Genitori che fanno i compiti con i figli: 5 errori da non fare
Fare i compiti con i figli è una pratica tipica di un gran numero di famiglie. Si tratta di una responsabilità che ha un’incidenza maggiore durante la scuola primaria, ma che senza dubbio raggiunge anche i bambini delle scuole secondarie. In generale, sempre più genitori aiutano i propri figli con i compiti, e prendono questo compito molto seriamente, nonostante non ci sia un vero accordo sull’argomento.
Non è negativo che le famiglie partecipino allo svolgimento dei compiti a casa, al contrario è un punto chiave per stabilire dei legami e un modo per manifestare il proprio coinvolgimento nell’educazione del bambino. Tuttavia, quando i genitori fanno i compiti con i figli, questo momento può diventare un motivo di conflitto e persino un sovraccarico per la maggior parte dei bambini.
L’ostacolo principale che bisogna affrontare in questi casi è l’idea di approcciarsi a questa attività nel modo corretto; per il loro bene è meglio se noi ci concentriamo sul correggere gli errori che commettiamo in queste situazioni.
Genitori che fanno i compiti con i figli: 5 errori da non fare
Secondo una risposta che arriva dalla Spagna, dal sindacato spagnolo dei professori (ANPE), tramite la vicepresidente e portavoce Carmen Guaita, i principali errori che commettiamo noi genitori quando facciamo i compiti con i figli sono i seguenti:
1. Fare obiezioni sulla quantità degli esercizi
Anche se è possibile che i compiti da fare siano molti, non è necessario condividere questo pensiero con i bambini, perché il proposito è quello di guidarli nelle loro responsabilità senza dar loro scuse per essere negativi.
Se risultasse necessario, sarebbe preferibile discuterne con i maestri, di fronte ai quali manifestare i nostri dubbi sulla tipologia di esercizi e sulla quantità degli stessi. Per riuscire a far sì che i bambini si interessino nei compiti assegnati, conviene che si sentano bene al riguardo.
2. Trasformare i compiti in una punizione
Togliere i bambini dalle loro attività di divertimento per metterli a fare i compiti in modo violento, con rimproveri o come castigo per le loro azioni, implica un’attitudine di rifiuto di fronte al lavoro.
In questo senso, è consigliabile stabilire un momento programmato durante la giornata per realizzare questa attività, in modo che i bambini siano coscienti di dover abbandonare obbligatoriamente e con il loro consenso quello che stanno facendo per fare i compiti.
3. Qualsiasi luogo va bene
È possibile che approfittiamo di qualsiasi momento e spazio della casa per fare i compiti con i figli, soprattutto quando conviene a noi adulti. Ad esempio in cucina mentre stiamo preparando la cena o nel salotto con la televisione per seguire quello che stavamo guardando.
Eppure, questo genera nel bambino distrazioni ed evita che lui presti tutta la sua attenzione al compito. Ci raccomandiamo di avere uno spazio riservato allo studio, che contenga tutti gli strumenti necessari, sia silenzioso e rilassato. Se non possiamo avere uno spazio preciso, dovremo comunque designare un luogo per i compiti che sia sempre lo stesso.
4. Non aiutare in modo efficace
È importante che prendiamo i compiti con serietà, come una parte fondamentale dell’apprendimento, non come un carico in più. Prendere seriamente l’attività e prestare l’appoggio necessario è fondamentale perché il bambino si concentri in quello che fa. Essere disponibili per loro senza occuparci di altre faccende che possono attendere è consigliabile perché il vostro appoggio sia efficace. Per questo è importante stabilire un obiettivo e stimolarli a realizzare il meglio possibile l’attività.
5. Fare i compiti al suo posto
È facile che qualche genitori preferisca terminare lui stesso i compiti dei figli, forse per finire più velocemente o per non doversi complicare la vita nel caso in cui i bambini non li capiscano.
Questo è un errore che si traduce in un deficit di capacità e di disciplina. Delle sue capacità perché i compiti sono un’estensione di ciò che viene affrontato in classe e deve essere rafforzato. In quanto alla disciplina, togliere loro i compiti implica che perdano la responsabilità che si sta richiedendo loro.
Allo stesso modo, possono arrivare a sentire di essere appoggiati dai genitori. Inoltre, questo gli dà un motivo per dire una bugia, perché dovranno dire ai maestri di averli fatti loro stessi.