La separazione dalle figure dell'attaccamento

La separazione dalle figure dell'attaccamento

Ultimo aggiornamento: 01 giugno, 2018

La separazione dalle figure dell’attaccamento è un processo complicato per alcuni bambini e, sorprendentemente, anche per gli adulti. Può generare conseguenze sullo sviluppo che, se si estendono nel tempo, avranno bisogno di un aiuto professionale per essere superate.

Il futuro dei bambini dipende, in gran parte, dai genitori. È una frase molto comune ma vera. Nel momento della separazione dalle figure dell’attaccamento, quello che si è fatto all’inizio della relazione affettiva segnerà la differenza.

Se dal momento in cui nasce il legame con i suoi genitori è ricco di affetto e attenzioni, uno sviluppo appropriato è garantito. Il bambino diventerà una persona sicura di se stessa, delle sue relazioni con gli altri e con possibilità di avere successo.

L’attaccamento è un legame con la persona che si prende principalmente cura del bambino, che supera qualunque necessità biologica. Si manifesta con sorrisi, pianto, contatti e comunicazione, tra le altre azioni.

Legame affettivo e stabilità

Una relazione di attaccamento garantisce la stabilità emotiva del bambino nel suo sviluppo. In caso contrario, ci saranno insicurezza, depressione e problemi d’ansia che sicuramente faranno pagare profumatamente gli errori commessi.

La personalità della madre e le sue esperienze di vita influiranno su come lei tratta il bambino. A sua volta, il temperamento del bambino, facile o difficile, condizionerà il comportamento della madre. Le madri indipendenti e sicure costruiranno dei buoni legami, ma per le indecise, che vivono del ricordo delle loro esperienze, questo sarà più difficile.

Dei legami affettivi positivi favoriscono l’apprendimento. Dai 10 ai 18 mesi i bambini esplorano il mondo, In questo compito, sapere di avere qualcuno che li protegge dà loro sicurezza.

Anche se inizia a rinforzarsi ai 2 mesi di età, è a 2 anni che il legame è più forte. In questo momento, la separazione dalle figure dell’attaccamento provocherà delle proteste.

Questa separazione dalle figure dell’attaccamento, ad esempio perché deve andare all’asilo o la mamma deve andare al lavoro, genera dolore e ansia. Se il bambino capisce che i genitori torneranno, inizierà ad imparare.

Così, inizia a legarsi con figure dell’attaccamento secondarie, come i maestri, e ad essere più autonomo. Vuole, quindi, scoprire il nuovo ambiente che lo circonda.

Legame tra madre e figlio

Fasi dell’attaccamento

Le fasi dell’attaccamento sono quattro e si definiscono nel seguente modo:

  • Dalla nascita ai 2 mesi, quando il bambino accetta tutto ciò che gli offre una maggiore comodità.
  • Dai 2 ai 7 mesi, non protesta se i genitori se ne vanno.
  • A partire dai 7 e fino ai 30 mesi, prova dolore e angoscia di fronte a persone estranee.
  • Nella quarta fase, a partire dai 30 mesi, non si intristisce se chi si occupa di lui se ne va.

Una volta creato, l’attaccamento può essere sicuro. Si basa sull’affetto dei genitori, che rispondono alle necessità del bambino, il quale cresce credendo in se stesso.

“L’attaccamento è un legame con la persona che si prende principalmente cura del bambino, normalmente la madre, che supera qualunque necessità biologica.”

Paura e insicurezza

Nell’attaccamento insicuro ci sono carenze nel rapporto. Da un lato, c’è l’attaccamento evitativo, quando il bambino si fida di se stesso ma non degli altri. Nell’attaccamento ambivalente, invece, il piccolo ha un’idea negativa di se stesso e positiva degli altri.

Nell’attaccamento disorganizzato, l’idea negativa è verso tutti quelli che lo circondano e verso se stesso. Quando la separazione dalle figure dell’attaccamento avviene prima dei 6 mesi, le conseguenze non sono molto gravi. Il bambino può abituarsi a distacchi brevi e frequenti.

A partire dai 6 mesi e fino ai 2 anni, la separazione dalle figure dell’attaccamento in modo prolungato può scatenare problemi.

Una perdita della figura dell’attaccamento può influire in modo severo sulla personalità del bambino. Le adozioni o le lunghe ospedalizzazioni possono avere effetti a lungo termine.

Bambino ride alla madre

Effetti della separazione dalle figure dell’attaccamento

A breve termine, la perdita causa stress, agitazione e depressione. A lungo termine, se il bambino non fissa nuove figure dell’attaccamento, può esserci un ritardo mentale, problemi nelle relazioni sociali e persino mortalità.

Il problema dell’ansia da separazione dalle figure dell’attaccamento colpisce più gli adulti che i bambini, in proporzione del 7% contro il 4%. È la paura di allontanarsi dalle proprie figure di protezione e affetto. È molto frequente tra 1 e 6 anni e si esprime con pianti o capricci.

Quando questa paura o ansia rimane nel tempo o quando colpisce l’adulto, significa che c’è un problema. Si manifesta con la paura continua di rimanere da soli o di uscire di casa, li angoscia la morte delle figure dell’attaccamento e hanno incubi la notte.

Inoltre, hanno mal di testa, di stomaco, nausee e vomito. Se i sintomi durano per più di quattro settimane in bambini o adolescenti, o sei negli adulti, si raccomanda di ricorrere a un aiuto psicologico.

Le relazioni con i figli non si costruiscono sulle cose materiali. Ascoltarli, parlare delle loro preoccupazioni e regalare loro del tempo di qualità è fondamentale per costruire una solida relazione. Così si eviterà che la separazione dalle figure dell’attaccamento sia un trauma insuperabile.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Bowlby, J. (1986). Vínculos afectivos: formación, desarrollo y pérdida. Madrid: Morata.
  • Bowlby, J. (1995). Teoría del apego. Lebovici, Weil-HalpernF.
  • Garrido-Rojas, L. (2006). Apego, emoción y regulación emocional. Implicaciones para la salud. Revista latinoamericana de psicología, 38(3), 493-507. https://www.redalyc.org/pdf/805/80538304.pdf
  • Marrone, M., Diamond, N., Juri, L., & Bleichmar, H. (2001). La teoría del apego: un enfoque actual. Madrid: Psimática.
  • Moneta, M. (2003). El Apego. Aspectos clínicos y psicobiológicos de la díada madre-hijo. Santiago: Cuatro Vientos.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.