I disturbi del sonno più diffusi tra i bambini
I genitori si preoccupano di qualunque malessere manifestato dai propri figli e si impegnano nell’offrire loro una buona alimentazione, svago, assistenza medica e cure in caso di malattia. Tutto ciò comprende anche anche dare ai propri piccoli la possibilità di un buon riposo ed evitare ogni difficoltà nel dormire. È importante conoscere quali sono i disturbi del sonno più diffusi tra i bambini.
Per i bambini, dormire rappresenta un’attività di estrema importanza, perché favorisce la crescita e un sano sviluppo. Per questa ragione, è importante evitare che vengano colpiti da disturbi del sonno. Bisogna quindi imparare a riconoscere questi problemi e quali sono le cause che li provocano.
Come si può sapere se i bambini soffrono di un problema del sonno?
I disturbi del sonno più diffusi tra i bambini consistono in problemi che hanno a che vedere direttamente o indirettamente con il riposo. Ecco quali sono i più frequenti:
- Insonnia. Il bambino non riesce a dormire.
- Narcolessia. Fa in modo che il bambino abbia sonno durante il giorno o che rimanga addormentato per lunghi periodi.
- Comportamenti anomali durante il sonno. Tra gli altri: sonnambulismo, apnea notturna, disturbi della fase REM, incubi, terrore notturno.
- Cattive abitudini del sonno. Fasi biologiche scorrette e cattivi comportamenti acquisiti.
“Il sonnambulismo è un disturbo del sonno molto diffuso, che si risolve da solo con il tempo, senza bisogno di alcun trattamento.”
Cause di carattere medico dei disturbi del sonno nei bambini
Altri disturbi del sonno più diffusi tra i bambini sono associati a una qualche condizione medica. Quelle che si presentano con maggior frequenza sono le seguenti:
- Allergie. Interrompono il normale ritmo del sonno del bambino e fanno in modo che dorma ininterrottamente.
- Dolori. Un fastidio molto forte nel bambino gli impedirà di riposarsi adeguatamente.
- Enuresi. Si tratta dell’incontinenza urinaria durante il sonno. Se a cinque anni di età il bambino non possiede ancora il controllo dello sfintere vescicale, si raccomanda di rivolgersi al medico. Questo problema può essere associato a una qualche malattia, come il diabete.
- Patologie. I mal di testa, l’asma, il diabete mellito, il reflusso gastroesofageo, le crisi epilettiche o le patologie di lunga durata (per citare solo alcune delle tante possibilità) disturbano il sonno del bambino.
- Assunzione di medicinali. In base alla loro composizione chimica, possono alterare il sonno del bambino.
Quante ore sono necessarie per il riposo adeguato dei bambini?
La necessità delle ore di sonno dipende dall’età del bambino. I neonati hanno bisogno di più tempo: circa 16 ore al giorno. Inoltre, si svegliano ogni 3 ore per farsi alimentare e cambiare il pannolino.
Poi, a circa tre mesi di età, iniziano già a dormire tutta la notte, ma hanno ancora bisogno di 15 ore di sonno. Dai sei mesi fino al primo anno, invece, di un periodo compreso tra le 12 e le 16 ore, aggiungendo i pisolini pomeridiani.
In seguito, tra l’anno e i due anni di vita, i bambini hanno bisogno di dormire da 11 a 14 ore, sempre con dei sonnellini pomeridiani. Poi, dai tre ai cinque anni, tra le 10 e le 13 ore, con sonnellini pomeridiani.
Infine, a partire dai 6 anni e fino all’inizio dell’adolescenza, il riposo necessario si aggira tra le 8 e le 12 ore.
Come prevenire i disturbi del sonno più diffusi tra i bambini?
È possibile adottare alcune precauzioni che aiutino a evitare i disturbi del sonno più diffusi tra i bambini. Si possono mettere in pratica dalla fase dell’allattamento fino alla preadolescenza. Alcune di queste sono le seguenti:
- Non abituare i bambini a dipendere da fattori esterni per riuscire ad addormentarsi. Per esempio, il biberon, il ciuccio o il seno, perché, in questo caso, si svilupperebbe una cattiva abitudine e il bambino non riuscirebbe più a conciliare il sonno senza l’ausilio in questione.
- Creare un ambiente piacevole quando arriva il momento di andare a dormire. Di notte, i genitori devono fare in modo che il bambino possa andare a dormire in tutta tranquillità.
- Abituare il bambino a dormire da solo. Dormendo con i genitori, il bambino potrebbe risvegliarsi. Quindi, si tratta di un’abitudine che va instillata sin da un’età precoce.
- Fare in modo che il bambino acquisisca una routine quotidiana legata al momento di andare a dormire. Alcuni esempi possono essere costituiti da una merenda leggera, lavarsi i denti, indossare il pigiama, leggere una storia o accendere una lampada sul comodino da notte.
- Stabilire un orario fisso per andare a dormire.
- Cercare di fare in modo che il bambino si addormenti da solo.
- Evitare l’iperattività prima di andare a dormire. Tra queste attività, sono compresi il fare sport, giocare con i videogiochi o guardare la televisione.
Come comportarsi se il bambino presenta un disturbo del sonno?
Alcune precauzioni raccomandabili per evitare questo problema sono le seguenti. Impedire al bambino di fare sonnellini pomeridiani molto lunghi, offrirgli alimenti che lo aiutino a conciliare il sonno ed evitare che consumi quelli che gli sono di ostacolo (come il cioccolato o le bibite che contengono caffeina), dargli sicurezza ed evitare l’eccesso di liquidi in modo che non debba alzarsi durante la notte.
È fondamentale che il bambino dorma le ore necessarie, in base alle diverse fasi del suo sviluppo, in un ambiente tranquillo e dotato delle migliori condizioni ambientali. In questo modo acquisirà buone abitudini che lo aiuteranno a conciliare il sonno. Naturalmente, se riteniamo che la causa sia di natura medica, è necessario rivolgersi al pediatra.
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