Il nuoto in gravidanza: quali benefici?
Il nuoto in gravidanza è una delle pratiche sportive più spesso raccomandate, soprattutto per la capacità dell’acqua di ammortizzare il peso di tutto il corpo.
Proprio questa caratteristica permette alle donne in gravidanza di eseguire dei movimenti che fuori dall’acqua risulterebbero difficili. In effetti, proprio la pressione dell’acqua impedisce di eseguire movimenti bruschi, che a loro volta riducono in gran parte il rischio di lesioni.
L’acqua contribuisce a sentirsi non solo più leggera -nonostante il peso del grembo- ma anche più rilassata, il che permette di liberarsi della tensione che tutte le donne in gravidanza avvertono alla schiena. Allo stesso tempo, una sessione di nuoto a bassa intensità migliora il tono muscolare delle gambe, del pube e dei glutei, i quali sono risultano più forti durante il parto.
Nuotare stimola la circolazione, la quale trae benefici dalla posizione orizzontale assunta mentre si pratica nuoto; un esercizio che previene le varici, i gonfiori e i crampi alle gambe, mentre aumenta la resistenza polmonare senza per questo provocare affaticamento fisico.
Prima di iniziare con le vostre lezioni di nuoto in gravidanza, andate dal medico
Anche se di certo il nuoto è uno degli esercizi più consigliati alle donne in gravidanza, l’ideale è che prima di iscrivervi a queste lezioni vi rivolgiate al medico perché valuti le vostre condizioni di salute fisica, i vostri precedenti familiari e le condizioni della vostra gravidanza. Tutto questo vi sarà di aiuto nel determinare le condizioni dell’attività fisica che eseguirete in acqua.
Il nuoto per me è normale. Sono rilassato. Mi trovo a mio agio e sono consapevole di ciò che mi circonda. Insomma, è casa mia.
-Michael Phelps-
Ci sono alcuni aspetti che il vostro ginecologo dovrà valutare prima che possiate iniziare a nuotare; in effetti, questo esercizio, per quanto nobile e completo, è controindicato alle donne che stanno affrontando una gravidanza ad alto rischio, e anche a coloro che soffrono di una minaccia di parto prematuro.
Non è un’attività ricca di benefici nemmeno quando la donna gravida presenta una placenta previa o un ritardo nello sviluppo uterino, problemi vascolari o dilatazione del collo dell’utero.
Insieme a questo, la gravidanza, secondo gli specialisti della Fondazione Italiana per la Salute del Cuore, non è in alcun caso il momento ideale per imparare a nuotare, né per riprendere l’attività fisica dopo lunghi periodi di sedentarietà.
Ecco perché è importante sottoporsi a un controllo medico prima di iniziare a praticare nuoto. Inoltre, è importante che non vi affatichiate durante l’attività fisica, cercando anzi di muovervi in modo delicato e rilassandovi.
Il nuoto in gravidanza aiuta a rilassarsi
Se il vostro medico di fiducia vi ha consigliato di fare dell’attività fisica in gravidanza, scoprirete che nuotare in una piscina apporta diversi vantaggi in questa fase della vita.
Ad esempio, uno dei benefici del nuoto è che aiuta a rilassare tutto il corpo, e, in particolare, quelle zone sotto sforzo a causa del peso del nascituro; in effetti aiuta a ridistribuire il peso e a rilassare le articolazioni.
Il nuoto contribuisce anche al miglioramento del sistema cardiovascolare e migliora il tono muscolare mentre riduce gli edemi vascolari. Inoltre, rende più flessibile il corpo e aiuta ad acquisire una maggiore resistenza fisica, senza tuttavia affaticare il corpo.
Altri benefici del nuoto
Altri benefici del nuoto in gravidanza sono dati dal fatto che questa attività fisica aiuta a migliorare l’umore, in quanto riduce lo stress e la tensione nervosa.
Rimanere in acqua aiuta anche a conoscere il proprio corpo e ad affrontare meglio i cambiamenti che lo coinvolgono. Inoltre, praticare nuoto -ad esempio con lezioni della durata di un’ora- favorisce le relazioni sociali e contribuisce a prepararvi al momento tanto atteso del parto.
Come potrete notare, i benefici del nuoto sono tanti. Così tanti che ancora i medici non sono tutti d’accordo sul momento della gravidanza in cui sia consigliabile smettere di nuotare.
Alcuni specialisti, in effetti, sostengono che faccia bene fino al momento del parto, visto che l’acqua contribuisce a migliorare i sintomi che si acutizzano durante gli ultimi mesi della gravidanza. Tra questi, i crampi, il gonfiore ai piedi a causa della cattiva circolazione, il mal di schiena dovuto al peso del ventre, per fare qualche esempio.
Eppure, ci sono medici che consigliano di abbandonare le lezioni di nuoto all’ottavo mese di gravidanza, in quanto è proprio allora che aumenta il rischio che si rompano le acqua durante l’attività, senza tuttavia che la donna se ne renda conto. L’ideale è sempre rivolgersi al medico e seguire le sue indicazioni.