Come sapere se mio figlio è iperattivo?

Come sapere se mio figlio è iperattivo?
Elena Sanz Martín

Revisionato e approvato da lo psicologo Elena Sanz Martín.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

I bambini possono essere molto allegri, proattivi, energici ed impulsivi, ma dobbiamo osservare quanto intenso sia il loro livello di attività per poter capire se si tratta di una possibile iperattività.

In quanto madri, potremmo chiederci come sapere se nostro figlio è iperattivo o se si tratta solo di una fase di inquietudine e di eccesso di marachelle. Il punto è che l’iperattività non implica soltanto un comportamento irrequieto; prima di tutto, dobbiamo sapere che cosa è esattamente.

Secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti: “Il disturbo da deficit di attenzione o iperattività (ADHD) è una sindrome comportamentale. Si tratta di un disturbo del comportamento caratterizzato da distrazione da moderata a grave, periodi di attenzione brevi, inquietudine motoria, instabilità emotiva e comportamenti impulsivi”.

Questa sindrome, una volta diagnosticata, è assolutamente curabile e guaribile. Anche se si tratta di una semplice irrequietezza, come genitori dobbiamo fare tutto il possibile per correggere i comportamenti negativi, premiare il buon comportamento e lasciare che il bambino si sviluppi naturalmente nel suo ambiente.

L’iperattività aumenta quando il piccolo è in presenza di persone con le quali non stabilisce relazioni frequenti. Dall’altra parte, può ridurre notevolmente l’attività quando è completamente solo.

 

Mio figlio è iperattivo?

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Se sospettate che vostro figlio sia iperattivo, difficile da educare e duro a controllarsi, guardatr ciascuna delle caratteristiche che identificano questo lieve disturbo comportamentale per prendere gli adeguati provvedimenti.

  • Attività motoria eccessiva o inappropriata.
  • Problemi di concentrazione.
  • Atteggiamenti o comportamenti distruttivi.
  • Scarsa disposizione a svolgere con attenzione un compito.
  • Desiderio di muoversi compulsivamente (non riuscire a rimanere in silenzio o seduto nello stesso posto).
  • Incapacità di portare a termine dei compiti.
  • Difficoltà ad effettuare qualcosa individualmente (vuole caricare più di quanto può le sue capacità cognitive e fisiche).
  • Scarsa capacità di essere discreto: dice sempre ciò che pensa, parla troppo.
  • Non riesce a fermarsi o a smettere di fare ciò che gli piace anche se lo richiamiamo (esempio: saltare).
  • Ignora doveri e obblighi.
  • Quasi sempre ha fretta cognitiva, non pensa prima di agire.

Raccomandazioni per curare l’iperattività

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Dopo aver individuato che nostro figlio soffre di iperattività, esistono diversi modi per curarla e alcuni di questi si basano su metodi comportamentali, sulla combinazione di terapie e trattamenti medici. Alcuni di questi trattamenti sono:

  • Le tecniche o metodi comportamentali riescono a modificare il comportamento mediante un’educazione rafforzata. Una delle raccomandazioni per trattare l’iperattività è quella di conoscere il comportamento del piccolo in classe per consentirgli uno sviluppo adeguato alle sue esigenze.
  • Esistono istituti in cui il numero di alunni diminuisce notevolmente; in tal modo riescono ad offrire un’attenzione più individualizzata al bambino, un rapporto con l’ambiente meno aggressivo e facilità nell’individuare qualsiasi problema che il bambino possa presentare.
  • Le altre raccomandazioni riguardano la famiglia, dato che può essere il luogo in cui il bambino passa la maggior parte del tempo. Queste tecniche richiedono pazienza e partecipazione da parte dei genitori.
  • I colori della cameretta devono essere chiari, la zona dei giochi pulita, ordinata e non troppo affollata.
  • I bambini iperattivi tendono ad imitare quello che fanno le persone che li circondano, è per questo che mamma e papà possono utilizzare questa esperienza in modo positivo nello svolgere le mansioni domestiche, ripetendo le istruzioni ad alta voce in modo chiaro e conciso.
  • Un altro dei metodi cognitivo-comportamentali ha come obiettivo la gestione del proprio comportamento o autocontrollo. Ma per raggiungere questo obiettivo il bambino deve imparare a rilevare e correggere i suoi stessi comportamenti.
  • Le terapie o lo psicologo potranno risolvere i problemi in poche sedute, in modo da permettere di raggiungere l’autocontrollo. Nel caso la situazione fosse più grave, ci si potrebbe rivolgere ad uno psichiatra: il medico potrebbe raccomandare qualche terapia farmacologica per l’ansia.

Una volta seguite tutte queste raccomandazioni, è vostra responsabilità premiare i cambiamenti del bambino a seguito di queste terapie comportamentali. Concedere dei premi come caramelle o il gioco che desidera quando lo merita, lo motiverà a fare quei cambiamenti che i genitori pretendono di vedere.


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