Ti amo da molto prima che tu esistessi, figlia mia
“Ti amo da molto prima che tu esistessi, figlia mia. Dicono che diventare mamma cambi tutto, però per me più che il cambiamento è crescita, è evoluzione, è un appuntamento al buio con qualcuno che adorerò per sempre.
Di sicuro, a un certo punto della vostra vita, anche prima di decidere di diventare madre o anche durante la gravidanza, siete arrivate a pensare a come fosse possibile amare qualcuno senza averlo prima conosciuto. È un amore intenso, un affetto che ci nutre e che è, allo stesso tempo, poco più di un mistero sottile ma affascinante.
I neurologi ci dicono che basta “mappare” il cervello materno per comprendere tutti quei meccanismi emotivi che generano molti dei nostri comportamenti. Gli ormoni e i nostri neurotrasmettitori danno vita a una danza frenetica dove, ad esempio, ci assicuriamo di essere sempre vigili o addirittura controlliamo ossessivamente che il nostro bambino stia ancora “respirando”.
Possiamo capire tutto questo perché il parto stesso e i nostri livelli di ossitocina ci preparano. Ma… cosa succede nel nostro cervello prima della nascita del bambino? Cosa alimenta quell’amore intenso, frizzante e vivace nei confronti di un esserino che nemmeno conosciamo?
Voglio diventare madre, è il mio momento
C’è chi non l’aveva nemmeno preso in considerazione. Alcune donne si ritrovano con un ritardo e con un risultato “positivo” inaspettato del test di gravidanza da un giorno all’altro. A volte, e lo sappiamo tutti, le cose migliori arrivano per caso e senza averle pianificate nella nostra agenda.
Tuttavia, altre donne decidono ad un certo punto della loro vita che è il momento ideale. Alla stabilità economica si aggiunge l’emotività e il semplice, puro e meraviglioso desiderio di essere madre, sia con il partner che senza.
Come già sappiamo, molto è stato scritto sul cosiddetto “istinto materno” e se c’è una cosa su cui psicologi, medici e specialisti della maternità sono d’accordo, è che non esiste nient’altro di simile
Non è vero che ogni donna sperimenta il desiderio di essere madre ad un certo punto della sua vita. Questo passo è una scelta personale e non è un bisogno biologico normativo. Perché pochi gesti nascono dal cuore quanto il desiderio di mettere al mondo un figlio.
Il cervello della mamma durante la gravidanza: ti amo già
Come già sappiamo , molto è stato detto e scritto su come cambia il cervello delle madri dopo il parto. Questi cambiamenti sono evidenti durante i primi 6 mesi, coincidendo soprattutto con quel periodo in cui l’allattamento al seno è più intenso e le esigenze del neonato sono costanti.
Ma se vi dicessimo che il vostro cervello affronta dei cambiamenti già durante il primo trimestre?
- Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience ha svelato che questa tempesta ormonale di cui parlavamo inizia a scatenarsi presto, non appena la madre rimane incinta.
- Ciò che accade è indubbiamente molto sorprendente: alcuni cambiamenti iniziano a originarsi nella corteccia prefrontale e temporale, così come nella linea mediana corticale anteriore e posteriore.
- Inoltre, la materia grigia nel cervello è leggermente ridotta.
- Questo non significa affatto che perdiamo le capacità cognitive.
Ciò che accade al cervello durante la nostra gravidanza è che viene riorganizzato per migliorare diverse aree come le abilità sociali e il pensiero emotivo.
Ti amo, ti sogno, ti penso, ti disegno nella mia mente e voglio che tu sia il meglio di me
Potremmo dire senza dubbio che durante tutta la gravidanza il nostro cervello ci predispone già alla genitorialità. Lo fa variando leggermente quell’architettura intima degli interni in cui mettiamo a punto il nostro sistema limbico, dove organizziamo il mondo emotivo e riflessivo concentrandoci sul bambino, sognandolo e amandolo molto prima di tenerlo in braccio.
Inoltre, il fatto che la materia grigia sia leggermente ridotta non significa che avremo problemi a pensare in modo logico o ad usare l’euristica. Assolutamente no.
Il nostro cervello si prepara ad accogliere un legame certo
- Gli scienziati hanno dimostrato luna leggera riduzione della materia grigia sperimentata in gravidanza, che poi favorisce un migliore attaccamento emotivo nel rapporto madre e figlio.
- D’altronde va anche detto che è comune notare anche una maggiore sensibilità, essere più ricettivi nei confronti del mondo affettivo degli altri e sperimentare anche una certa introspezione, un certo raccoglimento con se stessi per proiettare, pensare, sognare, vagare, immaginare come sarà il nostro piccolo e se saremo preparati per questa nuova tappa.
Riflessioni conclusive: ti amo già e ti aspetto
Per concludere, una cosa meravigliosa come amare quel bambino che non abbiamo ancora tenuto più tra le braccia è normale e, allo stesso tempo, auspicabile. È un processo che ci prepara a dare a quell’esserino un amore incondizionato, cure e sicurezza. La tua felicità è assicurata.
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