Vincere la timidezza: ecco come aiutare i piccoli
La timidezza del bambino spesso è un problema che viene sottovalutato dai genitori. Quindi, come potete aiutare il vostro piccolo a vincere la timidezza? Oggi ve ne parliamo.
Quando un bambino è timido i genitori fanno poco o niente per cambiare la situazione. A parte dire ai conoscenti che il bambino è timido e discolparlo per come è.
Se vostro figlio è timido non basta avere un occhio di riguardo per lui e per questa sua condizione.
Tutti questi sono comportamenti totalmente sbagliati.
Ovvio che si può vincere la timidezza! Con il giusto tempo e il vostro aiuto potrete liberare vostro figlio da questa caratteristica della sua personalità.
Vincere la timidezza: indizi per diagnosticarla
Le mamme in quanto tali sono le più adatte a cercare di individuare queste caratteristiche nel bambino.
Un bambino timido:
- Si nasconde quando entra in casa un estraneo.
- Rimane dietro la mamma o il papà quando questi si fermano a parlare con qualcun altro.
- Parla poco o solo se interpellato.
- Si relaziona poco con altri bambini della sua età.
- Partecipa poco in classe.
- Gioca da solo. Si isola.
- Non si inserisce nei lavori di gruppo a scuola e in società.
- Si sente intimidito dagli sconosciuti e dalle cose nuove. Tende al pauroso.
Vincere la timidezza: a che età e perché si presenta?
Anche se non è una regola, la timidezza comincia ad apparire nel primo anno di vita.
Tuttavia alla timidezza si può porre un freno. Non solo perché un bambino è timido durante l’infanzia non è detto che lo sarà per tutta la vita.
Diversi studi concludono che le radici della timidezza possono essere genetiche; vale a dire che un bambino neonato può essere predisposto a soffrire di timidezza durante la crescita.
Anche se nella maggior parte dei casi la timidezza deriva dall’ambiente famigliare e sociale in cui il piccolo cresce.
Dipende da tutto quello che succede in casa e nell’ambiente sociale in cui si cresce, così come l’educazione che gli viene imposta. Insomma tutti questi fattori influiscono sul comportamento e sul carattere.
Per puntualizzare: la famiglia e la società possono essere i responsabili per la timidezza del bambino, allo stesso tempo, possono curare questo disturbo caratteriale.
Vincere la timidezza: ecco come
Quando i bambini cominciano a mostrare i primi segnali di timidezza i genitori devono prendere le dovute precauzioni per evitare che questa caratteristica si sviluppi in un disturbo che impedisca al piccolo di svilupparsi come essere sociale. Sia durante l’infanzia che nell’adolescenza e nella vita adulta.
Se pensate che vostro figlio è timido:
- Stimolate la sua fiducia, autostima e sicurezza in sé stesso.
- Controllate in ogni momento la sua stabilità emotiva.
- Donategli affetto, carezze, baci, abbracci, etc.
- Condividete con lui tutto il tempo possibile.
- Parlate delle sue paure, inquietudini e sogni.
- Fate in modo che cresca in un luogo tranquillo e armonioso.
- Evitate la violenza, le grida e le discussioni.
- Prendetelo in considerazione per quanto riguarda le decisioni di famiglia e tutto ciò che lo riguarda. Ascoltate anche la sua opinione.
- Non siate iperprotettive.
- Dategli la libertà di sbagliare e apprendere dai suoi errori.
- Insegnategli l’importanza di relazionarsi con gli altri e di fare amicizia.
- Evitate lo stress. Si, viviamo in una società accelerata e in continuo movimento. Ma non è colpa di vostro figlio.
- Non lo forzate ad essere estroverso quando non lo è. Le pressioni non lo aiuteranno.
- Premiatelo. Date attenzione alle sue conquiste, meriti e virtù nei momenti in cui si mostra senza remore. Un bambino timido ha bisogno del riconoscimento dei genitori.
- Stimolatelo a porsi degli obiettivi e a raggiungerli. In questo modo lo aiuterete ad essere indipendente.
- Non lo “etichettate”. Dire a tutti che è timido non lo aiuterà anzi peggiorerà la situazione.
- Non impeditegli di giocare con gli altri.
Inoltre…
- Siate il più socievoli e naturali possibile. Ricordate che ai piccoli piace imitare i genitori.
- Non disdegnate gli incontri con genitori e altri bambini. Ogni opportunità è buona per relazionarsi.
- Dategli compiti e responsabilità domestiche. Comprare il pane al mattino, gettare la spazzatura, aiutare a pulire in casa, accompagnare la mamma al mercato, scegliere il cibo…
- Non fate le cose al suo posto.
- Stimolatelo a praticare esercizio fisico. Gli sport sono ottimi per fare amicizia.
- Educatelo al rispetto e alla cortesia. Dire “buonasera”, “grazie” e “scusi” lo aiuterà a rompere il ghiaccio con gli estranei.
- Insegnategli l’importanza di essere sincero e fedele a sé stesso. Rispettare i propri gusti e i propri pensieri. Così anche gli altri lo rispetteranno e accetteranno con i suoi pregi e difetti.
- Non paragonatelo ad altri.
- Insegnategli a prendere le sue decisioni, senza aspettare che altri lo facciano per lui.