Crescere da figlio unico: vantaggi e svantaggi
Sono sempre più i nuclei familiari che limitano la propria discendenza a un solo figlio. Che sia per questioni mediche o per decisioni personali, questo modello di famiglia è sempre più diffuso. In questo articolo sfateremo i miti che circondano questo argomento e faremo un po’ di chiarezza su che cosa significa davvero crescere da figlio unico.
Crescere da figlio unico
Al giorno d’oggi, ci troviamo di fronte a uno scenario sociale molto diverso da quello che esisteva in tempi passati, in ambito familiare. Il tasso di natalità è sempre più basso e l’indice di fecondità (in altre parole, il numero medio di figli per ogni donna) indica un valore di 1,3.
Tutto ciò segnala una tendenza in crescita presente nella nostra società; quella di un fenomeno che in passato sarebbe stato percepito come una circostanza speciale: le famiglie con un figlio unico. Sono molte le convinzioni associate ai bambini (e agli adulti) che crescono senza avere un fratello, ma… che cosa c’è di vero in questi stereotipi.
Vantaggi di crescere da figlio unico
I figli unici ricevono più attenzioni da parte dei genitori. Questi ultimi, infatti, sviluppano i propri sforzi con una dedizione esclusiva, dal momento che non devono dividere il proprio tempo né il proprio affetto tra più figli. Di conseguenza, questi bambini si sentono sostenuti e assistiti, e sviluppano una buona autostima.
I genitori con un solo figlio dispongono di risorse economiche maggiori da offrirgli, cosa che consente a quest’ultimo di vivere una maggior varietà di esperienze in diversi ambiti della vita.
Questi bambini crescono in un mondo di adulti e in costante contatto con loro. Sono proprio gli adulti a costituire il loro principale punto di riferimento da imitare, così come la loro fonte di interazione primaria. Tale circostanza comporta un maggiore sviluppo della creatività, dell’immaginazione e della flessibilità mentale. Per la stessa ragione, generalmente i figli unici presentano uno sviluppo intellettivo (linguistico e cognitivo) più rapido.
Non avendo fratelli, devono trascorrere molto tempo da soli, perché gli adulti sono adulti e non sempre possono giocare con loro. Per questo motivo, sanno adattarsi alla solitudine e sono in grado di sviluppare passatempi e approfittare della situazione come un modo per conoscere se stessi e diventare più indipendenti. Inoltre, sono bambini più tranquilli, introversi e maturi.
I figli unici non hanno nessuno a cui “dare la colpa” o con cui condividerla. Di conseguenza, imparano fin da quando sono molto piccoli ad accettare le proprie responsabilità. Tutto ciò li rende persone più efficienti nella vita e nel lavoro.
Inconvenienti del crescere da figlio unico
La conseguenza negativa che deriva da una maggior attenzione da parte dei genitori è il rischio di un eccesso di attenzione. Quando ciò accade, il bambino può trasformarsi in un tiranno. Inoltre, se questa attenzione eccessiva sfocia in iperprotezione, può far emergere nel bambino una personalità timida e timorosa, più cauta del normale.
Il fatto di non avere un ambiente familiare con il quale entrare in competizione, giocare e condividere con i propri pari rappresenta un ostacolo per lo sviluppo di alcune abilità. In questo modo, i figli unici presentano generalmente maggiori difficoltà nel negoziare con gli altri le proprie necessità e il confronto costituisce un grande problema, perché non sanno in che modo affrontarlo.
Inoltre, possono presentare problemi nell’essere generosi, sia in campo materiale che in quello emotivo, e avere la tendenza a pensare che ognuno debba occuparsi di se stesso. Tutto ciò, sommato a questa individualità, può apparire come una forma di egocentrismo.
Spesso questi bambini vengono trattati come adulti, a causa della maggiore maturità che presentano, cosa che può ostacolare la loro spontaneità e trasformarli in persone eccessivamente rigide.
A volte possono sentirsi soli, non potendo godere della complicità domestica offerta dalla presenza di bambini della loro età. Tutto ciò può portare allo sviluppo di una personalità schiva e riservata.
Che cosa si può fare per evitare gli svantaggi?
- È assolutamente necessario tracciare dei limiti affettuosi e fare in modo che il bambino impari a rispettare il tempo degli altri e tollerare un “no” come risposta.
- Invece di essere iperprotettivi, dobbiamo offrire al bambino la possibilità di imparare a cavarsela da solo nel mondo.
- Per evitare l’egocentrismo dobbiamo insegnargli a condividere, rispettare i turni e comprendere che, diversamente da quanto accade in casa, l’attenzione e gli elogi da parte degli adulti non saranno sempre rivolti verso la sua persona. Bisognerà sottoporlo a occasioni di socializzazione con altri bambini, soprattutto con la figura, di inestimabile valore, dei cugini.
- Anche se può sembrarci maturo, non dobbiamo dimenticare che continua a essere un bambino e che è importante lasciare spazio alla sua spontaneità.
- Per attenuare la sensazione soggettiva di solitudine, è importante offrire sempre sostegno e comprensione, a partire da chi gli è più vicino.
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