Tutti quei meravigliosi momenti sola con un figlio

Tutti quei meravigliosi momenti sola con un figlio
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

Sono molte le ore che una madre trascorre da sola con un figlio. Sono attimi di delicata intimità, durante i quali si intesse una rete di emozioni, sensazioni e legami che poi si ripercuotono direttamente sullo sviluppo del bambino. Anche l’universo personale della mamma cambia a sua volta.

Non si parla spesso di questa dimensione così normale e al tempo stesso magica.  La maternità presuppone molte cose e una di esse è lasciarsi alle spalle l’indipendenza e la libertà di cui godevamo prima.  Andare e venire. Trovarsi con le amiche. Uscire con il proprio partner. In qualche modo avevamo sempre la possibilità di decidere quando stare per conto nostro o quando fare vita sociale, quando trascorrere del tempo e condividere le esperienze con i nostri cari.

Adesso la solitudine è un momento condiviso. Di fatto lo sarà per molto tempo. Sarete due esseri nello stesso corpo per molto più di nove mesi. Questo bambino dipenderà da voi per sopravvivere, per poter crescere sereno e sicuro.

Vi svegliate nel cuore della notte e guardate fuori dalla finestra. Tutti dormono e voi tenete in braccio questa creatura speciale. Sono momenti magici di tranquillità, durante i quali il silenzio vi avvolge e voi diventate pienamente consapevole di quante cose sono cambiate nella vostra vita.

La solitudine non vi fa più paura: adesso c’è questa piccola vita a farvi compagnia e a fare di voi una persona molto più forte.

Mani della mamma e del neonato.

I momenti da sola con un figlio sono fondamentali

Negli ultimi anni lo studio dei neonati viene condotto anche da altre scienze oltre alla medicina generale e alla pediatria. Nella bibliografia specializzata in educazione dei figli spesso compare l’antropologia.

In molti casi questa scienza ci obbliga a riflettere sull’essere umano da un punto di vista biologico oltre che culturale, in quanto risultato di un’evoluzione.

Al modello della neuroscienza e della psicologia si aggiungono correnti come quella dell’antropologo James McKenna che ci ricorda che il bambino è un mammifero e che al pari di tutte le creature appena nate, ha bisogno solo di una cosa: stare vicino a sua madre. 

Un neonato dorme in braccio alla madre.

Il bambino che sa dormire solo tra le vostre braccia

Una cosa di cui si lamentano molti padri e molte madri è che il bambino non sia capace di dormire da solo nella culla. Riesce a prendere sonno solo in braccio o quando dorme con noi nel lettone.

Lungi dal considerare questo fenomeno una disfunzione, l’antropologia ci ricorda una cosa: il bambino è regolato da un istinto vitale di sopravvivenza. Stare lontano dalla pelle della madre è quasi una minaccia: l bimbo ha paura ed è vulnerabile.

Poco a poco il suo sistema nervoso e il suo cervello matureranno abbastanza da mettere a tacere questa paura. Arriverà un giorno in cui non avrà così bisogno della nostra vicinanza. Fino ad allora la miglior medicina è la pazienza.

Qualcuno potrebbe dirvi che state educando male vostro figlio. Che il co-sleeping lo porterà a essere insicuro, che accorrere a ogni suo pianto non lo renderà indipendente… Vi dirà questo e molto altro. Ricordate quanto segue:

  • La scienza ha introdotto nell’educazione alcune idee errate. Ricordiamo ad esempio il gran merito che fino a pochi anni fa si riconosceva al metodo Estivill.
  • Una madre, un padre devono fidarsi del loro istinto. Ogni volta che avete un dubbio, consultate il pediatra e ricordate che nessuno ha il diritto di giudicarci per come educhiamo i nostri figli.

Ogni momento trascorso da sola con un figlio è prezioso. Sentire il loro respiro, calmare il loro pianto con un abbraccio, lasciare che si addormentino sul nostro petto… Il tempo e le ore non hanno più importanza. Ce l’hanno solo nostro figlio e il nostro desiderio di non fargli mancare nulla.

Mamma da sola con un figlio

Gli istanti sola con un figlio passano in fretta: godeteveli

Volenti o nolenti arriverà un momento in cui questa magica intimità lascerà il passo a un altro periodo. Dopo i primi passi e le prime paroline arrivano gli anni della curiosità, del voler toccare tutto. E quasi senza sapere come, un giorno vostro figlio salterà giù dalle vostre braccia per andare a correre con i suoi amici, per esplorare il mondo e crescere fino a diventare più alto di voi.

I bambini crescono rapidamente, ma i momenti rimangono. Quindi, non esitate a godervi ogni secondo, ogni respiro e sensazione vissuta da sola con il bambino.  Tutti questi giorni lasciano il segno: impronte nel vostro cuore e pilastri di sicurezza, fiducia e affetto nel cervello dei vostri figli che cresceranno felici, sani e forti.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.