Mamma, raccontami com'è stato quando sono nato

Quando mi hai detto "Mamma, raccontami com'è stato quando sono nato", mi sono passati davanti tutto ciò che ho vissuto in quei momenti. Sono ricordi indimenticabili che voglio condividere con te.
Mamma, raccontami com'è stato quando sono nato
Elena Sanz Martín

Revisionato e approvato da lo psicologo Elena Sanz Martín.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Ci sono domande dei bambini a cui è difficile rispondere.Tuttavia, quando mi hai detto per la prima volta “Mamma, raccontami com’è stato quando sono nato”, io sono rimasta impietrita.

Non sapevo che cosa dire in quel momento. Perché uno tsunami di emozioni mi ha sopraffatta. La mia mente si è riempita di ricordi. Come in un flashback, ho rivissuto quel giorno con nostalgia e malinconia. Questa richiesta, segnata dai più dolci ricordi, si è fatta strada in me.

“Mamma, raccontami com’è stato quando sono nato”. Mi è bastato sentirlo per rimanere sospesa nel tempo. Fissando il vuoto, ma vendendo tutto. Come con la mente vuota, ma catturata da quei magici istanti. Invasa da quelle paure e timori propri del giorno in cui ho conosciuto te, il vero amore della mia vita, mio figlio!

Che cos’hai provato quando sono nato?

Quando sono nato

“Mamma, che cos’hai provato quando sono nato?”, domanda a cui rispondere è impossibile. La sensazione di mettere al mondo un figlio, l’emozione di sentirti fortunata di poter presenziare al miracolo della vita, tutto questo è indescrivibile.

Il nostro primo contatto, in quella fredda sala parto, lo porterò per sempre nel mio cuore. Il nostro appuntamento al buio, al quale non sarei mai potuta mancare. Il profumo della vita che coronava l’evento più importante di tutti i miei giorni. La morbidezza della tua pelle, per sempre stampata nella mia anima.

I nostri primi sguardi sono diventati il più naturale ed efficace balsamo per il mio essere. Perché sì, bambino mio, non tutto all’epoca era allegria e felicità. Nonostante la fiducia che generava in me questo infinito e puro amore, provavo anche delle paure che non avevo mai percepito prima di quel momento.

Temevo di non essere la madre migliore per te, quella madre che un essere così meraviglioso e unico come quello che avevo di fronte a me si meritava. E nel bel mezzo di quella baraonda sentimentale, ho sentito il tuo primo pianto. Quanta angoscia e disperazione! Minuto dopo minuto ho iniziato a capire che eri arrivato per concedermi il miglior titolo che potessi chiedere, quello della maternità.

Di conseguenza, ero in grado di riuscirci. Insieme, così come avevo pianificato e sognato durante quei lunghi e interminabili 9 mesi di attesa. Ho capito che la purezza e l’amore avrebbero segnato ognuno dei miei giorni. Così, non avrei più potuto sbagliare nulla avendo al mio fianco il più bel sorriso sdentato che mai avrei potuto immaginare.

Come sono stati i nostri primi giorni insieme?

Famiglia

Se dovessi definire con una sola parola come sono stati i nostri primi giorni insieme, direi “indimenticabili”. Veramente memorabili. Pieni di vita, di magia, di allegria e di emozione. Senza dubbio, questa convivenza e tutti i cambiamenti che ha determinato il diventare madre sono stati una sfida.

Forse la sfida più bella tra quelle che sono riuscita a superare. Lasciare che prendessi le mie dita con quelle piccole e rugose manine è diventato la mia più sana dipendenza.

Man mano che il tempo passava, abbiamo superato nuove sfide. Tra la comparsa dei dentini, l’ingresso nel mondo delle pappe e le prime parole, sono anche arrivati i tuoi primi passi. Ore ed ore giocando, cercando di stimolarti, insegnandoti tutto ciò che potevo.

Un amore unico

Giorni e notti di un intenso amore, come mai avevo provato prima. Un amore capace di prendere altre forme con il passare degli anni. Sì, l’affetto, la dolcezza e la devozione possono evidentemente raggiungere livelli inimmaginabili. E tutto questo, figlio mio, è stato grazie a te.

E no, vita mia, è impossibile smettere di amarti, di volerti bene, solo perché stai crescendo.

Perché ora, da grande, sei riuscito a diventare il mio miglior compagno. Tra di noi c’è una fiducia unica, e non ci sarà mai al mondo complicità maggiore della nostra. Sono la tua confidente e questo, nonostante sia una cosa così semplice, mi riempie di orgoglio. Vederti crescere felice è, ovviamente, il mio migliore tesoro.


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