L'ipercorrezione per modificare un comportamento

L'ipercorrezione è un modo di agire conseguente ai comportamenti inappropriati dei bambini, e per riuscire a modificarli.
L'ipercorrezione per modificare un comportamento
Elena Sanz Martín

Scritto e verificato lo psicologo Elena Sanz Martín.

Ultimo aggiornamento: 01 marzo, 2023

Educare un essere umano è un compito difficile, che richiede tanta pazienza. A volte abbiamo la sensazione di averle provate tutte per porre un limite a quei comportamenti inaccettabili dei più piccoli, e niente sembra aver sortito l’effetto sperato. L’ipercorrezione è l’argomento che tratteremo oggi. Si tratta di una delle tecniche più efficaci per modificare determinati comportamenti.

Vostro figlio gioca con il pallone in casa, picchia il fratello, tinge le pareti o lancia i giocattoli. Nonostante gli abbiate chiesto mille volte di non farlo, è successo di nuovo. Probabilmente la frustrazione vi avrà fatto perdere le staffe e fatto alzare la voce. Di sicuro vi sarà capitato di rimproverarlo, di urlargli contro e di aver inghiottito un boccone amaro per averlo dovuto fare; eppure quel comportamento potrebbe essersi ripresentato.

Come agire in questi casi? Dobbiamo porre dei limiti, ma siamo stanchi di lottare con i nostri figli. L’ipercorrezione può essere un valido strumento educativo se vi trovate in questa situazione. Vi sarà utile a scongiurare comportamenti sbagliati, mentre educherete i vostri figli a comportarsi come dovrebbero.

L'ipercorrezione come tecnica efficace

L’ipercorrezione: una tecnica efficace

Il comportamentismo è una branca della psicologia che studia la condotta umana sulla base delle conseguenze che essa comporta. In tal modo, si ipotizza che un comportamento si presenterà più o meno spesso a seconda delle conseguenze. Se queste sono positive, sarà più frequente, mentre se sono negative, diminuirà. In questo modo, intervenendo sulle conseguenze, possiamo stimolare cambiamenti comportamentali.

Esistono due vie principali per riuscirci: se vogliamo che un comportamento compaia più spesso, faremo uso del rinforzo. In caso contrario, se vogliamo ridurre o eliminare la presenza di un comportamento, metteremo in atto la punizione. 

L’ipercorrezione rientra quindi tra le tecniche di punizione, visto che scopo di questa è ridurre la frequenza di un comportamento indesiderato. Eppure, questa tecnica presenta diversi vantaggi rispetto ad altre che fanno parte della stessa categoria: 

  • Si tratta di una tecnica innocua per la salute e per l’integrità sia fisica che psicologia del bambino. Non causa nessun danno né tanto meno è un modello di aggressività (cosa che invece è la punizione corporale).
  • Quando vengono messe in pratica le tecniche di punizione, potrebbero nascere nel bambino del risentimento e altre emozioni negative contro l’adulto che si impone su di lui. Con questa tecnica, le probabilità che questo succeda si riducono di molto.
  • Instilla nel bambino comportamenti desiderabili, per cui mentre stiamo contrastando un comportamento sgradevole, ne insegneremo uno positivo in alternativa.

Cos’è l’ipercorrezione?

Sappiamo già che si tratta di una tecnica efficace, orientata alla modifica di comportamenti negativi; ma in che modo questa tecnica raggiunge l’obiettivo? In concreto, il bambino eseguirà in modo ripetitivo o prolungato un comportamento adeguato, direttamente associato a quello che vorremmo cancellare. Inoltre, il piccolo deve farlo in modo contingente.

Questo significa che per ogni comportamento sbagliato dobbiamo selezionarne un altro ad esso associato, ma positivo. Ogni qual volta si presenti il primo, il bambino dovrà eseguire il secondo diverse volte o per un periodo di tempo prolungato. Esistono due modi per mettere in pratica l’ipercorrezione:

Bambina colora la parete

 

  • Ipercorrezione restitutiva: viene indicata per quei comportamenti che hanno un effetto preoccupante o distruttivo sull’ambiente. Ad esempio, se il bambino ha dipinto il tavolo. In questo caso, si tratta di ripristinare gli effetti negativi del suo comportamento sbagliando, sistemando lo spazio ancor meglio di come originariamente era. In questo caso, chiederemo al bambino di pulire il tavolo che ha sporcato e, inoltre, anche il resto dei mobili della stanza.
  • Pratica positiva: quando il comportamento da eliminare non altera in alcun modo l’ambiente, ci serviremo di questo metodo. Ad esempio, se il piccolo lascia gli indumenti sul pavimento del bagno. La pratica positiva consiste nel fatto che il bambino debba eseguire più volte (o per tutto il tempo necessario) un comportamento incompatibile con il primo. In tal senso, potremo chiedergli di eseguire per 10 volte l’azione di raccogliere gli indumenti dal pavimento e di metterli nella cesta dei vestiti sporchi.

Conseguenze

Come avrete notato, nonostante si tratti di una sorta di castigo, l’elemento punitivo non è arbitrario, bensì del tutto associato al comportamento che rappresenta un problema. In tal modo daremo al bambino un insegnamento attraverso le conseguenze naturali e non sulla base di punizioni senza senso.

Restituire all’ambiente quanto egli ha sottratto o far pratica di comportamenti adeguati ha un maggiore valore educativo rispetto, ad esempio, al fatto di punirlo vietandogli di guardare la televisione. Per questo motivo, e per la sua grande efficacia, l’ipercorrezione è una tecnica che vale la pena tenere in considerazione.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Bados, A., & García-Grau, E. (2011). Técnicas operantes. Departamento de personalidad, evaluación y tratamiento psicológicos: Universidad de Barcelona. Recuperado de http://diposit.ub.edu/dspace/bitstream/2445/18402/1/T% C3% A9cnicas% 20operantes20, 2011.
  • Morant, M. E. L. (1995). Sobrecorrección: una revisión (Doctoral dissertation, Universitat de València).

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.