia in gravidanza?
Poiché l’ecografia è una procedura semplice, non è necessaria una preparazione preliminare esaustiva. Certo, è conveniente non applicare creme idratanti 24 ore prima del test nella zona addominale, poiché alcune rendono difficile la trasmissione dell’ecografia. Inoltre, è importante indossare abiti comodi per facilitare la procedura.
6. Devo portare la vescica piena per l’ecografia?
Questo requisito è importante per l’esecuzione di qualsiasi ecografia addominale nelle donne non gravide. Tuttavia, durante la gravidanza non è necessario. Questo perché il bambino è circondato da liquido amniotico che consente di visualizzare un buon rimbalzo delle immagini. Gli ultrasuoni transvaginali, come quelli eseguiti durante il primo trimestre di gravidanza, non richiedono una vescica piena.
7. Si possono vedere anomalie congenite su un’ecografia?
Questo dipende dall’alterazione genetica che ha il feto. Se colpisce l’anatomia dell’organo o del tessuto interessato, è osservabile, specialmente negli ultrasuoni 3D e 4D. Al contrario, se l’alterazione interessa solo la funzione di un organo e non interviene sulla sua morfologia, allora non può essere rilevata dall’ecografia.
8. Quante ecografie devo fare durante la gravidanza?
Il numero totale di ecografie necessarie durante la gravidanza dipende dalla sua evoluzione. In questo senso, la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia raccomanda di eseguire sistematicamente 3 ecografie in una gravidanza a basso rischio, così distribuite:
- Prima ecografia: tra le settimane 11 e 14, per rilevare la vitalità embrionale e il numero di embrioni.
- Seconda ecografia: tra le settimane 18 e 22, detta ecografia morfologica.
- Terza ecografia: tra la 32a e la 36a settimana si osservano la posizione fetale, la posizione della placenta e la quantità di liquido amniotico.
9. I risultati dell’ecografia sono affidabili?
Sebbene ogni giorno il progresso tecnologico consenta una migliore portata diagnostica attraverso gli ultrasuoni, alcuni fattori possono influenzare i risultati. Ad esempio, l’ esperienza dello specialista, la posizione fetale o l’obesità della madre, tra gli altri, possono influenzare la corretta interpretazione. Ciononostante, è considerato un test diagnostico abbastanza affidabile.
10. Devo essere accompagnato quando faccio l’ecografia?
Questa non è una procedura che richiede accompagnamento. In ogni caso, le mamme di solito decidono di andare con il proprio partner o qualche altro familiare, motivo per cui nella maggior parte dei centri è consentito un accompagnatore.
L’importanza dell’ecografia in gravidanza
Gli ultrasuoni durante la gravidanza servono come guida per il medico per valutare l’evoluzione della gravidanza. Inoltre, nei casi in cui si osservano alterazioni curabili, il professionista potrà intervenire tempestivamente per mantenere il benessere sia della madre che del bambino. Inoltre, sarà in grado di dare tranquillità alla madre conoscendo lo stato del bambino.
In questo senso, questo studio diventa uno strumento diagnostico di grande importanza nell’assistenza prenatale. Si tratta di una procedura utile e pratica che non mette a rischio la salute della coppia madre-figlio.
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