Cosa fare di fronte a un'ustione in un bambino?
Cosa bisogna fare di fronte a un’ustione in un bambino? Quali sono i diversi gradi delle ustioni? In quali casi rivolgersi al medico? Scopritelo qui.
L’ustione in un bambino è una delle lesioni più comuni e più dolorose. Si tratta della conseguenza di un’eccessiva esposizione a una determinata fonte di calore, come il sole, il fuoco, un’esplosione, l’elettricità o liquidi ad alte temperature.
A seconda dello stato dell’ustione in un bambino cambierà il livello di rischio che rappresenta e, di conseguenza, la necessità di far vedere il bambino a un medico o meno. In qualsiasi modo, il primo passo da seguire di fronte a questa situazione è valutare la gravità per agire in modo opportuno.
Prestate molta attenzione perché in questo articolo di Siamo Mamme vi elenchiamo i diversi gradi di ustione in un bambino, in quali casi è necessario ricorrere al medico e come agire se vostro figlio si ritrova in un incidente di questo genere.
Come valutare un’ustione in un bambino?
Una volta che il bambino si è bruciato, dobbiamo osservare minuziosamente l’aspetto dell’ustione in modo da valutare se ha un livello di gravità tale da dover ricevere con urgenza cure adeguate.
Ma è importante sapere, come minimo, come si è prodotta l’ustione nel bambino, la superficie di pelle che è stata colpita nell’infortunio, la localizzazione della zona ferita e la profondità della lesione che presenta il piccolo.
- L’estensione. Questa variabile si valuta misurando la lesione con il palmo della mano del bambino. Per fare ciò, tenete in considerazione che l’intero palmo della mano del bambino equivale a circa l’1% dell’intera superficie corporea.
- La localizzazione. Gli specialisti considerano zone più gravi la faccia, le mani, i piedi e l’area genitale. Inoltre, si parla di ustioni complicate quando si hanno intorno agli orifizi naturali del bambino (bocca, naso, ano, occhi, orecchie), sulle articolazioni e sulle zone di piegamento.
- La profondità. Questo parametro si misura in funzione degli strati di pelle che sono colpiti come conseguenza dell’ustione del bambino.
Classificazione delle ustioni
Qualsiasi ustione in un bambino può essere classificata, in funzione di queste tre caratteristiche della ferita, nei seguenti tre gradi:
- Primo grado o epidermica. Questo tipo di ustione in un bambino, essendo causata dal sole e da bruciature lievi, colpisce solo lo strato più superficiale della pelle. Per questo motivo è caratterizzata da arrossamento, infiammazione e dolore al contatto senza formazione di vesciche. Siccome non presenta complicanze quando viene curata, può essere trattata a casa in 10 o 15 giorni senza portare a conseguenze.
- Secondo grado, dermica superficiale o profonda. Colpisce tanto l’epidermide quanto gli strati profondi del derma, generando vesciche o causando perdita di epidermide. A seconda delle caratteristiche dell’ustione nel bambino, richiede un trattamento specialistico di 10-20 giorni, dal momento che necessitano di cure e controllo medico. Tendono ad essere abbastanza dolorose, trattandosi di lesioni su carne viva e con produzione di vesciche con un contenuto liquido derivante dai tessuti danneggiati. Se l’ustione è lieve, la conseguenza sarà un cambiamento nella pigmentazione della pelle che sparirà con il tempo, mentre se è grave può dare cicatrici e retrazioni della pelle.
- Terzo grado o subdermica. Questo tipo di ustione colpisce tutto lo spessore della pelle, arrivando a danneggiare strutture subdermiche come il muscolo e l’osso. Presenta un’aspetto biancastro, marrone o nero e, a causa della distruzione delle terminazioni nervose, è indolore. Richiede però di un trattamento di tipo medico che può durare per molto tempo. In genere, risulta necessario intervenire anche chirurgicamente e, anche così, lascia conseguenze importanti, sia fisiche che psicologiche.
Cosa fare di fronte a un’ustione in un bambino?
I minuti successivi all’incidente sono di vitale importanza dal momento che l’ustione può continuare ad agire sui tessuti, per cui, se non la fermiamo, il danno al corpo del bambino continuerà ad aumentare. La prima cosa da fare è allontanare il bambino dalla fonte di calore e raffreddare con acqua a temperatura ambiente.
Questa precisazione sull’acqua è importante perché liquidi a basse temperature in questo caso ridurrebbero la circolazione nella zona e, di conseguenza, l’ossigenazione ai tessuti. È anche possibile utilizzare impacchi bagnati con soluzione fisiologica.
Un altro aspetto fondamentale da tenere a mente nel caso di un’ustione in un bambino è rimuovere il prima possibile i vestiti che si possono togliere facilmente. Ovvero, quelli che sembrano essere incollati alla pelle non devono essere tolti. Se volete asciugare il bambino dopo averlo lavato, non sfregate la ferita con un asciugamano, ma asciugatelo con tamponando leggermente.
Trattare piccole ustioni
- Non ritardate l’assistenza al bambino ustionato, per quanto lieve la bruciatura possa sembrare.
- Rinfrescate la zona ustionata con acqua per alleviare il dolore ed evitare la comparsa di vesciche.
- Non applicate ghiaccio, creme, burro, olio, dentifricio o qualsiasi altro rimedio casalingo.
- Non fate scoppiare le vesciche nel caso in cui compaiano, perché servono a proteggere la pelle danneggiata in modo che possa guarire.
Trattare grandi ustioni
- Mettete il bambino nella doccia o nella vasca e lasciate che la ferita si bagni con acqua fredda (non gelata) per almeno 10 minuti.
- Non toccate la parte ustionata della pelle né applicate creme, unguenti o qualsiasi altro rimedio casalingo.
- Non rimuovete i vestiti se sono adesi alla pelle. In questo caso conviene che siano dei medici a togliere i vestiti per evitare infezioni.
- Chiamate il pronto soccorso.
- Se l’ustione del bambino è scoperta, potete coprirla con del tessuto pulito, preferibilmente cotone e senza pelo né fibre che possano staccarsi e attaccarsi alla ferita.
- Non date al bambino né da mangiare né da bere.
- Controllate e valutate la comparsa di qualsiasi sintomo mentre aspettate l’arrivo dell’ambulanza.
Cosa non fare in qualunque caso?
Oltre alle indicazioni che vi abbiamo già fornito, esistono altre azioni che per paura o per ansia i genitori, paralizzati di fronte a questo genere di situazioni, tendono a fare ma che dovrebbero evitare in tutti i modi perché risultano nocive per i bambini interessati.
Per questo, è fondamentale che in nessun caso e per nessuna ragione facciate le seguenti cose:
- Offrire acqua, alcol o analgesici per via orale al bambino.
- Staccare i vestiti o qualsiasi altro elemento che si trovi adeso alla pelle.
- Lasciare da solo il piccolo. Anche nel momento di andare a chiedere aiuto, dovete portare con voi il bambino nella misura in cui le sue condizioni lo permettono.
- Spegnere le fiamme sul corpo del bambino con dell’acqua. Il fuoco deve essere spento facendo rotolare il bambino oppure coprendolo.