Essere mamma di una bambina con un deficit dell'attenzione

Essere mamma di una bambina con un deficit dell'attenzione
Nadyra Muhammad

Scritto e verificato la psicopedagoga Nadyra Muhammad.

Ultimo aggiornamento: 04 gennaio, 2023

È così: sono mamma di una principessa con i capelli tutti in disordine e con un deficit dell’attenzione, che è stata la cosa migliore che la vita mi abbia regalato. Mi sconvolge la casa e la vita in due secondi, per poi rivolgermi lo sguardo più luminoso che io abbia mai visto. Perché lei è intensa persino nel bagliore dei suoi occhi.

La mia principessa singolare, dai gusti esotici come i cavalli, l’Egitto, la ginnastica, gli elicotteri e le principesse… Lei è diversa, sì. È unica.

Lei è sempre stata speciale

La mia piccola, come tutti i bambini che sviluppano un deficit dell’attenzione, ha dato chiari segnali fin da quando è nata. Era una neonata “irritabile”, ossia piangeva di frequente ed era difficile farla calmare, faceva fatica a dormire a lungo. Ha avuto bisogno di un paracolpi nella culla perché si muoveva troppo mentre dormiva. I suoi occhietti inquieti non hanno mai smesso di ispezionare tutto quello che le succedeva attorno dal giorno in cui è nata, proprio da quello stesso istante.

Era difficile per lei anche divertirsi con i giochi, aveva bisogno che mi sedessi al suo fianco per aiutarla a rimanere interessata un po’ di tempo in più. Così siamo andati avanti crescendo, io, lei e il suo papà.

Deficit dell'attenzione e bambini.

Una bambina dai sentimenti molto intensi

In lei, il deficit dell’attenzione si è mostrato in maniera precoce attraverso la sua impulsività. È impaziente e scattante, quasi sbadata. Eppure questa impulsività la rende la persona più dolce che abbia mai conosciuto. Non ci pensa prima di regalare gli abbracci più sinceri e spontanei, distribuisce baci con allegria, fa complimenti sinceri non appena le passa per la testa di farlo. È spontanea, affettuosa e allegra. Riesce a trovare in tutto qualcosa di bello che la fa ridere a crepapelle, anche quando siamo in posti in cui non si sente volare una mosca.

Ovviamente, questa impulsività la fa anche essere imprudente ogni tanto (quasi sempre in realtà) e così, come dice le cose belle che la passano per la mente, ne dice altre che non sono cortesi. Ma stiamo lavorando per farle imparare a controllare questo, ci arriverà con un po’ di pazienza e maturità.

La perseveranza è il segreto del successo

Se qualcuno può essere definito perseverante, quel qualcuno è lei. Gli specialisti spesso inseriscono questa caratteristica del deficit di attenzione tra le negatività, ma per lei è stata la chiave del successo. 

Non c’è difficoltà che la fermi, il suo motto è qualcosa come “se è difficile devo continuare a provare”. È perseverante, insistente e determinata. L’ho vista superare imprevisti con una fermezza invidiabile. Sono orgogliosa di lei, così com’è.

Questa insistenza a volte mi fa uscire di me, devo ammetterlo. Può fare la stessa domanda un’infinità di volte solo per portarmi allo sfinimento e farmi dire di sì. A volte si fissa su situazioni che non possono essere risolte, le risulta difficile passare a un altro argomento. Sono sicura che per lei questo è molto difficile da gestire, ma non ho il minimo dubbio sul fatto che ci riuscirà. E noi l’accompagneremo fino alla sua riuscita, che otterrà con la stessa perseveranza che abbiamo imparato da lei.

Deficit dell’attenzione: un’esplosione di colori ed emozioni

Tuttora fa un po’ fatica a controllare l’intensità delle sue emozioni; quando è felice vuole regalarti il paradiso, quando è arrabbiata si trasforma nel tuo peggior nemico in pochi istanti e quando è triste piange le lacrime più grandi e sincere che io abbia mai visto.

E qui è stata, giustamente, la nostra più grande sfida come genitori: come educarla emotivamente rispettando le sue caratteristiche fondamentali. Non vogliamo che smetta di essere affettuosa, spontanea e simpatica, però se dominasse un po’ meglio i suoi disagi la vita le risulterebbe sicuramente più facile.

Così ora stiamo crescendo di pari passo con lei, con alcune terapie che ci hanno aiutato a dar forma a questo grande tesoro che è nella nostra vita. Stiamo crescendo insieme a lei come genitori, a volte un passo dietro di lei e altre al suo fianco.

E se fosse diversa?

Se fosse diversa non sarebbe così speciale. Il suo deficit dell’attenzione insieme alla sua attitudine sociale sono il suo segno distintivo. È unica quando gioca con le principesse, con i capelli adorabilmente disordinati e con la corona storta; ma con quel suo atteggiamento e quegli occhi così brillanti che la rendono la più bella tra le belle.

È avventata, questo sì, però è talmente spontanea e simpatica che questi piccoli passi falsi finiscono rapidamente nel dimenticatoio.

È disordinata, questo sì (e quanto lo è!), però quando “riordina” mette talmente tanto entusiasmo in quello che fa che anche quando cambia solo di posto le cose, lasciando comunque in disordine, la camera ha un aspetto magnifico.

È spiritosa, perché come il suo corpo e la sua lingua lavorano di continuo, anche la sua mente lo fa. Pensa di continuo, ha sempre una spiegazione a tutto e la risposta pronta. Questo sarà il suo successo, non mi è rimasto alcun dubbio.

E se fosse diversa non sarebbe la mia principessa con i capelli tutti in disordine, chiaccherona e spiritosa, che riempe i miei giorni fino all’orlo di tenerezza ed episodi divertenti. La amo così com’è, non la cambierei per nulla al mondo!

Non lasciate che una diagnosi, qualunque essa sia, determini il futuro di vostro figlio. Credete in lui, nelle sue capacità, abbiate fiducia nel fatto che riuscirà. Quanto lontano riuscirà ad arrivare non lo può sapere nessuno, ma voi rimanete sempre lì, pronte a vederlo trionfare.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.



Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.