31 cose che può pensare solo una mamma
Noi mamme a volte siamo un pò fantasiose. Se non abbiamo abbastanza informazioni ci preoccupiamo e ci facciamo le domande più improbabili fino ad alzare la cornetta e chiedere al pediatra tutte le cose che ci passano per la testa.
Essere mamma sembra un sinonimo di essere preoccupata per nostro figlio. Dal primo momento in cui riceviamo la conferma di aspettare un bambino, inizia a circolare nella nostra testa una quantità di cose che possiamo pensare solo noi.
Questi pensieri non finiscono mai, essere madre non ha una data di scadenza e le nostre preoccupazioni saranno presenti fino al giorno in cui cesseremo di essere nel nostro corpo.
Madre è il miglior dottore
nelle nostre notti di febbre
madre è l’orafo celebre
che lavora sul nostro errore.
È madre l’innato sculture che modella con le sue mani
figli sani e validi per un futuro migliore
In questo post abbiamo raccolto le 31 cose che pensano le mamme dal momento in cui rimangono incinte, finché il loro figlio arriva all′età prescolare.
I pensieri di una mamma durante la gravidanza
- Non lo dirò alle mie amiche prima di arrivare al terzo mese. Che non si presenti nessuno con energie negative che possa generare problemi alla mia gravidanza.
- Sarà formato bene? Quando mi faranno la prima ecografia, il ginecologo prenderà del tempo per revisionare il tutto, dalla sua testolina fino alle dita dei suoi piedini. Sarà meglio avere molta pazienza.
- È intero! Che bello! ora ho un altro paio di dubbi: potrà vedere e sentire bene?
- Speriamo non somigli a…(nome di un parente del marito). Dio mi aiuti.
- E se non piange quando nasce?
Cose che ci vengono in mente dopo la nascita
- Hanno controllato bene? Hanno contato le dita delle mani e dei piedi? È tutto intero?
- Sto bene? Ho parlato con il dottore? Non mi stanno nascondendo niente?
- Respira bene? Potrò portarlo a casa?
- Sul serio posso uscire da qui con mio figlio senza che qualcuno mi domandi qualcosa? E se lo sto rubando?
Ansie al ritorno a casa con il bebè
- Potrò crescerlo bene?
- Questa è una grande responsabilità ed è un lavoro estenuante, pensavo fosse più divertente.
- Il mio latte sarà sufficientemente di buona qualità per alimentarlo in maniera corretta?
- Perché quando dorme profondamente sembra che smetta di respirare? Meglio che rimanga a controllare.
- Sarà tutto intero? Avrà qualche malformazione interna non rilevata? Meglio chiamare il pediatra.
- Sarà ben idratato solo con il mio latte? Meglio dargli dell’acqua. No, meglio di no!
- Sono due giorni che non va di corpo. Forse non ho preparato bene il biberon, ho fatto qualcosa di sbagliato?
- Perché piange tanto? Forse non me ne so occupare o non lo so capire.
- Sono stanca e depressa, forse sono una cattiva madre?
- Non mi sono neanche potuta cambiare i vestiti, mi sembra ingiusto, lui l’ho cambiato 5 volte oggi!
- Non è come lo immaginavo, ho voglia di piangere anch’io.
- Perché ancora non gli è uscito il primo dentino? C’è qualcosa che non va?
- Perché non si siede da solo? Che starà succedendo?
Riflessioni auando cominciate a lavorare o lo lasciate al nido
- Mi sento libera per qualche ora, credo di essere contenta.
- Mi sento molto in colpa a lasciarlo ad un’altra persona. E se ci stessi io con lui di giorno e lavorassi di notte… No, è una pazzia!
- Sento che sto scappando, però ne ho bisogno, provo sensazioni discordanti! Ops! Mi sento una cattiva madre.
- Lo staranno alimentando correttamente? Non lo faranno come me, se la starà passando male il mio piccolino.
- E se lo trattano male? Se vengo a sapere qualcosa di simile, dovranno vedersela con me!
- Che farò se raggiunti i 3 anni ha ancora bisogno del pannolino?
- Dal pediatra, sicuramente verrà a contatto con i virus che hanno gli altri bambini malati! Che angoscia! Dovrebbero dividere la sala in due parti: bimbi sani e bimbi con virus.
- I nonni lo fanno mangiare troppo, presto sarà in sovrappeso.
- Quando lo tengono i nonni, torna diverso a casa e molto disobbediente. Quando ero piccola io, i miei genitori erano più severi. Il bimbo fa quello che vuole con loro, non capisco, però meglio rimanere zitta, non voglio aggiungere altro stress.
E non finisce qui
Quando sarà maggiorenne, avremo altri tipi di “pensieri e angosce”, quando nostro figlio non sarà vicino a noi. “E se lo rapiscono? Perché non comunica con me? Forse ha avuto un incidente?”
Dunque possiamo concludere che l’amore e le preoccupazioni di una madre non finiscono mai.