Essere ottimisti: come insegnarlo ai bambini
Volete che i vostri figli imparino ad essere ottimisti? Ovviamente sì. L’ottimismo o la convinzione che le cose si risolveranno per il meglio è una forma di recupero da parte delle persone, attraverso il quale si determina qualsiasi tipo di successo.
Le persone ottimiste che credono nel proprio successo lo conquisteranno grazie anche a questa capacità. Avranno meno probabilità di deprimersi e di ammalarsi. Inoltre, godono di relazioni durature e una vita più longeva.
Quando la vita non sembra far altro che infliggere colpi su colpi, insegnate ai vostri figli ad essere ottimisti, a vedere le cose da un altro punto di vista perché tutto può sempre migliorare. Esistono prove che dimostrano che l’ottimismo è un carattere ereditario così come il rischio di soffrire di depressione. Ovviamente però si può anche imparare a diventare ottimisti e positivi.
Essere ottimisti si impara da piccoli
Le persone imparano già dall’infanzia a vedere il mondo e ad interpretarlo. Vedere il mondo in modo negativo è sempre la scelta più facile. L’ottimismo invece può diventare un’abitudine salutare delle persone se si conosce come parlare a se stessi e come interpretare gli eventi della vita. Tutto ciò che ha un impatto sulla reazione emotiva dell’esperienza.
Anche le persone che tendono ad essere maggiormente pessimiste possono aumentare il proprio ottimismo. Di modo che possiate insegnare anche ai vostri figli ad essere ottimisti. Non perdetevi i consigli che vi forniamo qui di seguito.
Come vede il mondo vostro figlio?
Dovete cercare di capire se vostro figlio fa parte della categoria di persone che vede il bicchiere mezzo vuoto oppure mezzo pieno. Se vi rendete conto che ha un’atteggiamento pessimista dovrete aiutarlo ad essere maggiormente positivo, facendogli vedere il proverbiale bicchiere mezzo pieno.
Affrontare il pessimismo
I pensieri pessimisti possono davvero fare in modo che determinate cose si realizzino nella vita, hanno questo tipo di potere. Le persone pessimiste pensano in modo catastrofico e spesso questi pensieri si rivelano essere profezie auto compiute.
Ad esempio, un bambino pessimista potrebbe pensare di non riuscire a farsi nuovi amici in una nuova scuola, e nel pensarlo non si sforzerà di fare amicizie, ergo non avrà amici e soffrirà di stress della cosa. Il pessimismo va affrontato cambiando le matrici del pensiero che conducono a pensieri negativi.
Insegnare ad essere ottimisti
Il trucco consiste nel ricordare cosa si percepisce in realtà. Dovrete aiutare vostro figlio a scegliere i pensieri giusti da formulare, insegnandogli ad affrontare contrattempi e avversità come qualcosa che non succede sempre. Evitate pensieri del tipo: “Succedono tutte a me”, “Sono sfortunato in tutto”, etc.
I bambini devono rendersi conto che hanno il potere di poter aggiustare le situazioni e, nel caso in cui non potesse essere possibile ciò, almeno potranno stare bene lavorando sulle proprie emozioni.
Ad esempio, se vostro figlio non ha superato un esame è probabile che sia perché non ha studiato abbastanza e non ha niente a che vedere con la sfortuna o con il professore “che lo ha preso in antipatia”.
Se nel prossimo esame studierà e dedicherà tempo sufficiente a comprendere i contenuti, migliorerà sicuramente i suoi voti e capirà che la fortuna o la sfortuna non hanno niente a che vedere con determinati eventi, la maggior parte delle volte.
Accettare di non poter far niente
Ci saranno occasioni in cui le circostanze della vita sfuggono dalle mani, e vostro figlio deve sapere e capire che non si può fare niente davanti a questo tipo di situazione. L’importante è che il bambino impari a modificare la propria visione della vita per stare bene: quando non si può agire di fronte ad un evento, allora cosa c’è di cui preoccuparsi?
Il lavoro giornaliero con vostro figlio è imprescindibile se volete che sia capace di avere una conversazione positiva. Così si trasformerà in una persona ottimista e conseguirà tutti gli obiettivi che si porrà nella vita, o almeno ci proverà.
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