Il lutto perinatale: la sofferenza di qualsiasi madre

Il lutto perinatale: la sofferenza di qualsiasi madre
Nelton Ramos

Revisionato e approvato da il dottore Nelton Ramos.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Da quando il vostro ventre è diventato una culla, morite d’amore e siete dominate dall’ansia. Purtroppo, però, spesso la vita ci prende a pugni, colpi tanto forti dopo i quali è difficile rialzarsi. È il caso di chi ha affrontato un lutto perinatale, esperienza profondamente dolorosa che va oltre le statistiche.

La morte del feto durante la gravidanza è un tema molto delicato, un lutto poco considerato che scatena diversi disturbi psichiatrici.

Ecco quali aspetti rendono il lutto perinatale la sofferenza peggiore per qualsiasi madre.

Che cos’è il lutto perinatale?

Per lutto perinatale si intende il decesso di un figlio nel periodo che va dal concepimento, al parto, alla prima settimana di vita del neonato.

Anche se solo a pensarci ci si gela il sangue, questo tipo di perdita tende a essere ignorato. In realtà è doloroso e inspiegabile quanto qualsiasi altra perdita.

Il lutto perinatale si classifica tra i lutti non riconosciuti dalla società. Dietro queste strazianti urla silenziose, le cifre dimostrano che é una realtà molto diffusa. Ogni anno si registrano 10.265 aborti, un fatto senza importanza, salvo per i genitori che avevano già immaginato una vita insieme al loro bambino.

Il lutto perinatale: i dolorosi dettagli che molti ignorano

Molti genitori, di fronte alla morte di un figlio nel ventre materno, ricevono la notizia da un ecografista che poi li lascia soli. Dopo arriva uno dei momenti più scioccanti: “la consegna” del neonato.

Non esiste una legge al riguardo in nessun Paese del mondo e gli enti sociali si girano dall’altra parte, rifiutandosi di coprire certi servizi per il neonato deceduto. Inoltre, se i genitori non hanno i fondi necessari per i servizi funerari, il feto viene considerato un semplice residuo patologico.

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Un altro aspetto molto doloroso per chi deve affrontare una morte perinatale è che, poiché il bambino è nato morto, non ha diritto ad avere né un nome, né un cognome, e viene considerato un soggetto NN. La cosa peggiore è che il suo certificato di morte è a nome della madre. Un crudele paradosso, la morte nella vita.

A tutto ciò segue il ricovero della madre nel reparto maternità, dove si ritrova circondata da un carnevale per il proprio sconforto. Sente il pianto degli altri neonati e viene introdotta involontariamente in un ambiente carico dell’allegria altrui, mentre per lei il mondo è ormai grigio e buio.

A questo proposito, un esempio unico e positivo è dato dalla Spagna. Anche se esistono ancora reparti maternità dove tutto ciò viene ignorato, negli ospedali spagnoli più avanzati hanno istituito dei “circuiti di lutto” nello stesso reparto, per evitare di mescolare i genitori che hanno appena avuto un bambino con quelli che hanno appena perso il figlio.

Superare il lutto perinatale

Nel lutto perinatale, la vita e la morte convivono in uno stesso processo, lasciando un vuoto di ricordi. Gli esperti consigliano di dare valore a quei ricordi grazie a una scatola che contenga tutto ciò che rievoca il bambino: le ecografie e gli oggetti simbolici che testimoniano il lutto e che possono confortare i genitori nel loro dolore.

Altri esperti sottolineano l’importanza di celebrare un rito d’addio. Anche se, di solito, in questi casi non c’è la possibilità di un funerale o una sepoltura, si può comunque fare una funzione simbolica d’addio. Andare in un posto speciale, scrivere delle parole significative, o fare un’azione commemorativa come piantare un albero.

Poiché si tratta di un dolore minimizzato dall’ambiente che circonda i genitori, è importante ascoltarsi a vicenda per capire il modo migliore di superare il dolore. Molto spesso si fa un uso eccessivo di psicofarmaci che possono impedire o intorpidire il dolore naturale della madre.

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La presa di coscienza della società

Sapevate che sono milioni i neonati che muoiono ogni anno lasciando delle famiglie distrutte? Stando alle statistiche, il numero delle morti perinatali supera persino la somma di quelle causate dall’HIV e dalla malaria. Inoltre, le perdite che causano il lutto perinatale hanno conseguenze psicologiche che durano decenni.

Ancora oggi non esistono programmi di sensibilizzazione per la società: nessuno parla dei neonati che muoiono nel ventre della madre. Tutti i lutti sono un processo naturale dopo una perdita, eppure il lutto perinatale ha caratteristiche specifiche.

In molti casi, i lutti o morti perinatali non sono riconosciuti pubblicamente, né condivisi socialmente. La presa di coscienza della società accadrà quando non ci saranno più urla mute, né lutti silenziosi.


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