Vaccino contro la pertosse: cosa bisogna sapere?

La pertosse è una malattia che può essere molto grave e che, prima del vaccino, uccideva migliaia di bambini ogni anno. Oggi, grazie alla vaccinazione in gravidanza e nei primi anni di vita, i bambini possono essere al sicuro da questa terribile malattia.
Vaccino contro la pertosse: cosa bisogna sapere?
Leticia María Fernández Gutiérrez

Scritto e verificato la psicopedagoga Leticia María Fernández Gutiérrez.

Ultimo aggiornamento: 20 gennaio, 2023

Attualmente i vaccini sono diventati un argomento che genera molte controversie. Tra i vari tipi di vaccino, quello contro la pertosse è raccomandato durante la gravidanza e durante i primi mesi di vita del bambino.

La pertosse è una malattia molto pericolosa, soprattutto per i bambini, ma in realtà può colpire le persone di tutte le età. Per questo motivo, nell’ambito del programma di vaccinazione per le donne in gravidanza il vaccino contro la pertosse (o il richiamo) è molto consigliato, mentre per i bambini è obbligatorio.

Vaccinare vostro figlio contro la pertosse non solo è richiesto dalla legge, ma è anche di fondamentale importanza per la loro salute, visto che li protegge contro la malattia per un lungo periodo di tempo.

Ma … cos’è la pertosse?

La pertosse è un’infezione respiratoria causata da un batterio, Bordetella pertussis. È molto contagiosa e anche se all’inizio si manifesta come un semplice raffreddore, tende a peggiorare con il tempo. I sintomi della pertosse sono lacrimazione, starnuti e una leggera tosse.

Bambino malato a letto

sintomi

Come posso proteggere mio figlio dalla pertosse?

Attualmente il metodo più efficace per proteggere i bambini dalla pertosse è il vaccino.

I vaccini contro la pertosse di solito vengono somministrati durante i primi mesi, ma c’è anche chi sceglie la vaccinazione durante la gravidanza. In questo modo, il bambino è protetto dalla malattia fino a quando non raggiunge i due mesi di vita. In seguito, dovrà ricevere una seconda dose di vaccino.

Il vaccino trivalente, che protegge anche contro il tetano e la difterite, include la vaccinazione contro la pertosse. Questo viene somministrato intorno alle 27-32 settimane di gestazione.

Quando nasce il bambino, continuerà ad essere protetto dalla pertosse grazie agli anticorpi materni. Dovrà però poi effettuare a sua volta il vaccino sotto forma di tre cicli entro il primo anno di vita e richiamo a 6 anni.

Bambino dal pediatra


Quali sono i possibili effetti collaterali del vaccino?

Ogni vaccino prepara il corpo a difendersi contro gli agenti patogeni, quindi è normale che possano presentarsi alcuni effetti collaterali dopo la vaccinazione.

Ad esempio, è normale avere un po’ di febbre o che ci sia un leggero arrossamento nell’area in cui si è verificata l’iniezione. Inoltre, i giorni dopo il vaccino vi è un aumento dell’irritabilità o della sonnolenza.

Nel caso in cui la febbre superi i 40ºC, si consiglia di recarsi immediatamente dal medico. Le controindicazioni più gravi, come gli episodi della sindrome da pianto persistente o le convulsioni epilettiche, si verificano raramente.

Se il bambino è allergico a una qualsiasi delle componenti del vaccino, quest’ultimo non dovrebbe essere somministrato in nessun caso.

Attualmente ci sono casi di pertosse?

La pertosse non è stata ancora debellata. In tutto il mondo ci sono circa 195.000 casi all’anno. Anche in Italia il numero di casi non è trascurabile, ma grazie all’elevata copertura dei vaccini, si tratta di una patologia tenuta sotto controllo.

Donna incinta che fa il vaccino contro la pertosse

Quando si tratta di prendersi cura della salute dei bambini, nessuna misura è esagerata. Per questo motivo, vi consigliamo di andare dal medico di famiglia e chiedere informazioni sul vaccino contro la pertosse e tutti gli altri raccomandati durante la gravidanza e i primi anni di vita del bambino.

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