Cos'è la mononucleosi e come si cura?

Sicuramente avrete già sentito parlare di mononucleosi. Vi spiegheremo cos'è, quali sono le cause, i sintomi e come bisogna agire quando viene diagnosticata
Cos'è la mononucleosi e come si cura?

Ultimo aggiornamento: 28 gennaio, 2021

A volte, i genitori pensano che i loro piccoli siano immuni a qualsiasi malattia mentre, al contrario, proprio per la loro giovane età sono maggiormente esposti a vari tipi di infezioni. La mononucleosi è una delle malattie che colpisce maggiormente i bambini. In questo articolo vi aiuteremo a capire come evitarla.

Nota anche come la “malattia del bacio”, la mononucleosi è un’infezione comunemente causata dal virus Epstein-Barr (EBV). Ma non tutti coloro che sono stati esposti all’EBV mostrano i sintomi finali della malattia, dato che possono esserne solamente portatori.

Il virus Epstein-Barr è il principale responsabile della mononucleosi.

Ebbene, ci sono altri virus responsabili di mononucleosi, come il citomegalovirus, che può innescare in una malattia molto simile. Generalmente, se un adulto sviluppa i segni di questa condizione, essi non appaiono poi più per tutto il resto della sua vita.

Se avete un figlio piccolo, probabilmente vi starete chiedendo cosa bisogna fare per evitare che il piccolo venga esposto al contagio di questi virus. Anche se vi daremo una serie di raccomandazioni utili, la prima cosa da fare è capire la gravità di questa malattia. Anche se il soprannome “malattia del bacio” può farla sembrare innocua, questa malattia porta con sé delle conseguenze molto serie.

Come prevenire la mononucleosi

Mamma accarezza figlia con mononucleosi

Di solito, questa malattia si diffonde attraverso il bacio ed è per questo che le viene dato tale pseudonimo. Ad ogni modo, questo non è l’unico mezzo di trasmissione della mononucleosi. Ad esempio, un bambino può assaggiare le merendina o la bibita di un compagno che già ha la malattia. Si tratta di piccoli gesti inconsapevoli e ingenui che, però, aumentano le possibilità di contagio.

Il contatto diretto con la saliva di un’altra persona è fondamentale per la trasmissione della mononucleosi. A questo proposito, come genitori dovete evitare di baciarli sulle labbra e insegnare loro che non bisogna condividere cibi, bevande o altri oggetti che sono stati portati alla bocca. Questi due elementi sono fondamentali per ridurre le possibilità di contrarre la malattia.

Non baciate i vostri bambini sulla bocca perché potreste trasmettergli alcune malattie.

Finora non esiste un vaccino contro il virus di Epstein-Barr, ma gli adulti possono contribuire notevolmente a limitare il contagio, educando i bambini in modo da seguire abitudini di contatto e igieniche salutari, soprattutto a scuola.

Non bisogna poi dimenticare che i vostri figli abbiano debbano seguire una dieta equilibrata, oltre alle periodiche visite dal pediatra per controllare il loro stato di salute generale. Una corretta routine alimentare gli darà i nutrienti necessari per rafforzare il sistema immunitario e resistere a patologie comuni nell’età giovanile.

Un trattamento efficace contro la mononucleosi

Febbre alta, stanchezza costante, mal di gola, perdita di appetito, dolori muscolari, mal di fegato (pelle diventa giallo), ingrossamento della milza, linfonodi del collo gonfie, inglese e ascelle sono alcuni dei sintomi di questa terribile malattia che colpisce bambini, adolescenti e anziani.

Fortunatamente, è una condizione benigna che non obbliga ad isolare i malati. Tuttavia, è importante notare che si trasmette attraverso tosse e starnuti, quindi dovrete tenere lontani coloro che vorranno vedere come il vostro piccolo, affetto da mononucleosi.

Non ci sono vaccini o trattamenti efficaci per combattere questa malattia.

La cattiva notizia è che non esiste un trattamento efficace per annientare il virus. Mantenere un riposo assoluto, stare a letto per due o tre settimane, senza svolgere attività sportive o esercizi fisici, aiuterà il piccolo a recuperarsi più velocemente.

L’assunzione di liquidi è importante, anche per non soffrire di disidratazione e bisognerà stimolare il bimbo a mangiare, nonostante il disagio alla gola che renderà più complicata la deglutizione.

La mononucleosi può peggiorare?

Neonato in lacrime

Se si presenta uno dei sintomi che abbiamo nominato in precedenza, è consigliabile portare il bambino al pronto soccorso pediatrico. I medici saranno in grado di affrontate le difficoltà che si presenteranno, caso per caso.

L’aspetto più complicato, nel quadro clinico interessato da mononucleosi, riguarda un eventuale ed eccessivo ingrossamento della milza, che potrebbe persino rompersi. Quindi, se vedete il vostro piccolo sentire un forte dolore nella parte sinistra del corpo o se ha vertigini o difficoltà a respirare, non esitate ad andare in ospedale.

Senza dubbio, bisogna stare molto attenti a fattori che influenzano il contagio della mononucleosi, ma come spesso accade, la prevenzione dovrà iniziare da casa. Con pazienza e affetto, insegnate ai vostri piccoli a non condividere bibite, merendine e altri oggetti personali. Sarà il primo passo per tutelare la loro salute.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.