
Rispetto al passato, al giorno d’oggi il rapporto tra genitori e figli ha subito profondi cambiamenti. Non si tratta più di una relazione di stampo autoritario, rigida e dai limiti nettamente delineati, ma si è trasformata in un rapporto più…
L'impetigine nei bambini è una patologia frequente. Si tratta di un'infezione batterica altamente contagiosa, quindi fate attenzione!
L’impetigine contagiosa è un’infezione cutanea che può essere osservata frequentemente durante l’infanzia, soprattutto nei bambini in età prescolare. Questa patologia è divisa in due tipi: impetigine bollosa e impetigine non bollosa, che costituiscono una grande percentuale di casi. Se volete conoscere meglio questa malattia, non perdetevi questo articolo di approfondimento.
Sia la diagnosi che il trattamento scelto dal medico sono determinati sulla base di criteri clinici, basati principalmente sull’eruzione cutanea, che è la sua caratteristica principale. L’impetigine può essere causata da batteri come streptococchi e stafilococchi. Come abbiamo anticipato poco fa, se ne conoscono due tipi.
Questo tipo di impetigine contagiosa ha la caratteristica di presentarsi con la presenza di bolle superficiali da 5 a 30 mm di diametro. In particolare, possono facilmente rompersi e provocare una crosta sottile, dove appare un colletto desquamante. Di solito colpisce significativamente il tronco del bambino, ma può apparire anche sui genitali e in rari casi si può osservare anche un ingrossamento dei linfonodi (in tale caso si parla di linfoadenopatia localizzata).
Questo secondo tipo di impetigine inizia con la comparsa di lesioni vescicolari o pustolose di diametro compreso tra 1 e 4 mm. Anche in questo caso, le bollicine possono rompersi molto facilmente, dando luogo a croste abbastanza spesse. In questo caso, le lesioni di solito compaiono sul viso, su gambe e braccia e possono causare prurito nella zona interessata.
Il problema dell’impetigine è che non ha praticamente sintomi. Solamente in alcuni casi è anticipata da uno stato febbrile ma, in generale, il bambino colpito gode di buona salute. Bolle, pustole, vescicole e prurito compaiono quando è già presente sulla pelle.
L’impetigine di solito si diffonde facilmente se non vengono prese misure preventive e non avendo rispettato le normali abitudini igieniche. Anche se il vostro bambino non ha ancora contratto questa malattia, è essenziale seguire alcune raccomandazioni:
L’impetigine ha una maggiore incidenza nei bambini al di sotto di 10 anni, soprattutto durante i mesi estivi e in presenza di condizioni di scarsa igiene.
Se i genitori notano un’insolita eruzione cutanea sulla pelle del loro figlio, è essenziale consultare il pediatra, che determinerà il trattamento indicato per il bambino. D’altra parte, si raccomanda una buona dieta, che aiuterà a migliorare la condizione della pelle più rapidamente.
Per quanto riguarda l’alimentazione, infatti, vi suggeriamo di offrire al piccolo della frutta ricca di vitamina A e C oltre a cibi atti a migliorare le difese immunitarie, come il pesce. Tenete presente che sarà necessaria la consulenza del medico per pianificare una dieta adeguata a contrastare l’infezione. Discorso analogo per quanto riguarda i medicinali: è sconsigliato ricorrere all’auto-medicazione e ogni farmaco dovrà essere prescritto dal pediatra.
Dal momento in cui inizierà il trattamento, potrete rapidamente osservare un miglioramento della pelle e la scomparsa delle lesioni, già a partire dalle 24-48 successive. Nel caso in cui non siano apprezzabili cambiamenti significativi, potrebbero essersi verificate delle complicazioni che, di nuovo, dovranno essere sottoposte all’esame dello specialista. In particolare, l’impetigine può provocare:
È sbagliato pensare che le malattie della pelle siano meno contagiose e pericolose di altre. Come abbiamo visto nel caso dell’impetigine, la sua forma di trasmissione è davvero ampia. Occorre dunque prestare particolare attenzione alla cura dell’igiene nei bambini, specialmente al di sotto di 10 anni e mantenere sempre altissimi gli standard di pulizia, dentro e fuori casa, evitando l’uso o la condivisione di oggetti personali.