Imparare cose nuove: qual è l'età migliore?

Ci sono età in cui i bambini riescono ad imparare cose nuove con estrema facilità ed acquisire abilità che entreranno a far parte del loro bagaglio per tutta la vita. Scopriamo di più nell'articolo di oggi.
Imparare cose nuove: qual è l'età migliore?
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Scritto Naí Botello

Ultimo aggiornamento: 14 marzo, 2023

I genitori si chiedono spesso quale sia l’età migliore per imparare nuove abilità motorie, cognitive o per la comprensione emotiva. Nell’articolo di oggi, troverete tutto quello che volete sapere su quest’argomento.

Non ci sono dubbi sul fatto che, quando osserviamo i bambini nelle loro attività quotidiane e nei loro giochi, notiamo la rapidità con cui assimilano e riproducono l’informazione per percepiscono costantemente con i loro sensi.

Questo tema non è certo nuovo ed è stato ampiamente studiato da diverse discipline, prima fra tutte la neuroscienza. Analizzando le connessioni celebrali dei bambini, i ricercatori sono arrivati a conclusioni stupefacenti riguardo le capacità di imparare dei bambini. Per saperne di più continuate a leggere l’articolo di oggi.

Con tutto quello che vi racconteremo oggi, potrete iniziare a stimolare l’apprendimento di vostro figlio, perché possano sviluppare al massimo le loro potenzialità.

Qual è la tappa migliore per imparare cose nuove?

Per spiegare quale sia la migliore tappa per l’apprendimento, gli studi di neuropediatria hanno sviluppato un concetto conosciuto come “plasticità celebrale”.

Attraverso questa plasticità celebrale, i ricercatori hanno potuto dimostrare che fra i primi mesi di vita ed i 6 anni d’età, la mente e i sensi dei bambini lavorano come spugne, assorbendo tutte le informazioni dal loro intorno. Inoltre, lo fanno in modo rapido e naturale.

In questo periodo, i bambini passano attraverso un momento particolarmente sensibile dell’apprendimento. Si tratta di una tappa che, senza dubbio, non deve essere sprecata, se vogliamo che i nostri figli trattengano la maggior parte delle cose che hanno imparato.

La capacità di imparare include aree come le abilità musicali e matematiche, la coordinazione motoria, il vincolo emotivo, lo sviluppo della memoria in relazione all’abilità visiva e, ovviamente, lo sviluppo del linguaggio.

Mamma gioca con il suo bambino

Cosa dovrebbero imparare i bambini a seconda della loro età?

Anche se, come abbiamo già detto, i bambini hanno una capacità straordinaria di imparare cose nuove prima dei sei anni, l’abilità di conservare queste informazioni dipende molto dall’età in cui vengono assimilate.

Dalla nascita ai 2 anni

Nel cervello esiste una struttura subcorticale chiamata amigdala, da cui partono numerose connessioni. Sono queste connessioni a permettere all’individuo di integrare emozioni, ricordi e sentimenti. In altre parole, a definire quella che sarà il suo comportamento emotivo.

Per questo motivo, dalla nascita fino ai 2 anni circa, il tipo di contatto e di cure che dedichiamo a nostro figlio saranno la base da cui svilupperà il suo schema di attaccamento emotivo, l’empatia verso i suoi simili, la fiducia, il rispetto all’autorità e la paura.

È importante sottolineare che i vincoli sani ed un’adeguata intelligenza emotiva influiranno su tutti gli aspetti dello sviluppo sociale dell’individuo.

Per questo motivo, i genitori devono essere particolarmente attenti al modo in cui si relazionano con i piccoli in questi primissimi anni di vita.

Dai primi mesi ai 5 anni

In questo periodo, il cervello dei bambini costruisce connessioni fra le immagini di tutto ciò che lo circonda, il loro uso e il significato.

Proprio grazie a questa visione, i bambini acquisiscono le loro prime conoscenze. Pertanto, visualizzare luci, colori, forme diverse o la percezione delle distanze, sono tutte cose che lo aiuteranno a sviluppare la coordinazione motoria.

“Grazie alla plasticità celebrale, fra i primi mesi ed i 6 anni d’età, la mente ed i sensi dei bambini lavorano come se fossero spugne”

Dagli 8 mesi agli 8 anni

A partire dagli 8 mesi, i bambini provano a riprodurre i suoni che ascoltano, per cercare di comunicare in modo più diretto con i propri genitori o con le persone vicine.

Ovviamente, iniziano con la lallazione e la riproduzione di suoni semplici; verso i tre anni, invece, raggiungono una vera e propria capacità sintattica.

A questo punto, sapranno formare frasi di senso compiuto, con una struttura corretta. Da qui in poi, e fino agli 8 anni, si consolideranno in modo rapido e profondo gli accenti e il vocabolario che imparano dai genitori e a scuola.

Per questo motivo, è fondamentale parlare ai bambini in modo corretto, insegnare loro altre lingue e trasmettere l’amore per la lettura.

Imparare a suonare uno strumento

Fra il primo anno e gli 8 anni

Questa tappa si considera particolarmente adatta per imparare a suonare uno strumento musicale. Essendo un’attività che richiede coordinazione motoria, attiva le stesse aree del cervello correlate all’apprendimento della matematica.

Per questo motivo, la musica stimola nel bambino anche il suo ragionamento spaziale: una capacità che sta alla base dell’apprendimento di questa disciplina.

Infine, ricordate che i genitori devono essere guide e collaboratori dei bambini nel loro apprendimento. Con il vostro accompagnamento, i piccoli possono sviluppare un ampio numero di abilità ed un sano comportamento emotivo.

 


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