L'intolleranza al saccarosio nei bambini

Non sempre è facile identificare l'intolleranza al saccarosio nei bambini. Dal punto di vista pratico, i sintomi sono simili a quelli di altre patologie. L'origine risiede in un enzima prodotto nell'intestino tenue del nostro organismo, chiamato saccarasi.
L'intolleranza al saccarosio nei bambini

Ultimo aggiornamento: 25 marzo, 2019

L’intolleranza al saccarosio è una malattia atipica che può risultare difficile da diagnosticare nei bambini, perché possiede sintomi simili a quelli di altre patologie. Grazie a un buon trattamento, però, è possibile attenuare almeno in parte il problema, nel giro di qualche mese o pochi anni.

Che cos’è l’intolleranza al saccarosio?

Il saccarosio, vale a dire il comune zucchero bianco (o zucchero da tavola), è la combinazione di una molecola di glucosio con una di fruttosio. La prima è presente nella frutta, mentre la seconda proviene anche dalla canna da zucchero. Il prodotto di queste due molecole o monosaccaridi (che sono le componenti più piccole nel gruppo degli idrati di carbonio) viene chiamato “disaccaride”.

sono molti i sintomi che possono far sospettare la presenza di intolleranza al saccarosio

L’intolleranza al saccarosio è dovuta all’assenza dell’enzima saccarasi, noto anche come “invertasi”.

L’enzima viene prodotto nell’intestino tenue e ha il compito di separare le due molecole che compongono lo zucchero. Questo processo si verifica nello stomaco e impedisce al saccarosio di fermentare. Quando questo enzima è assente, lo zucchero raggiunge quasi intatto l’intestino crasso e il colon, dove può stimolare la crescita del batterio della candida.

Inoltre, il saccarosio favorisce la formazione di gas intestinali. La presenza di zucchero nelle feci è un segnale della latenza della malattia. Non bisogna confondere l’intolleranza al saccarosio con l’allergia agli alimenti. La prima è collegata all’assenza di enzimi, mentre la seconda si attiva attraverso il sistema immunitario.

I primi alimenti

L’origine di questa malattia è genetica. Inizia a manifestarsi nel momenti in cui ha inizio l’assunzione di latte artificiale nel cui contenuto è presente dello zucchero. La somministrazione in età precoce di pappe e altri alimenti può evidenziare la carenza da parte del bebè degli enzimi necessari per metabolizzare gli zuccheri.

Se invece gli enzimi sono presenti, anche se in piccole quantità, è possibile che sia presente una tolleranza a dosi limitate di zucchero. Il medico può identificare la quantità di enzimi, per evitare che l’ingestione di saccarosio superi i limiti concessi da ogni caso specifico.

Sintomi

I sintomi prodotti dalla cattiva digestione degli zuccheri possono iniziare a presentarsi circa 30 minuti dopo l’ingestione dell’alimento. Il bambino può essere colpito da crampi e dolori addominali, diarrea, distensione gastrica o gonfiore e malessere generale.

Possono comparire anche vomito, gas o flatulenze, stitichezza, nausea, mal di testa e ipoglicemia. Anche l’ansia, il nervosismo, la tachicardia e l’aritmia sono sintomi dell’intolleranza al saccarosio.

Se non viene effettuato un trattamento opportuno, la malattia può portare ad altri problemi, come disidratazione, perdita di micronutrienti e di peso, e perfino denutrizione. Tutto ciò comporta un ritardo nello sviluppo che, in età adulta, può portare all’insorgere di anemia, stanchezza e deficit nutrizionale.

Intolleranza al saccarosio o qualcos’altro?

Si tratta di una malattia poco comune, i cui sintomi vengono spesso associati ad altre patologie. L’intolleranza al lattosio è una di queste; in questo caso, però, si tratta di assenza dell’enzima lattasi. Anche questo enzima viene prodotto nell’intestino tenue e ha il compito di metabolizzare lo zucchero presente nel latte. Di solito, non comporta gravi conseguenze.

I sintomi dell’intolleranza al saccarosio possono venire confusi con quelli della celiachia. Il glutine è una proteina presente in cereali come l’orzo, il frumento, l’avena, la segale, il kamut, il farro e il triticale.

Nelle persone intolleranti al glutine, il suo consumo genera una risposta autoimmune che sfocia in un’infiammazione e in un deterioramento della mucosa dell’intestino tenue. Le sue conseguenze possono essere gravi.

l'intolleranza al saccarosio impedisce di metabolizzare gli zuccheri presenti nel cibo

Per scoprire che ci troviamo di fronte a un’intolleranza al saccarosio nei bambini, è necessario ricorrere a test appositi. Il breath test all’idrogeno, che permette di misurare la quantità di idrogeno presente nell’aria che espiriamo, è uno di questi.

Anche un’analisi quotidiana delle reazioni successive al consumo di determinati alimenti sarà di aiuto nell’individuare la presenza di questa malattia. Alcune alternative sono costituite da prove come il test del tasso alcolemico, le analisi genetiche o le biopsie dei tessuti, così come gli esami del sangue, delle urine e delle feci.

Come correggere l’intolleranza al saccarosio?

Una volta che è stata stabilita le presenza della patologia, la sua correzione è strettamente legata alla dieta quotidiana. Le indicazioni mediche proibiscono il consumo dell’alimento che determina l’intolleranza. Altri medici riducono l’assunzione di questo genere di alimenti al minimo necessario, in modo da poter valutare la reazione dell’organismo. Nella maggior parte dei casi, si verifica un rapido miglioramento.

L’intolleranza al saccarosio può essere superata nel giro di qualche mese o pochi anni, se vengono seguite alla lettera le indicazioni fornite dallo specialista.


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