La pedagogia di Jean-Jaques Rousseau

In questo articolo parleremo delle principali idee pedagogiche di Jean-Jaques Rousseau, un'eredità fondamentale per lo sviluppo della pedagogia moderna.
La pedagogia di Jean-Jaques Rousseau
María Matilde

Scritto e verificato l'educatrice María Matilde.

Ultimo aggiornamento: 17 maggio, 2023

L’idea centrale su cui si sviluppa la pedagogia di Jean-Jaques Rousseau è quella di mantenere il bambino al centro del processo educativo. Questa teoria pedagogica è esposta in una delle sue opere più conosciute, Emilio, o dell’educazione (1762), un libro che costituisce un trattato filosofico sulla natura e l’educazione dell’uomo.

Pensiero politico, sociale e filosofico di Jean-Jaques Rousseau

Nato a Ginevra il 28 giugno 1712, Jean-Jaques Rousseau fu pedagogo, filosofo, musicista e botanico. Le sue idee politiche costituiscono una parte sostanziale delle basi teoriche del movimento intellettuale e culturale dell’Illuminismo e della successiva rivoluzione francese.

Rousseau formulò un pensiero politico che difendeva lo stato repubblicano come unica forma di governo. Nella sua opera Il contratto sociale (1762) afferma che in uno stato che si rispetti le persone devono avere la sovranità e la volontà generale a legiferare, per perseguire il bene comune di tutti i cittadini.

Insegnare a fare i compiti

Sulla falsariga del suo pensiero politico e sociale, Rousseau dà un grande contributo alla pedagogia con il suo pensiero filosofico sull’educazione.

Nell’Emilio, o dell’educazione, teorizza una naturale evoluzione del bambino e dell’uomo, definendoli nobili per natura. Inoltre, parla della necessità di educare il bambino, al fine di renderlo in grado di affrontare ed integrarsi in un tipo di società che definisce corrotta.

“L’uomo è buono per natura: è la società che lo corrompe.”

-Jean-Jaques Rousseau-

La bontà dell’uomo e della natura

La pedagogia sviluppata da Jean-Jaques Rousseau propone e descrive un sistema educativo che considera la naturale evoluzione dei bambini e degli uomini come un modo per migliorare la società. Inoltre, basandosi sull’idea del bene, sostiene che l’insegnamento deve avvenire a contatto con la natura.

Secondo Rousseau, affinché il potenziale dei bambini si sviluppi pienamente, l’educazione deve confrontarsi con la natura e non con la società. Bisogna dare la giusta importanza agli interessi dei bambini, rispettando il loro status di bambini e non di adulti.

Rousseau propone un’educazione organizzata in periodi. Il primo, caratterizzato da un’educazione preminentemente fisica, va fino ai due anni. Successivamente, tra due e dodici anni, propone un insegnamento per lo sviluppo dei sensi esterni. Da dodici a quindici anni, un’educazione intellettuale e poi, dai quindici anni, fino ai diciotto, un’educazione morale.

Principi fondamentali della pedagogia di Jean-Jaques Rousseau

  • Difendere un’educazione che tenga conto della natura stessa del bambino e delle peculiarità della sua età.
  • Promuovere un’educazione sviluppata attraverso i sensi e attraverso l’esperienza individuale delle persone con la natura, le cose e con le altre persone.
  • Difendere la libertà dell’uomo. Ciò significa essere contro ogni tipo di educazione rigida, severa e basata sulla punizione.
  • Maturare una didattica basata sullo sviluppo dell’indipendenza del bambino, della sua capacità di osservare e comprendere ciò che lo circonda, secondo le leggi della natura, anche nei rapporti con le persone.
  • L’insegnante deve agire secondo il principio del “non intervenire”, cioè deve “fare tutto senza fare nulla”. Ciò significa che il ruolo dell’educatore è quello di guida durante il processo di insegnamento-apprendimento.
  • Favorire l’insegnamento di diversi tipi di lavori manuali, artigianali o agricoli, per apprendere utili professioni e mestieri. Questo è il modo giusto in cui un uomo può guadagnarsi da vivere e preservare la sua libertà.

 

Pedagogia di Russeau
  • A partire dai 16 anni, i bambini devono confrontarsi con la società, per cui l’educazione morale deve prepararli a compiere buone azioni. L’educazione morale deve insegnare buoni sentimenti, buon senso e buona volontà.
  • Rousseau fa leva sulla necessità di ricevere un’educazione sessuale tra i 16 e i 17 anni. Inoltre, bisogna evitare di parlare di religione durante l’infanzia, poiché i bambini giungeranno gradualmente alla conoscenza del proprio principio divino. Rousseau contemplava una religione del cuore e non una basata sui principi religiosi.

L’eredità di Rousseau

Alcune delle principali idee educative e filosofiche sviluppate da Rousseau sono: l’insegnamento attivo nella natura, l’importanza degli interessi e delle peculiarità del bambino e la difesa della sua libertà personale. E ancora, l’educazione di uomini di buoni sentimenti che sentano la necessità di compiere buone azioni per poter vivere in una società che può essere migliorata.

Come i contributi di molti altri pensatori dell’educazione, i principi pedagogici di Rousseau significarono grandi progressi e cambiamenti per il suo tempo. Infatti, le sue idee più progressiste hanno consentito alle concezioni pedagogiche più democratiche e complesse di farsi avanti.


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