La teoria dell'esperienza dell'apprendimento mediato di Feuerstein

La teoria dell'esperienza dell'apprendimento mediato parte dall'idea di base che tutte le persone possono sviluppare il proprio potenziale di apprendimento.
La teoria dell'esperienza dell'apprendimento mediato di Feuerstein
Natalia Cobos Serrano

Scritto e verificato l'assistente sociale Natalia Cobos Serrano.

Ultimo aggiornamento: 03 marzo, 2023

Ancora oggi molti studiosi si pongono la seguente domanda sull’intelligenza: “L’intelligenza è innata o si acquisisce?”. Lo psicologo Reuven Feuerstein aveva delle idee molto chiare sull’argomento. Non mettendo in discussione l’aspetto biologico dell’intelligenza umana, sosteneva che tutte le persone hanno la capacità di svilupparla attraverso il cosiddetto apprendimento mediato. Da qui, la sua teoria dell’esperienza dell’apprendimento mediato.

Reuven Feuerstein e la modificabilità cognitiva universale

Nato a Botosan (Romania) e dottore in Psicologia dello sviluppo, Feuerstein ha dedicato gran parte della sua vita agli aspetti legati all’istruzione e a coloro che avevano grandi difficoltà di apprendimento. È autore di brillanti teorie come la teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale e la teoria dell’Esperienza dell’Apprendimento Mediato.

Sulla base di queste teorie, sviluppò il noto Dispositivo di valutazione della propensione all’apprendimento associato alla creazione di ambienti di modifica.

La teoria dell'esperienza dell'apprendimento bambina che studia al computer con delle cuffie.

La teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale considera l’organismo umano come aperto, con capacità di adattamento e disposto al cambiamento; considera l’intelligenza non come una struttura statica, bensì aperta e dinamica.

Patricia Gómez

In cosa consiste la Teoria dell’Esperienza dell’Apprendimento Mediato?

A seguito della sua esperienza di lavoro con persone con livelli di istruzione minimi, Feuerstein arrivò alla conclusione che il rendimento può essere modificato attraverso i processi cognitivi. In altre parole, sosteneva che tutte le persone possono sviluppare il proprio potenziale di apprendimento.

Sulla base di questa premessa, Feuerstein formulò la sua Teoria dell’Esperienza dell’Apprendimento Mediato (TEAM). Secondo il pensiero della pedagoga Patricia Gómez, la TEAM si riferisce alla qualità dell’interazione tra chi apprende e il mediatore, in cui il mediatore seleziona, espande e interpreta il processo di apprendimento dello studente.

In questo caso, l’educatore funge da mediatore nel processo di insegnamento-apprendimento. Tuttavia, per Feuerstein, la semplice supervisione e interazione tra insegnante e studente non è sufficiente affinché si verifichi l’esperienza di apprendimento mediato. Pertanto, è necessario che il mediatore sia responsabile, empatico, informato e competente per essere un buon intermediario tra lo studente e l’esperienza di apprendimento mediato.

Inoltre, secondo l’esperta Silvia Ester Orrú, per realizzare un apprendimento mediato di qualità, bisogna partire da un atteggiamento positivo. Cioè, dal presupposto che il potenziale di apprendimento di ogni essere umano possa essere modificabile.

L’uso dell’apprendimento mediato, come modalità di integrazione tra gli studenti e l’ambiente che li circonda, consiste nella trasformazione di tutti gli stimoli da parte di un educatore che li mette in ordine con lo scopo di organizzarli e modificarli per una migliore interpretazione dell’universo che circonda gli studenti.

Silvia Ester Orrú

la teoria dell'esperienza dell'apprendimento bambino che studia col microscopio.

I vantaggi dell’applicazione della Teoria dell’Esperienza dell’Apprendimento Mediato

  • Risveglia negli studenti l’interesse a partecipare al loro processo di apprendimento.
  • Potenzia l’apprendimento, anche quando gli alunni hanno uno scarso rendimento.
  • Aiuta a regolare e controllare il comportamento. Gli studenti imparano ad utilizzare le conoscenze apprese in precedenza per ragionare in modo razionale e coerente.
  • Incoraggia la partecipazione attiva e collaborativa degli studenti, grazie all’interazione e alla spinta motivazionale promosse dal mediatore.
  • Permette di individuare e differenziare da un punto di vista psicologico ciascuno degli studenti considerandoli parte attiva nel processo di apprendimento e capaci di pensare in modo indipendente rispetto al gruppo.
  • Permette di migliorare l’attenzione col fine di raggiungere gli obiettivi futuri degli studenti. L’apprendimento mediato incoraggia la ricerca, la pianificazione e il raggiungimento degli obiettivi da parte degli individui.
  • Sviluppa il pensiero divergente degli studenti, come anche la curiosità intellettuale e l’originalità.

Per raggiungere lo sviluppo cognitivo che Feuerstein espone nella sua Teoria dell’Apprendimento Mediato, non dobbiamo dimenticare l’idea principale di questa filosofia pedagogica: l’educatore-mediatore deve credere nella capacità dei suoi studenti di poter cambiare, facendo loro vedere il potenziale di apprendimento che posseggono.


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  • Ester, S. (2003). Reueven Feuerstein y la teoría de la modificabilidad cognitiva estructural. Revista de Educación, nº 323, p. 33-54. Ministerio de Educación y Formación Profesional, Gobierno de España. Recuperado de: https://www.mecd.gob.es/dctm/revista-de-educacion/articulosre332/re3320311443.pdf?documentId=0901e72b81256ae0
  • Feuerstein, R., Rand, Y., Hoffman, M. y Miller, R. (1980). Instrumental Enrichment: an intervention program for cognitive modifiability. Baltimore: University Park Press.
  • Gómez, P. (2013). Teoría de la experiencia del aprendizaje mediado del Dr. Reueven Feuerstein: la importancia del maestro como principal mediador del aprendizaje. Universidad Pedagógica Nacional. México, D.F.

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