6 problemi psicologici causati da errori nella genitorialità
Analizzare i problemi psicologici dei bambini di oggi è un invito a rivedere il comportamento degli adulti che accompagnano la genitorialità. Naturalmente, non si tratta di incolpare nessuno, ma di includere i genitori quando si pensa a come viene condotta l’infanzia. Ebbene, i piccoli imparano da ciò che diciamo loro, da come ci comportiamo e da ciò che osservano a casa.
Lo scopo di questo articolo è aiutare i genitori a prendere coscienza della responsabilità che hanno nell’educazione dei propri figli. Nessuno ha il manuale su come farlo “bene”, ma è possibile imparare, educarsi e migliorare man mano che si procede. Nella genitorialità c’è poca improvvisazione, poiché è necessario adattarsi alla personalità di ogni bambino, ma il resto ha molto a che fare con ciò che gli anziani vogliono instillare.
Diamo un’occhiata ad alcuni dei problemi psicologici che possono derivare da errori genitoriali.
Alcuni problemi psicologici generati da errori nella genitorialità
Di seguito, condividiamo alcuni dei problemi psicologici più comuni che possono derivare dalla genitorialità.
1. Difficoltà nell’esprimere le emozioni
Ci sono molti adulti che hanno difficoltà a connettersi con le proprie emozioni e che conoscono solo un modo per reagire, quasi in modo stereotipato. Probabilmente da bambini hanno avuto le loro emozioni invalidate in qualche modo. “Non piangere”. “Non è così male.” “Smettila con le tue sciocchezze” sono frasi frequenti che possono generare questo effetto.
Inoltre, può trattarsi di bambini i cui bisogni non sono stati adeguatamente soddisfatti, perché non c’era spazio per i loro desideri.
2. Problemi con il comportamento
Molte volte questi sono causati dalla mancanza di limiti nell’infanzia e dal consenso ai bambini in tutti i loro desideri. A volte questo porta a comportamenti abusivi nei confronti degli altri e comportamenti narcisistici che non riconoscono i diritti delle persone con cui interagiscono.
Inoltre, possono sorgere problemi di tipo esternalizzante, con comportamenti oppositivi e asociali, perché i genitori sono incoerenti nelle loro azioni genitoriali. A volte sono attenti ai bisogni del bambino e rispondono ad essi e altre volte non li registrano e addirittura li rifiutano.
3. Insicurezza, bassa autostima
Può essere perché i bambini sono stati squalificati, ridotti, dove i risultati non sono stati rafforzati e le carenze sono state enfatizzate. Inoltre, può essere dovuto a genitori iper-esigenti che confrontano costantemente i propri figli.
4. Aggressione e violenza tra i problemi psicologici
Anche gli adulti aggressivi, che umiliano e denigrano gli altri, sono stati bambini maltrattati. Possibilmente, cresciuti in contesti di maltrattamenti e urla, sia come protagonisti che come testimoni.
5. Adulti che vogliono essere bambini “per sempre”
Questa condizione è nota come sindrome di Peter Pan e riflette quei casi in cui i genitori si sono presi cura di fare tutto per i propri figli. Dall’amore, ma ugualmente dannoso.
Questi bambini non esercitano la loro autonomia, non imparano a conoscersi e non si sentono utili. Quindi, crescendo, non sono in grado di prendere decisioni o fare commissioni da soli, perché vogliono quella “vita stabile” per sempre.
6. Ansia tra i problemi psicologici dovuti alla genitorialità
Certo, la presenza di questo tratto è dovuta ad un ampio spettro di situazioni, ma non bisogna smettere di guardare all’infanzia per decifrarne l’origine.
Tra i principali motivi di ansia troviamo contesti o climi familiari troppo iperprotettivi. Pertanto, i bambini provano molta ansia e nervosismo in situazioni imprevedibili o difficili. Si genera anche all’estremo opposto, in climi estremamente imprevedibili, in cui il bambino deve essere costantemente in allerta per lungo tempo.
È importante tenere a mente che la comprensione del comportamento delle persone è un processo complesso e le letture lineari o causali singole non sono la risposta. Anche il contesto, la società e i suoi valori si plasmano.
La proposta di un’educazione positiva
La genitorialità positiva cerca di riconoscere i bambini con pieni diritti, di abbandonare l’autoritarismo, la punizione e l’abuso e creare forti legami di ascolto e rispetto. Non importa che siano “figli di”, perché soprattutto sono persone, con i propri desideri e bisogni e con i propri ritmi di sviluppo.
Questo tipo di genitorialità cerca di porre dei limiti in modo rispettoso, comprendendo che se abbiamo pazienza ed empatia, i bambini saranno in grado di replicare quei comportamenti anche in altri ambiti. Si tratta di riformulare la genitorialità, in quanto determinante nello sviluppo e nella cura dei figli.
Meritiamo anche di rivedere la nostra educazione
Certo, non si tratta di cercare colpe, ma di prendere coscienza che l’ infanzia è un periodo di grande importanza e impatto nella vita di una persona. È importante capire che i genitori spesso agiscono in base alle proprie esperienze e alle conoscenze che hanno. Inoltre, dalle raccomandazioni “alla moda” o dai mandati della società.
Per questo oggi gli adulti sono invitati a riflettere sulla propria educazione, così da poter decidere cosa vogliono ripetere e cosa no. Ma soprattutto per poter capire tante cose di se stessi e scoprire se c’è qualche ferita che li accompagna e se si danno lo spazio necessario per rimarginarla.
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