Sindrome di Couvade: papà è incinto!

Oggi parleremo di una sindrome poco conosciuta ma piuttosto diffusa: la sindrome di Couvet. Colpisce i futuri papà e non è del tutto negativa.
Sindrome di Couvade: papà è incinto!
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Siete in gravidanza e il padre del nascituro accusa nausea, è ingrassato e ha voglia di mangiare le cose più strane nel cuore della notte, come succede a voi? Gli scienziati hanno scoperto una sindrome a cui hanno dato il nome di sindrome di Couvade e che colpisce alcuni neo papà durante la gravidanza della propria compagna.

In effetti, la sindrome si manifesta con l’insorgenza di sintomi molto simili a quelli della donna in gravidanza. I nuovi modi di vivere la paternità non stanno solo modificando la logistica familiare. A quanto sembra sono anche responsabili del fatto che alcuni uomini sperimentino determinati cambiamenti biologici, entrando in empatia, sebbene inconsciamente, con le loro compagne.

Al contrario di tutto ciò che si pensava fino a poco tempo fa, non si tratta di un effetto psicosomatico bensì di qualcosa di reale, visto che può modificare i livelli di testosterone dell’uomo. Allo stesso modo, può stimolare l’aumento di prolattina, l’ormone responsabile della produzione di latte nelle ghiandole mammarie.

Perché si chiama sindrome di Couvade?

Coppia in dolce attesa

La sindrome di Couvade proviene dalla parola francese “couver”, che significa incubare o covare e colpisce alcuni padri durante “la dolce attesa”. La sindrome si manifesta nell’uomo con la comparsa di sintomi tipici della gravidanza.

Secondo vari studi di ricerca su questo tema, tale sindrome compare in una percentuale che va dal 10% al 65% dei casi di compagni di “gestanti” e si calcola che 1 su 4 uomini si rivolga al medico per questi sintomi.

Quali sintomi accusa un uomo con sindrome di Couvade?

Gli uomini affetti da questa sindrome vivono la gravidanza della propria compagna in prima persona, riproducendone i sintomi. In generale, gli effetti iniziano nel primo trimestre di gravidanza e finiscono quando nasce il neonato.

Questi sono solo alcuni dei sintomi più comuni: nausea, vomito, cambiamenti di umore, fame nervosa, aumento di peso, stanchezza, pressione bassa, crampi alle gambe e persino dolori addominali simili alle contratture della donna in gravidanza.

Perché si verifica?

Alcune ricerche sono associate ai cambiamenti ormonali che colpiscono la donna in gravidanza. Secondo questi studi, le donne emetterebbero elementi chimici che potrebbero essere recepiti inconsciamente dall’uomo.

Questo farebbe nascere in lui uno spirito protettivo verso la propria compagna e, allo stesso tempo, risveglierebbe tutti questi sintomi nel suo corpo, facendo sì che, in un certo senso, egli accompagni la propria compagna per tutto questo arco di tempo.

Altri studi sono stati condotti a seguito della consegna al futuro padre di un bambolotto avvolto in una coperta, con il profumo di un neonato da tenere tra le braccia; tutto questo mentre si faceva ascoltare al volontario il pianto di un neonato.

Le analisi hanno evidenziato un aumento della prolattina e del cortisolo. L’aumento della presenza di questi ormoni sarebbe responsabile dei sintomi e del comportamento della maggior parte dei futuri padri, totalmente immersi nel mondo di neonati.

Che grande ricchezza è, anche quando si è poveri, essere figli di un buon padre!

-Juan Luis Vives-

Un’altra delle teorie su questa sindrome si basa sulla considerazione che l’uomo cerchi di identificarsi con la gestante.

Proprio allora nascono sentimenti di gelosia, paura per l’arrivo di un figlio, stress che deriva dalla responsabilità di dover convivere con una donna che manifesta sbalzi di umore e persino avversione per i rapporti sessuali durante la gravidanza. Questa identificazione con la donna in gravidanza darebbe origine ai sintomi del futuro padre.

Un’ulteriore teoria sostiene che questa sindrome faccia capolino nelle coppie più affettuose ed emotivamente molto unite. Nella maggior parte dei casi in cui questo succede, i padri tendono a essere molto più partecipi nella cura dei figli, guadagnandosi la fama di ottimi padri.

Come affrontare la sindrome di Couvade?

La sindrome di Couvade

A seguire, vi spieghiamo alcuni dei fattori scatenanti che sono più spesso alla base di questa sindrome e vi diamo alcuni suggerimenti per poter affrontare le cose nel modo migliore e persino per guarire del tutto.

Il rifiuto del sesso

I casi in cui la donna sente un calo del desiderio sono associati, in genere, ai cambiamenti fisici che affronta durante la gravidanza.

Prendetevi del tempo per rassicurarla del fatto che il suo corpo è comunque attraente e desiderabile per voi, anche in questa fase.

L’astinenza sessuale

Nei casi in cui la donna debba astenersi dai rapporti sessuali per motivi medici, dovreste rivolgervi a uno specialista per scoprire altri modi consentiti, che non interferiscano la gravidanza, per creare intimità o per ritrovare la sessualità. Sono molte le possibilità per continuare a divertirsi!

Parlare tra di voi

Se non siete riusciti a risalire alle cause scatenanti della sindrome di Couvade, un’ottima idea potrebbe essere parlare con il vostro partner dei sentimenti e delle paure che accompagnano la gravidanza. Questo può aiutare ad attenuare i sintomi e a godervi così molto di più questo periodo.

È positivo sapere che i padri colpiti dalla sindrome di Couvade e che cercano di superarla, siano in qualche modo più vicini alla gravidanza e alle loro compagne incinte. Possono capire un po’ meglio come si sentono e comprendere più a fondo di cosa hanno bisogno.

L’aspetto positivo di questa sindrome è che il dolore del parto non si sente e che il problema passa da sé, una volta nato il bambino…in alcuni casi.


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