Preeclampsia postparto: cos'è e quali sono le cause?
Che cosa è e quali sono le cause della preeclampsia postparto? La preeclampsia postparto è una condizione molto problematica per le donne. Non è molto comune, ma è necessario prendere delle precauzioni e riconoscere i sintomi per ricevere cure adeguate. Può presentarsi immediatamente dopo il parto e durare da un mese e mezzo ai tre mesi.
«L’aumento della pressione è comune durante i sei mesi dopo del parto, quando la maggior parte delle pazienti è stata già dimessa dall’ospedale. Un aumento significativo della pressione arteriosa può essere pericoloso (per esempio, può provocare un incidente cerebrovascolare); senza dubbio, vi è molta poca informazione su come prevenire o trattare questa patologia.»
-Guillermo Hernández, Ernesto Deloya, Jenner Martínez, Manuel Lomelí-
Innanzitutto dobbiamo definire la preeclampsia postparto come una malattia collegata all’alta pressione arteriosa, che può anche manifestarsi durante il parto.
La cosa importante è che siate coscienti della necessità di cure mediche immediate per evitare l’insorgere di problemi cardiovascolari. Tra questi, nel lungo termine, potrebbero verificarsi danni ai vasi sanguigni, oltre all’insorgere di malattie cardiache.
Preeclampsia postparto: segni e sintomi
- Aumento della pressione arteriosa. Per pressione alta intendiamo uguale o superiore ai 140/90.
- Una concentrazione di una quantità superiore a 300 mg di proteine nell’urina.
- Perdita repentina e temporanea della vista. Si potrebbe soffrire di una ipersensibilità alla luce, debolezza, fatica e vertigini.
- Aumento di peso. Per esempio, uno o due chili in un settimana mentre state seguendo un regime alimentare sano. Nausea e vomito sono anche comuni.
- Gonfiore alle mani e al viso.
- Dolore allo stomaco e nell’area addominale.
- Dolore quando si respira.
Cause della preeclampsia postparto
Dottori e studiosi ancora non hanno trovato le cause precise di questa condizione. Un fattore che può aumentare le probabilità che si verifichi è se vi sono stati casi di preeclampsia in famiglia.
Alcuni dei fattori di rischio sono:
- L’aumento della pressione arteriosa a partire dalla ventesima settimana di gravidanza.
- Gravidanze in donne di età inferiore ai 20 anni o superiore ai 40.
- Obesità e sovrappeso.
- Gravidanza multipla.
Complicazioni associate con la preeclampsia postparto
- Questa condizione può causare episodi di convulsioni e danni permanenti ad organi vitali, come il cervello o i reni. Nel peggiore dei casi, può causare morte o stato comatoso.
- Tromboembolismo. Questa malattia consiste nell’apparizione simultanea di due condizioni: la trombosi venosa e l’embolia polmonare. Provoca difficoltà a respirare, dolore al petto, febbre e rende impossibile condurre una vita normale.
- Edema polmonare. Si tratta di una malattia che affligge drasticamente il sistema respiratorio. Si tratta di un accumulo di liquidi all’interno dei tessuti e le cavità dei polmoni. Si può manifestare con l’espulsione di sangue quando si tossisce, con una sensazione di ansia, sudore eccessivo o difficoltà ad inspirare ed espirare.
Come viene diagnosticata e che trattamenti vi sono?
- Esami del sangue. Con queste analisi potrete assicurarvi che il funzionamento del fegato e dei reni sia normale. Potete anche verificare che il conto di piastrine nel sangue sia regolare. Queste cellule regolano la coagulazione nel sistema circolatorio e possono salvare la vita in caso di emorragie.
- Esami dell’urina. Con questa analisi si può determinare la concentrazione di proteine nell’urina. Una quantità superiore ai 300 mg è un segnale di allarme.
Riguardo ai trattamenti contro la preeclampsia postparto, bisogna chiarire che, in generale, richiede l’uso di medicinali. Bisogna evitare il verificarsi di episodi convulsivi, ridurre la pressione sanguigna e regolarizzare la composizione dell’urina.