Come evitare l'otite nei bebè

Come evitare l'otite nei bebè
Nelton Ramos

Revisionato e approvato da il dottore Nelton Ramos.

Ultimo aggiornamento: 26 aprile, 2023

Se il vostro bebè piange sempre, una delle cause della sua irritabilità potrebbe essere l’otite. Gli specialisti affermano che colpisce più dell’80% delle persone nei primi anni di vita. Di seguito troverete alcuni utili consigli su come evitarla.

Il mal d’orecchi è un dolore estremamente fastidioso. Si tratta di uno dei principali sintomi dell’otite, un’infezione molto comune durante i primi anni di vita. Ecco alcuni accorgimenti basilari, utili per evitare l’otite nei bebè.

Che cos’è l’otite?

In primo luogo, è opportuno chiarire di che cosa si parla quando ci si riferisce all’otite. Si tratta di una infezione causata da microorganismi che interessa qualunque regione dell’orecchio. Ne deriva un’infiammazione che provoca un intenso dolore.

L’otite si può classificare in due tipi differenti:

  1. Otite media. Colpisce l’orecchio medio, collocato dietro al timpano. Questa malattia coinvolge la tromba di Eustachio e la mastoide. La sua presenza è molto comune durante la prima infanzia e, generalmente, ha origine infettiva. È influenzata da fattori come la frequentazione di asili nido, i cambiamenti di temperatura o l’esposizione al fumo.
  2. Otite esterna. Questo genere di otite è caratterizzato dall’infiammazione del condotto uditivo esterno. Generalmente, è causato dall’ingresso di acqua o da traumi locali, come possono essere quelli provocati da un utilizzo scorretto dei cotton fioc.

Sintomi

Il sintomo più evidente è costituito dal dolore all’orecchio. Può essere accompagnato dalla sensazione di avere l’orecchio tappato, oppure dalla presenza di prurito o perfino suppurazione.

Altri sintomi che possono presentarsi sono i seguenti:

  • Sensazione di malessere generale.
  • Febbre.
  • Vomito.
  • Secrezione di liquido dall’orecchio.
  • Irritabilità frequente e pianto inconsolabile nei bambini piccoli, con conseguente possibile perdita di appetito.
Anche per i bebè l'otite risulta molto dolorosa e fastidiosa

Conseguenze dell’otite

In linea generale, l’otite è una malattia minore che può essere completamente curata senza gravi conseguenze per il malato. Viene generalmente trattata con antibiotici e antinfiammatori. È importante che questi medicinali siano sempre assunti esclusivamente su prescrizione medica.

Il sintomo più evidente dell’otite è il mal d’orecchi. Può essere accompagnato dalla sensazione di avere l’orecchio tappato o dalla presenza di prurito o perfino suppurazione.

In casi estremi, l’otite può lasciare dei postumi. I più lievi saranno costituiti da infiammazione o infezione cronica.

Potrebbe anche rivelarsi un fattore determinante nell’insorgenza di futuri casi di ipoacusia. In questo caso entrano in gioco fattori come il coinvolgimento della mucosa, gli ossicini dell’orecchio e la localizzazione e le dimensioni della perforazione del timpano.

Consigli per evitare l’otite nei bebè

Come è stato detto in precedenza, l’otite è un’infezione molto frequente nei bebè. Secondo i dati forniti dall’Associazione Spagnola di Pediatria, colpisce tra l’80% e il 90% dei bambini nel corso dei primi due anni di vita.

Pertanto, si consiglia di seguire queste raccomandazioni per prevenire l’otite nei bebè e risparmiare loro qualche brutto momento:

  • Allattamento materno. Raccomandato, perlomeno, fino al compimento dei primi sei mesi di vita. Il latte materno è la principale fonte di difese per l’organismo del bebè, e contribuisce alla prevenzione di infezioni, tra le quali è compresa l’otite.
  • Espellere il muco. Si tratta di un fattore importante quasi quanto il precedente. Dobbiamo insegnare al bebè a soffiarsi il naso, per impedirgli di aspirare il muco ed evitare che questo si accumuli all’interno delle vie respiratorie e i canali uditivi.

L’otite colpisce tra l’80% e il 90% dei bambini nel corso dei primi due anni di vita.

Anche se di minore importanza rispetto alle due precedenti, esistono anche altre misure preventive di cui dobbiamo tenere conto:

  • Fare molta attenzione ai cotton fioc, quando puliamo le orecchie del bebè. Ricordate che la funzione principale del cerume dell’orecchio è quella di proteggerlo, anche se la cosa potrebbe sembrare strana. Infatti, molti affermano che l’ideale sia non utilizzare affatto i cotton fioc durante i primi anni di vita.
  • Inclinare la testa del bebè durante il bagnetto. In questo modo eviterete l’ingresso di acqua all’interno delle sue orecchie. Si tratta di una delle principali cause di otite, sia nei bambini che negli adulti.
  • Evitare ambienti umidi e temperature ambientali elevate, così come luoghi in cui sia presente fumo di sigaretta.
  • Rivolersi a uno specialista per un controllo dell’orecchio non appena il bebè presenta il primo segnale di fastidio.
I cotton fioc andrebbero usati per pulire solo l'orecchio esterno

Anche se non c’è nulla che garantisca con assoluta certezza di evitare l’otite del bebè, è importante che facciate un controllo nei periodi in cui, di solito, si presenta questa malattia. In questo modo, potrete adottare le misure necessarie al momento giusto.

Se il mal d’orecchi è fastidioso per noi adulti, che siamo in grado di esprimerlo e assumere medicine per contrastarlo, immaginate quanto possa essere intenso e doloroso per un bebè, che non ha nemmeno la possibilità di dirci che cosa gli accade.

Quindi, è fondamentale che tendiate i vostri sensi e teniate conto di tutto ciò che è stato detto finora, in modo da poter evitare l’otite nei bebè, una delle malattie più comuni in questa fase della vita.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.