L'educazione emotiva in classe: perché è importante?

Lavorare sull'educazione emotiva in classe è possibile e importante. In questo articolo vi presentiamo le ragioni di suddetta importanza.
L'educazione emotiva in classe: perché è importante?
Azucena Fernández

Scritto e verificato l'insegnante Azucena Fernández.

Ultimo aggiornamento: 01 febbraio, 2023

Si dice che le abilità sociali ed emotive siano indicatori della capacità che una persona ha di adattarsi al suo ambiente circostante e ai cambiamenti, così come del suo successo futuro. Vediamo, quindi, perché è importante includere l’educazione emotiva in classe.

Le basilari capacità di sviluppo, come la coscienza, la stabilità emotiva, la socievolezza e la simpatia possono essere tanto importanti, o più, dell’intelligenza cognitiva per determinare l’ambito in cui lavorerà una persona in futuro.

Può sembrare difficile per gli educatori trovare metodi efficaci per dare la priorità, insegnare e valutare queste abilità sociali ed emotive, ma bisogna provarci. È importante ricordare che non si tratta di un argomento che passa di moda, poiché bisogna sempre tenere conto delle emozioni e trattarle con l’importanza che meritano.

Qualsiasi modello di educazione cognitiva deve prevedere anche l’educazione emotiva e sociale. È superfluo ricordare che le emozioni sono presenti nelle nostre vite in ogni momento, ventiquattr’ore al giorno. Con esse viviamo e dobbiamo saperle gestire.

Lavorare sulle emozioni in classe è direttamente correlato al successo e alla felicità che un bambino avrà da adulto. Per molti bambini, inoltre, la scuola è l’unico posto nel quale possono affrontare qualsiasi deficit in queste capacità.

Bambini ed educazione emotiva in classe

Unire l’educazione emotiva e lo sviluppo accademico

Unire le abilità emotive con lo sviluppo accademico permette di creare esperienze di apprendimento di alta qualità e ambienti che rendano gli studenti più efficaci durante le lezioni nel momento presente, sul posto di lavoro e nella società in futuro.

Studi sull’educazione emotiva in classe

Ready to Lead (Pronto per essere leader), un rapporto del Collaborative for Academic, Social, and Emotional Learning (CASEL) stilato negli Stati Uniti e basato su un sondaggio su come l’intelligenza emotiva e sociale possono preparare i bambini e trasformare i centri educativi, presenta dati che supportano la necessità di unire l’educazione emotiva in classe con lo sviluppo accademico.

Il rapporto cita una meta-analisi del 2011 che dimostra che gli alunni che lavorano sull’educazione emotiva in classe ottengono risultati accademici fino all’11% più alti.

Un altro studio della Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) ha analizzato le abilità emotive. È stato dimostrato che una regolare mancanza di lavoro sulle emozioni in aula può essere relazionata all’insorgere di situazioni sfavorevoli in futuro. Situazioni tali come maggiori probabilità di disoccupazione, divorzio, cattiva sanità e persino condotte criminali.

Secondo questo studio, i progressi nelle neuroscienze dimostrano che allenare l’intelligenza emotiva durante l’infanzia è fondamentale.

Bambini che fanno il girotondo in classe

Allenare l’intelligenza emotiva durante l’infanzia può offrire benefici accademici a lungo termine. Tra questi troviamo una migliore capacità di lettura e una maggiore acquisizione di lessico.

Cosa pensano gli insegnati al riguardo?

Secondo il rapporto del CASEL, l’interesse per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva è alto tra gli insegnanti e l’amministrazione dei centri scolastici. I presidi, in particolare, mostrano un forte interesse nei confronti di questa esperienza.

Quando diventerà una priorità?

Sebbene la maggioranza delle parti coinvolte siano concordi sull’importanza dell’educazione emotiva, essa viene spesso tralasciata. Gli educatori, di solito, mostrano maggiore interesse alla sfera puramente accademica piuttosto che allo sviluppo integrale del bambino.

Potrebbe volerci molto tempo prima di adottare un approccio più improntato verso la dimensione emotiva. I progressi generali dell’educazione emotiva richiedono un cambiamento graduale nella pedagogia. Si tratta di un iter lungo e lento, ma estremamente necessario.


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