Come affrontare il parto prematuro
La grande maggioranza dei bambini prematuri saranno bambini con uno sviluppo assolutamente normale, ma tuttavia presentano una serie di caratteristiche o peculiarità che vale la pena conoscere.
In questo articolo vi presentiamo un riassunto delle raccomandazioni presentate dal gruppo di pediatri che ha redatto la Guida Pratica per Genitori, diffusa dall’Associazione Spagnola di Pediatria.
La prima cosa che bisogna avere chiaro è che i bambini prematuri sono quelli che nascono prima della 37ª settimana di gestazione. Tenete presente che la data calcolata dai medici come data del parto corrisponde alla 40ª settimana di gestazione.
Un bambino che nasce due settimane prima di questa data, cioè a 38 settimane, non si considera prematuro, ma quelli che nascono quattro settimane prima, alla 36ª settimana di gestazione, invece sono bambini prematuri.
Gli specialisti sottolineano che è facile capire che non tutti i bambini prematuri sono uguali: non è lo stesso nascere cinque settimane prima, alla 35ª settimana di gestazione, o nascere alla 24ª settimana di gestazione, 16 settimane prima della data prevista del parto.
I bambini prematuri nascono con gli organi immaturi e pertanto non sono preparati per avviare le funzioni necessarie per la vita fuori dall’utero.
L’età corretta
Questo è un concetto molto importante. Si chiama età corretta l’età che avrebbe il bambino se fosse nato alla 40ª settimana di gestazione, vale a dire alla data prevista del parto.
Ad esempio, un bambino di 6 mesi nato alla 32ª settimana di gestazione, 8 settimane prima della data del parto, ha un’età corretta di 4 mesi.
Lo sviluppo del bambino, il suo peso e la sua statura saranno in rapporto con la sua età corretta e non con la sua età reale.
Quando guarderà i grafici del peso del bambino, il pediatra utilizzerà l’età corretta; quando valuterà lo sviluppo del bambino, quando comincia a sedersi, quando cammina, considererà anche in questo caso l’età corretta.
Tutto lo sviluppo del bambino va valutato in base all’età corretta; l’unico caso in cui ci si baserà sull’età reale saranno i vaccini.
L’età corretta perde importanza a partire dai due anni. Un bambino di 10 mesi e uno di 6 non sono la stessa cosa, tuttavia a cinque anni non è molto diverso avere cinque anni o cinque anni e quattro mesi.
– Guida Pratica per Genitori da 0 a 3 anni –
La temperatura di casa
Quando i bambini prematuri arrivano a casa, bisogna osservare una serie di precauzioni. Molti hanno difficoltà a controllare la temperatura.
Se in casa fa molto caldo, possono presentare febbre, e se fa freddo, la loro temperatura scenderà al di sotto dei limiti normali.
In casa ci devono essere tra i 21 e i 23 gradi e bisogna prestare attenzione ai vestitini del bambino; se si hanno dei dubbi sul fatto che sia troppo o troppo poco coperto, potete misurargli la temperatura.
Gli specialisti considerano normale la temperatura ascellare tra i 36,5 e i 37 gradi. Se sono più freddi, parte delle calorie fornite dal latte le spenderanno per mantenere la temperatura e sarà più difficile per loro prendere peso.
Se sono più caldi del normale, anche in questo caso consumeranno più energia e, inoltre, il fatto di essere troppo coperti aumenterà il rischio di morte improvvisa.
L’alimentazione del prematuro
Il miglior alimento per i bambini prematuri è il latte materno. Alcuni bambini vengono allattati fin dall’inizio, ma altri non possono farlo durante i primi giorni o le prime settimane di vita e la madre dovrà tirare il latte che poi il bambino assumerà.
Quando vengono dimessi, molti bambini prematuri si possono allattare senza problemi. Solitamente devono mangiare molto spesso, ogni due ore o due ore e mezza, perché la capacità del loro stomaco è ridotta e inoltre quando succhiano si stancano subito.
Se il latte è poco
Se la quantità di latte della madre sembra diminuire, può essere di aiuto mettere il bambino a contatto pelle contro pelle.
La madre nuda dalla vita in su si siederà e si sistemerà tra i seni il bambino nudo o con il solo pannolino. Poi si possono coprire entrambi con una coperta o con gli abiti della madre. È quello che si chiama metodo canguro.
In questo modo si favorisce lo sviluppo del bambino e si aumenta la quantità di latte prodotto dalla madre. Si può proseguire con la cura canguro finché il bambino si trova a suo agio in quella posizione.
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