Il metodo educativo delle sorelle Agazzi
Rosa Agazzi (1866) e Carolina Agazzi (1870) erano due sorelle italiane, pedagoghe ed educatrici, nate a Volengo, in provincia di Verona. Il metodo educativo delle sorelle Agazzi era finalizzato al lavoro con bambini di età compresa tra 0 e 6 anni e si basava principalmente sul rispetto della libertà, spontaneità e autonomia dei bambini.
Fondamenti teorici del metodo educativo delle sorelle Agazzi
La proposta educativa delle sorelle Agazzi si inserisce nel movimento New School, sviluppatosi alla fine dell’Ottocento, il cui obiettivo principale era quello di intraprendere un processo di rinnovamento delle forme tradizionali di insegnamento. Ciò implicava porre al centro dell’attenzione il bambino, i suoi bisogni e interessi.
La New School assumeva come principio fondamentale un’educazione attiva e una partecipazione permanente da parte del bambino, come conditio sine qua non per il suo integrale sviluppo psicomotorio, cognitivo, sociale, psicologico e affettivo. Questo si è tradotto in un insegnamento basato sul gioco come asse portante e sul contatto con l’ambiente naturale e sociale.
Questa Scuola sosteneva un’educazione in libertà, dando pieno risalto al bambino nel suo processo educativo, incoraggiando la sua creatività, così come la partecipazione, l’impegno e la cooperazione.
Il metodo educativo delle sorelle Agazzi: sentirsi a casa
La caratteristica principale del metodo educativo delle sorelle Agazzi è la necessità di fornire ai bambini un clima e un sostegno affettivo di amore, affetto e vicinanza. Con ciò, il loro metodo si caratterizza per la similitudine che propongono tra l’ambiente familiare e l’ambiente scolastico.
Le sorelle Agazzi organizzavano lo spazio della scuola il più possibile simile a quello di casa; anche le attività che propongono ai bambini sono attività domestiche, come lavarsi, pettinarsi, vestirsi, apparecchiare la tavola, prendersi cura di un animale o di una pianta.
Inoltre, le suore sostenevano che questo tipo di attività quotidiana fosse simile a quelle in casa dei bambini e che, quindi, contribuissero a far scoprire ai bambini l’ordine. Ovvero, i modi corretti per svolgere le routine quotidiane e il posizionamento di oggetti e utensili.
Oggetti e materiali per la casa come risorse educative
Le suore si sono occupate principalmente di bambini appartenenti a famiglie con poche risorse. Con la quale mettono alla portata dei piccoli materiali e oggetti che il loro ambiente quotidiano fornisce loro. A differenza dei ‘regali’ di Froebel, pensati ad hoc, le sorelle Agazzi usano come materiale didattico e oggettistica abiti usati, ninnoli, lenticchie, contenitori, ecc.
Quindi, dall’uso di questi materiali e oggetti ordinari e reali, e svolgendo compiti quotidiani vicini a quelli del loro ambiente familiare, è qui che le sorelle Agazzi identificano il potenziale educativo. Sostengono che i bambini imparano usando l’intuizione a contatto con la vita, e sempre all’interno di un ambiente familiare e piacevole.
Mostrano che, attraverso attività di apprendimento con questi materiali, i bambini, attraverso l’intuizione e l’attività sensoriale, sviluppano progressivamente la cognizione come risultato della manipolazione di oggetti, facendo confronti per stabilire somiglianze e differenze, seriazioni e classificazioni in base a colori, forme e dimensioni. Oltre alla conoscenza dell’uso e dell’utilità degli oggetti.
Giocare per imparare
Tutte le attività didattiche del metodo educativo delle sorelle Agazzi avevano come oggetto centrale il gioco. Ritenevano che il gioco fosse un modo per avvicinare i bambini a un ambiente piacevole e affettivo, simile alla famiglia.
Attraverso il gioco, hanno pianificato attività di danza, ritmi e canti, come forma di espressione corporea. Oltre alle attività in cui il disegno spontaneo è stato lo stimolo per sviluppare aspetti intellettuali legati a forme, distanze, dimensioni e spazi.
Altro aspetto fondamentale del metodo educativo delle sorelle Agazzi era invece il lavoro della terra e le attività di coltivazione e cura delle piante. Poi, i compiti educativi sono stati incentrati e sviluppati attorno ai quattro elementi naturali: terra, acqua, sole e aria.
Le ‘parole d’ordine’ delle sorelle Agazzi
Nel loro metodo educativo, gli effetti personali dei bambini erano contrassegnati con immagini o simboli come “parole d’ordine”.
Per via della loro età, i bambini non possono leggere nomi o numeri, ma le parole d’ordine hanno permesso loro di identificare e ordinare i propri effetti personali.
Inoltre, queste password aiutano nell’educazione linguistica, perché migliorano l’attività del linguaggio, stimolato anche dal contatto con l’ambiente, con gli oggetti e le persone.
Principi didattici del metodo delle sorelle Agazzi
In sintesi, sono molto chiari e sintetici i principi che Nila Liliana Muñoz Muñoz (2011) sistematizza, e che definiscono il metodo educativo delle sorelle Agazzi, che sono i seguenti:
- L’autoattività.
- Libertà.
- Rapporto con l’ambiente (familiare, sociale e scolastico).
- Gioco e ordine.
- Conoscenza attraverso l’osservazione.
- Il valore della gioia.
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