Stimolazione socio-emotiva dei bambini: cos'è?
La stimolazione socio-emotiva mira ad aiutare il bambino ad adattarsi all’ambiente circostante in base alle sensazioni che questo gli trasmette. Attraverso movimenti e nuove attività, è in grado di sperimentare diverse emozioni. Potrebbe sentirsi ansioso, allegro o timoroso e ciò determinerà le sue risposte fino all’età adulta.
Lo sviluppo socio-emotivo del bambino inizia fin dai primi giorni di vita e dipende dal suo rapporto con il mondo esterno e le altre persone. Per questa ragione, è raccomandabile effettuare una stimolazione adeguata. Dopo la nascita, il neonato comincia a subire dei cambiamenti a livello biologico che dobbiamo saper riconoscere e ai quali dovrà adattarsi.
Per fare in modo che il bambino superi le prime sfide che gli si presentano, è importante che i genitori e i familiari lo aiutino nel processo di adattamento. Ogni situazione nuova richiede al bebè una risposta biologica ed emotiva, cosa che gli permette di relazionarsi con l’ambiente che lo circonda e le persone che lo abitano. Questo è ciò che viene chiamato sviluppo socio-emotivo.
Tale sviluppo si basa sulle esperienze che il bambino vive mano a mano che cresce. Per questa ragione, nella prima infanzia dobbiamo stimolarlo in tutte le possibili occasioni. Questi primi stimoli si devono concentrare sul legame del bambino con le proprie emozioni e saranno dei precursori della sua personalità.
Come si effettua la stimolazione socio-emotiva?
Molte delle attività che si fanno con i neonati sono perfettamente idonee alla stimolazione socio-emotiva. Per questo, è facile approfittare di diversi momenti per metterla in atto. Ci sono molti esercizi che aiutano a stimolare il bambino, le sue emozioni e l’adattamento all’ambiente circostante, che costituisce la base per la formazione del suo carattere.
Nei primi mesi di vita, la stimolazione si effettua attraverso movimenti e posizioni. Inoltre, si iniziano a creare le principali abitudini di igiene personale, alimentazione e sonno. Molto spesso, favoriamo le loro risposte alle sensazioni senza saperlo e infatti, se osserviamo attentamente, ci rendiamo conto di come si esprimono a livello emotivo.
I consigli degli esperti per i primi mesi di vita
Gli specialisti, per la stimolazione socio-emotiva dei bebè nei primi mesi di vita, propongono le seguenti idee:
- Nel corso delle prime settimane, dobbiamo effettuare esercizi di equilibrio, mettendo il bambino per un breve tempo in posizioni non abituali. Si può provare a metterlo in posizioni inclinate, in verticale, di lato o a testa in giù.
- Approfittiamo dell’allattamento per parlare, accarezzarlo e instaurare un contatto più profondo. Guardarlo negli occhi e sorridere è molto importante, sia per il bambino che per il genitore.
- Cerchiamo di mantenere le nostre abitudini di igiene personale, alimentari e di sonno. Queste costituiscono il mezzo principale per relazionarsi con l’esterno.
- Lasciare che il bebè segua i nostri movimenti. Dobbiamo farlo di proposito per fare in modo che ci segua.
- Facciamo movimenti con il viso, sempre di fronte al bambino, e aspettiamo che ci imiti. Altri gesti, come salutare con la mano o annuire con la testa, sono perfetti.
- Molti degli esercizi che insegniamo al bebè possiamo ripeterli con i giochi quando sarà più grande. Possiamo vestire, pettinare e nutrire i pupazzi per mettere in pratica quello che ha imparato.
- Spieghiamogli la provenienza di alcune sensazioni: se prova dolore, se fa freddo o se piange, cogliamo l’occasione per illustrargli il significato di ciò che sente.
Fasi successive della stimolazione socio-emotiva
- Verso i dodici mesi, il bebè può cominciare a cooperare al momento di vestirsi o di mangiare, può alzare i piedi, usare le mani e prendere il biberon da solo. Lasciamo che lo faccia.
- In accordo con l’età, è raccomandabile permettergli di partecipare alle attività che stiamo facendo. Ciò favorisce l’indipendenza e lo avvicina al contesto in cui vive.
- Aiutiamolo a conoscere le persone che gli ruotano attorno, indicandole con i nomi, dicendo chi sono e qual è la loro relazione con lui. In seguito, possiamo anche domandargli chi è la persona che gli stiamo nominando. All’inizio la cercherà con lo sguardo e poi la indicherà con la mano.
- È importante spiegargli tutto ciò che possiamo, soprattutto le sensazioni e i nomi delle cose. Anche quando il bambino non comprende con esattezza, incamera i vari significati.
Quando il bambino raggiunge i 15 mesi, è possibile osservare con più chiarezza i tratti della sua personalità. Per allora, lo avremo stimolato a sufficienza per anticipare le sue reazioni di fronte a situazioni diverse.
Da qui in avanti, lo sviluppo socio-emotivo è più concentrato sull’identità, facendo in modo che la principale fonte di stimolo cambi. A quel punto, il bambino sarà un po’ più indipendente, abbastanza da poter decidere se seguire il nostro esempio o fare a modo suo. Nello svolgimento di molte azioni, potrà diventare più egocentrico e insistente.
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