Come funziona la memoria dei bebè?

Come funziona la memoria dei bebè? E quali sono le fasi attraverso le quali si sviluppa? Scopritelo con noi leggendo questo articolo.
Come funziona la memoria dei bebè?
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 13 aprile, 2019

Il bebè nasce dotato di una struttura cognitiva che gli consente di ricevere gli stimoli e conservarli nella memoria. I neuroni, le cellule che hanno il compito di immagazzinare gran parte delle cose apprese, si sviluppano nel terzo trimestre di gestazione. Attraverso il tempo e lo spazio, la memoria dei bebè contribuisce a creare delle abitudini mettendole in relazione le une con le altre, dando vita a un apprendimento molto rapido.

L’elemento principale che aiuta a migliorare il processo che comporta la memorizzazione è costituito dai sensi. Questi rappresentano un canale di ingresso per gli stimoli del bambino. Al principio si tratta di un impulso piuttosto basilare e diretto; per esempio, l’odore della madre e quello del latte materno.

In seguito, si sviluppano connessioni che permettono ai bebè di riconoscere voci e volti. Allo stesso modo, possiedono la possibilità di percepire attraverso il tatto, che consente un successivo riconoscimento di ciò che hanno toccato e contribuisce allo sviluppo della memoria dei bebè.

Anche se tutto ciò entra a fare parte dei ricordi, la memoria è un’azione inconsapevole. Ciononostante, i bebè possono comprendere la routine, come, per esempio, sapere quando devono dormire o mangiare, oppure se è giorno o notte.

La memoria dei bebè fase per fase

il bebè nasce dotato di una struttura cognitiva che gli consente di ricevere gli stimoli e conservarli nella memoria
  • A 3 mesi, identificano i giocattoli.
  • A 6 mesi, sviluppano una familiarità adeguata con le persone vicine: madre, padre, nonni, fratelli… Riconoscono la routine quotidiana attraverso ognuna delle cose che vengono fatte intorno a loro. Per esempio, sanno che, quando vengono messi nella carrozzina, stanno per uscire di casa; se vengono loro tolti i vestiti, sanno che stanno per fare il bagno.
  • Quando hanno 9 mesi, possono sapere in quale parte della casa lasciano i propri giocattoli e sono in grado di ritrovarli senza alcun problema.
  • A un anno di età, la memoria si sviluppa lentamente: le informazioni che ricevono provocano delle sensazioni. Iniziano a sviluppare un linguaggio o a emettere suoni più efficaci per indicare e segnalare ciò che desiderano. Possono creare delle onomatopee in relazione con i suoni che conoscono.
  • Già a 2 anni, il linguaggio si sviluppa e sono in grado di ricordare nomi, volti conosciuti, oggetti, forme, colori; ricordano storie che hanno sentito raccontare diverse volte. La cosa più importante è che sanno esprimere molto bene i propri sentimenti fondamentali in rapporto alle situazioni. Iniziano a sviluppare una memoria a lungo termine.
  • A 3 anni, la memoria dei bambini è consapevole e sviluppata fino all’età adulta.

La memoria dei bebè

Il bambino che ha meno di 5 anni è in grado di memorizzare routine: la sua memoria è vincolata all’acquisizione di conoscenze che vengono archiviate senza sosta. Tuttavia, il ricordo risulta più efficace a mano a mano che vengono impiegate alcune strategie per trattenere le informazioni.

In generale, la ripetizione è la tecnica principale di memorizzazione impiegata dal bebè. Presto inizierà a comprendere e attivare l’organizzazione delle informazioni che riceve, mentre, allo stesso tempo, imparerà a classificarle. È per questa ragione che dobbiamo migliorare la sua comprensione, rendendo appropriato il messaggio che desideriamo trasmettergli.

Ogni bambino è molto diverso, e in particolare lo è la sua memoria, perché non tutti possiedono la stessa capacità né memorizzano allo stesso modo. Ogni apprendimento può migliorare, in base al senso che, nel caso specifico, si dimostra maggiormente sviluppato.

Che cos’è l’amnesia infantile?

la memoria dei bebè

Questo fenomeno è noto come l’incapacità che abbiamo, da adulti, di ricordare gli episodi risalenti all’infanzia. In particolare, risulta difficile ricordare eventi accaduti tra i 3 e i 4 anni di età. È per questo motivo che sono molto pochi gli adulti che ricordano fatti personali avvenuti prima dei 3 anni.

Sappiamo che questa incapacità è dovuta al fatto che durante i primi anni di vita non disponiamo dei modelli necessari per immagazzinare le esperienze e poterle così elaborare. Da alcune ricerche risulta che durante questa fase il cervello impiega tutte le sue risorse nella creazione di nuovi neuroni. Per questa ragione, non ricordiamo eventi che abbiamo vissuto durante la prima fase della nostra vita. I neuroni rafforzano le capacità del bambino dopo i 4 anni di età.

Se la memoria è importante, lo è anche la capacità di dimenticare

Molte persone cercano di trovare nell’infanzia momenti vissuti che non sono più in grado di ricordare. Si ritiene anche che sia possibile sognare alcune cose che sono rimaste nel subconscio. Ciononostante, anche dimenticare è necessario. Dimenticare è un meccanismo di adattamento, fondamentale per la crescita di ognuno. Perché è attraverso questo processo che vengono soppresse quelle informazioni che non è necessario trattenere nella mente.

Ciò che accade con i bebè è che mentre i livelli di neurogenesi sono alti, cresce la necessità di dimenticare. I ricordi durano meno e lasciano spazio allo sviluppo di una memoria molto più forte.


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