Quando bisogna chiedere il congedo di maternità al lavoro?
Fin dall’inizio della dolce attesa, le gestanti che svolgono un lavoro fuori casa si domandano quando è possibile chiedere il congedo di maternità. Considerati tutti i disagi tipici di questa condizione, l’ideale sarebbe poter andare in maternità due mesi prima del parto.
Tuttavia, oggigiorno sono molte le donne incinte che cercano di lavorare fino all’ultimo giorno prima del parto. Questo perché vogliono approfittare dei mesi di congedo per passare più tempo possibile insieme al loro bambino appena nato.
Per tutelare il benessere di entrambi, bisogna considerare la natura del lavoro svolto dalla futura mamma. Anche se la gravidanza è una tappa normale della vita e non una malattia disabilitante, certe esigenze lavorative possono pregiudicarla. Quando si svolgono per lavoro determinate attività rischiose, è bene chiedere il congedo di maternità.
Alcuni lavori comportano lunghe ore in piedi o sedute, il sollevamento di oggetti pesanti, molta pressione o frequenti movimenti del corpo. Tutti aspetti incompatibili con una gravidanza a uno stadio avanzato. A parte i disturbi provocati dall’aumento di peso concentrato sul ventre nonché generale, lo sforzo mentale o fisico può essere nocivo per l’intera gestazione.
In questo senso, la Società Spagnola di Ginecologia e Ostetricia ha elaborato una guida. In essa, consiglia a quale settimana chiedere il congedo di maternità in base all’impegno fisico richiesto alla gestante dal lavoro. Sul sito dell’INPS, inoltre, trovate tutte le informazioni utili sulla richiesta del congedo.
Raccomandazioni su quando chiedere il congedo di maternità
Secondo la Società Spagnola di Ginecologia e Ostetricia sono questi i criteri e i rischi in base ai quali stabilire quando richiedere il congedo di maternità:
- Stare a lungo in piedi. Stare in piedi per più di tre ore consecutive può provocare un parto prematuro e una minore crescita del feto. Il rischio aumenta se la gestante soffre di varici.
- Sollevare pesi. È molto pericolo nell’ultima fase della gravidanza, se si considera la pressione che questa operazione esercita sul ventre. Inoltre, sollevare pesi nel modo sbagliato può provocare un rischio ancora più grande.
- Salire le scale. Si tratta di un’attività che, se fatta di frequente, comporta un grande sforzo fisico che va a sommarsi all’aumento di peso addominale.
Calendario delle settimane e rischi associati
Queste sono alcune delle azioni da evitare a partire dalle settimane indicate di seguito:
Diciottesima settimana
- Sollevare pesi superiori ai 10 Kg, quattro o più volte per turno di lavoro.
- Piegarsi al di sotto delle ginocchia più di dieci volte all’ora.
Ventiduesima settimana
- Stare in piedi più di quattro ore consecutive al giorno.
Ventiseiesima settimana
- Piegarsi tra le due e le nove volte all’ora.
- Salire le scale quattro o più volte al giorno
- Sollevare carichi di peso compreso tra i 5 e i 10 Kg più di quattro volte per turno.
Trentesima settimana
- Rimanere in piedi ininterrottamente per più di 30 minuti all’ora.
Trentasettesima settimana
- Rimanere in piedi meno di quattro ore al giorno e meno di 30 minuti all’ora.
- Piegarsi al di sotto delle ginocchia meno di due volte all’ora.
- Salire le scale meno di quattro volte per turno.
- Sollevare carichi di peso inferiore a 5 Kg meno di quattro volte al giorno.
“Bisogna considerare la natura del lavoro svolto dalla gestante. Certe esigenze lavorative possono pregiudicare la gravidanza.”
Altri fattori lavorativi che comportano dei rischi per la gravidanza
Oltre a quelli già menzionati, altri fattori vincolati ai carichi lavorativi rappresentano degli inconvenienti nelle fase intermedia e finale della gravidanza. E possono condizionare la decisione della madre di chiedere il congedo di maternità.
Uno di questi è rimanere seduti per lungo tempo. Stare seduti per molto tempo e nella stessa posizione incide negativamente sulla schiena, già gravata dal peso acquisito per la gravidanza.
Altri aspetti da tenere a mente per decidere quando chiedere il congedo di maternità sono:
La stanchezza
La gravidanza deve essere vissuta nella migliore condizione di benessere possibile. Un carico eccessivo di lavoro non giovano . Alla luce di ciò, bisogna pretendere la diminuzione del carico di lavoro o dei compiti assegnati, anche se ciò significa delegare parte del lavoro agli altri.
Stress
L’intensità e la durata dello stress lavorativo è incompatibile con le condizioni ideali necessarie a portare avanti una gravidanza. Anche questo fattore è influenzato dalla personalità della gestante. Gli esercizi respiratori e di rilassamento sono necessari se si è sottoposti a forte pressione e stress.
Lavori pericolosi per natura
Se il lavoro comporta la manipolazione di materiali pericolosi o attività ad alto rischio, allora va interrotto per tutta la durata della gravidanza.
Insieme a quanto detto prima, se la donna soffre di qualche malattia, è necessario garantirle la possibilità di affrontare e vivere questa tappa della sua vita senza alcun rischio.
Chiedere il congedo di maternità durante la gravidanza deve essere una decisione che non ha conseguenze negative sulla salute della madre e del bambino. È consigliabile consultare il medico, che controller lo sviluppo del processo. Bisogna decidere con responsabilità e prendere in considerazione le particolarità della gestante e il tipo di lavoro che svolge.