Voti bassi: come posso aiutare mio figlio a migliorare?

Vostro figlio ha dei brutti voti? Per prima cosa dovete capire perché succede.
Voti bassi: come posso aiutare mio figlio a migliorare?
Mara Amor López

Scritto e verificato la psicologa Mara Amor López.

Ultimo aggiornamento: 14 marzo, 2023

Perché mio figlio ha dei voti bassi a scuola? Questa è una delle domande che i genitori si pongono di fronte agli insuccessi scolastici dei propri figli. In molti casi i papà e le mamme non sanno come affrontare questa situazione.

Prima di tutto, bisogna conoscere la vera ragione dei voti bassi. Molte volte dipendono dalla pigrizia dei bambini. I piccoli vorrebbero fare bene ciò che a loro è chiesto, ma non ci riescono perché non si impegnano.

A volte i bambini si sentono sottovalutati a causa dei loro voti bassi. Pensano che i loro genitori li ameranno a seconda dei successi ottenuti a scuola. Per questo motivo, è importante fare sapere ai bambini che il nostro amore nei loro confronti è incondizionato, indipendentemente dai voti che prendono a scuola. Dobbiamo dimostrare e dire loro più volte che noi li amiamo incondizionatamente. In questo modo, potranno assimilare bene il concetto.

Perché mio figlio prende dei voti bassi?

La prima cosa da fare è accertare che i voti bassi non dipendano da problemi di dislessia o disortografia. In questi casi sono richieste delle cure specifiche.

Bambino che ha difficoltà a fare i compiti.

Un altro motivo potrebbe essere che il bambino è pigro pur essendo intelligente. A volte, la pigrizia può essere un fattore che dobbiamo tenere in considerazione, ma spesso non è questa la causa dei voti bassi. Alcuni “nemici” più comuni del successo scolastico dei nostri figli possono essere:

  • La precocità intellettiva.
  • Plusdotazione intellettiva.
  • L’ansia da separazione.
  • L’incapacità a saper gestire bene le proprie emozioni, soprattutto se i bambini pensano di essere obbligati ad avere sempre successo.

Bambini intellettualmente precoci: educarli allo sforzo e all’impegno

I bambini che sono dotati di grande intelligenza o che sono precoci capiscono facilmente ciò che leggono senza il minimo sforzo. Ma qui nasce un problema: capire non significa imparare.

L’apprendimento richiede impegno, la comprensione è un’operazione più facile. I bambini plusdotati o precoci, di solito, non si sforzano. Seguono la legge del minimo sforzo per ottenere il massimo risultato. In questi casi è importante correggere a poco a poco la mancanza di impegno. Non solo per quanto riguarda i compiti dati dagli insegnanti, ma anche nello sport o nelle altre attività che svolgono i nostri figli.

Come posso aiutare mio figlio?

Un bambino che non è abituato a sforzarsi può essere molto dotato intellettualmente, ma non otterrà dei risultati consoni alla sua intelligenza. Alla fine, potrà deprimersi e decidere di smettere di studiare.

All’inizio, quello che dobbiamo fare è chiedere un piccolo sforzo al bambino e motivarlo offrendogli delle ricompense quando si sforza ed ottiene dei risultati. Queste ricompense non devono per forza essere degli oggetti materiali, ma possono essere una serata al cinema, una passeggiata al parco, un pomeriggio in campagna, ecc.

Mio figlio prende dei voti bassi a causa dell’ansia da separazione

Ciò di solito si verifica in tenera età quando i bambini sperimentano la separazione dalla madre come qualcosa di traumatico. Ad esempio, uno svezzamento veloce, la nascita di un fratello o l’assenza della madre dai 18 mesi ai 2 anni.

Quando sono a scuola senza la presenza della madre, i bambini con ansia da separazione sono continuamente angosciati. Questa ansia paralizza il funzionamento cognitivo del bambino che non è in grado di seguire la lezione in classe e capire ciò che le sue capacità intellettive gli permetterebbero di comprendere.

Cosa si può fare?

Se vostro figlio si trova in questa situazione, ciò che bisogna fare è rivolgersi ad un terapista specializzato in questo tipo di problemi. In questo modo, aiuterete il bambino ad uscire da questo “blocco intellettivo” e ritornare alla normalità.

Bambino che non vuole fare i compiti.

Non si tratta solo di avere successo, ma di fare del proprio meglio

Tutti vogliamo avere successo in ciò che facciamo. A volte però, sia per i bambini che per alcuni genitori questo pensiero diventa totalitario.

Se avere successo diventa un obbligo ed il bambino prova un’eccessiva angoscia e tensione nel raggiungerlo, quando prenderà dei voti bassi che non si aspettava, perderà la fiducia in se stesso, diminuirà la sua autostima, si sentirà insoddisfatto e finirà per deprimersi.

Cosa succede se mio figlio si deprime? Otterremo l’opposto di quello che vogliamo: i suoi voti peggioreranno invece di migliorare.

Come posso risolvere il problema dei voti bassi?

Bisogna dire ai nostri figli di dare sempre il meglio senza concentrarsi troppo sui risultati. L’importante è che si sforzino di dare il meglio in base alle loro possibilità.

Ci auguriamo che le informazioni che vi abbiamo dato vi possano essere d’aiuto. Molti genitori si chiedono cosa possono fare per migliorare i voti bassi dei loro figli. In questo articolo vi abbiamo suggerito alcune soluzioni.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.