Donne STEM nelle professioni del futuro

La società ha bisogno di più donne STEM in posizioni professionali. Sapete a cosa ci riferiamo? Forse ne avete una in in casa e non ve ne siete accorti
Donne STEM nelle professioni del futuro
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 21 marzo, 2023

Il termine STEM è un acronimo della sigla in inglese di Scienza, Tecnonologia, Ingegneria e Matematica (Science, Technology, Engineering and Mathematics).  Negli ultimi anni è diventata una tendenza parlare anche di donne STEM a causa della forte necessità di professionisti in questo campo.

Tuttavia, come in altre aree, il genere femminile ha ancora molte barriere da superare, poiché ci sono poche donne STEM rispetto agli uomini.

Ci sono davvero meno donne STEM?

Recentemente, in uno studio condotto dal professor Martin W. Bauer del Dipartimento di Scienze Psicologiche  e Comportamentali della London School of Economics (LSE), si è concluso che la mancanza di modelli femminili in questo settore è una delle cause per cui le ragazze considerano le scienze poco attraenti. Secondo il professor Bauer, tra gli 11 e i 12 anni, l’interesse per le tematiche STEM è molto diffuso, ma dopo 15 anni declina irreversibilmente.

Inoltre, quando si arriva all’istruzione superiore, le cose non migliorano. Solo un laureato in ingegneria su tre è una donna, mentre in informatica non è neppure uno su cinque.

In un’analisi condotta dai paesi dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), si è constatato che, anche dopo aver studiato un corso di laurea scientifico-tecnologico, solo il 43% delle donne alla fine lavorano come esperte in Matematica, Fisica o Ingegneria, rispetto al 71% degli uomini.

I dati disponibili chiariscono che le ragazze di 15 anni sono migliori dei ragazzi in quanto a capacità di lettura. Ma se parliamo di matematica, vincono i ragazzi. Tra gli studenti con migliori voti in matematica ci sono meno ragazze che ragazzi (10,6% ragazze contro il 14,8% ragazzi) e per quanto riguarda le scienze (7,7% ragazze contro il 9,3% ragazzi).

Donne STEM che lavorano

In breve, le conclusioni suggeriscono che siamo in un momento molto opportuno per sviluppare tattiche motivazionali in una società che richiede sempre più professionisti nelle aree tecnologiche. Adesso più che mai è importante affrontare il tema dell’inclusione delle donne nel settore.

Un po’ d’ispirazione

L’iniziativa “She can STEM” , guidata da Ad Council, è stata lanciata alcuni anni fa con l’obiettivo di abbattere i vecchi paradigmi e motivare le studentesse a superare i loro pregiudizi o paure nei confronti della scienza. L’obiettivo è dimostrare quanto possano essere interessanti queste aree. Per riuscirci, il progetto è capitanato  da 7 donne STEM professionali, di successo e prestigio.

Queste donne sono:

  1. Lisa Seacat DeLuca, ingegnere presso IBM.
  2. Tiera Fletcher, ingegnere di analisi strutturale presso Boeing.
  3. Maya Gupta, ricercatrice scientifica di Google.
  4. Danielle Merfeld, direttrice di tecnologie rinnovabili di General Electric.
  5. Nicki Palmer, direttrice di Network Engineering di Verizo.
  6. Bonnie Ross, direttrice di Microsoft Halo Game Studio.
  7. Lucianna Walkowicz, astronoma presso il Planetario Adler.
Donna lavora con tecnologia

“Se le ragazze non si sentono incoraggiate e autorizzate in STEM, soffriremo gravi conseguenze, non solo per le ragazze e le donne, ma anche per il futuro del nostro paese”.

-Lisa Sherman, presidente e direttrice esecutiva del Ad Council-

Il futuro delle donne STEM

Attualmente, vi è una grande mobilitazione per includere le donne STEM nei futuri posti di lavoro. Anche se, secondo l’Unione Europea, entro il 2020 ci saranno circa 756.000 posti vuoti nel settore dell’informazione, della tecnologia e delle comunicazioni. 

In conclusione, con questi dati, è chiara l’importanza di azioni come “She Can STEM” e dare visibilità a donne che fungono da esempio: la filosofa greca Ipazia, la matematica Ada Lovelace, L’astronauta Sally Ride, la primatologa Jane Goodall o la stessa Marie Curie. Il ruolo delle donne non è limitato a nessun settore e le nueve aree di sviluppo sono desiderose di integrarle nel mercato.


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