Rimedi della nonna contro medicina ufficiale: chi vincerà?
Le nonne hanno un rimedio per tutti i mali dei neonati. Hanno anche opinioni e dubbi sulle raccomandazioni del pediatra. Possiamo dire che sono abituate a fare riferimento ai tempi in cui “questo non si faceva” oppure “quello funzionava”. Nonostante sembri un ragionamento privo di logica, le madri non dovrebbero preferire i rimedi della nonna a quelli del medico.
Nella maggior parte dei casi, i problemi di salute infantile si risolvono grazie all’aiuto dei dottori. Però, se dipendesse dalle nonne, questi non esisterebbero. Spesso sentiamo parlare dei rimedi della nonna. Consistono in una serie di soluzioni casalinghe per i comuni problemi dei piccoli. Purtroppo, però, non sempre il ricorso a questi rimedi è condiviso dai pediatri.
Sappiamo che le alternative casalinghe possono essere molto efficaci, per questo si sono tramandate per generazioni. Tuttavia in alcuni casi è fondamentale rivolgersi al medico. In tal senso è importante essere consapevoli che, nonostante la loro esperienza, le nonne non sempre possono avere l’ultima parola.
Cosa accade quando le nonne mettono in dubbio le affermazioni degli specialisti? Proprio come quando riceviamo consigli non richiesti, dobbiamo prendere una decisione al riguardo. Le nonne svolgono un ruolo molto importante nell’educazione dei nipoti, ma sono i genitori a dover prendere le decisioni finali.
Quando i pediatri sbagliano
Nonostante i progressi in ambito sanitario bisogna ancora affrontare diversi ostacoli quando si tratta di fare diagnosi e stabilire i trattamenti adeguati. Questo perché la comprensione dei risultati dipende dall’interpretazione dell’uomo. Per tale ragione può succedere che, in caso di malattia, un medico giunga a conclusioni errate. A volte, invece, l’errore può riguardare la terapia consigliata.
Gli sbagli dei pediatri sono la ragione per cui, spesso, le nonne non hanno fiducia in loro. Malgrado ciò i genitori non possono dargliela vinta. I consigli sulla veridicità dei risultati e sull’efficacia di un medicinale sono una costante delle nonne. Ma chi vince questa battaglia?
Sentiamo parlare quotidianamente di dottori che hanno rovinato la salute dei bambini. Ad esempio è capitato che consigliassero l’utilizzo di ibuprofene in caso di varicella. È ormai vietato somministrare aspirina ai minori di 12 anni, ma prima era il farmaco più usato in caso di febbre o dolori.
Rimedi della nonna e consigli del pediatra possono coesistere
Gli esperti sanno che non è strano imbattersi in disturbi che, in qualche modo, sono già stati curati a casa. Infatti è risaputo che le malattie dei bambini compaiono la mattina presto, quando non è possibile consultare subito il medico. Se si presentano febbre o dolori addominali, bisogna prima individuarne la causa, ma per alleviarli si può ricorrere ai rimedi della nonna.
Per i genitori alle prime armi, le malattie del bambino rappresentano un’angoscia maggiore. Per questo l’esperienza della nonna continua a essere la principale fonte di aiuto. Secondo gli specialisti molti rimedi casalinghi sono efficaci per alleviare certi sintomi, soprattutto quando il pediatra non è disponibile. Tuttavia raccomandano di utilizzare queste soluzioni per un tempo limitato e di consultare il dottore quanto prima.
I pediatri affermano che, soprattutto in casi di emergenza, i rimedi delle nonne possono essere utilizzati tranquillamente. Infatti sostengono che la maggior parte di essi sia comunque sicura per la salute dei bambini. Tuttavia ne sconsigliano un uso prolungato e senza la supervisione di un medico.
Altri invece suggeriscono di usare i rimedi casalinghi solo come alternativa quando il dottore ha già fatto una diagnosi, in modo da evitare complicazioni. Ad esempio i bagni sono molto efficaci per far abbassare la febbre. Però, in caso di malattie polmonari, potrebbero aggravare la situazione. Perciò è sempre meglio conoscere la causa del sintomo.
Quindi, ricapitolando, i rimedi della nonna possono essere impiegati per alleviare i sintomi, ma sempre e solo dopo che il bambino è stato visitato dal pediatra e c’è una diagnosi precisa. Trattare i sintomi prima di consultare il medico è possibile, ma solo in casi di emergenza e in previsione di una terapia specifica.