Movimento realfooding: di che si tratta?

Oggi vi faremo conoscere il movimento realfooding: un ritorno al cibo sano per dire addio ai cibi ultra-processati.
Movimento realfooding: di che si tratta?

Ultimo aggiornamento: 04 agosto, 2019

Negli ultimi anni, specialmente sui social network, si è diffuso il termine realfooding. Abbiamo potuto constatare che giorno dopo giorno i seguaci del movimento realfooding, i realfooder, sono aumentati. Queste persone basano la loro alimentazione sul consumo di cibo sano. Ma su cosa si fonda questa nuova tendenza?

Cosa è il movimento realfooding?

Secondo il suo creatore, Carlos Ríos, il movimento realfooding riguarda l’adozione di uno stile di vita basato sul consumo di cibo sano. Si cerca di evitare gli alimenti ultra-processati.

Quindi, più che una nuova moda, si tratta di tornare a consumare il cibo “tradizionale”: lo stufato della nonna o i piatti semplici di una volta. Si cerca di avere un tipo di alimentazione basata sulle materie prime e non su prodotti elaborati che hanno una lista infinita di ingredienti che sono tutt’altro che benefici per la nostra salute.

A prima vista, può sembrare che questo movimento incoraggi a fuggire dai supermercati, dove regna la presenza di cibi ultra-processati. La verità è che esistono delle categorie di cibi permessi.

potage di verdure con germogli real fooding

Queste categorie includono quegli alimenti che, sebbene abbiano subito un qualche tipo di lavorazione (industriale o artigianale), conservano le loro proprietà benefiche. Questi processi (meccanici, fisici o chimici) vengono eseguiti con lo scopo di rendere questi alimenti più sicuri, per farli durare nel tempo e per facilitarne il consumo.

Eccovi degli esempi di alimenti processati in maniera sana e che tutti consumiamo più o meno frequentemente:

  • Olio extra vergine d’oliva.
  • Latte UTH.
  • Prodotti lattiero-caseari fermentati (yogurt o kefir).
  • Legumi in scatola.
  • Pesce e frutti di mare in scatola.
  • Pasta integrale.
  • Pane integrale.
  • Verdure surgelate.

Perché essere un realfooder?

Le ragioni che possono spingerci a seguire il movimento realfooding sono molteplici. Uno degli aspetti principali che motiva molte persone a seguire questo tipo di alimentazione riguarda la salute.

Negli ultimi decenni le cifre sull’obesità sono aumentate in modo allarmante e sembra che non ci siano segni di cambiamento. Sia negli adulti che nei bambini sono aumentate le malattie associate a questa patologia. Ci riferiamo al diabete mellito di tipo II, all’ipertensione e all’ipercolesterolemia.

Queste patologie sono in aumento e dipendono dalle cattive abitudini alimentari, tra le quali includiamo il consumo di alimenti ultra-processati. Per contrastare quella che è già considerata un’epidemia, è necessario affrontare dei cambiamenti che partano proprio dalle abitudini alimentari adottate in casa.

Bisogna seguire una dieta basata sul consumo di cibi sani: frutta, verdura, legumi, noci , semi, carni magre, pesce, uova e latticini. E non dimenticate di praticare quotidianamente un’attività fisica! Questo, a lungo termine, vi permetterà di mantenere il benessere fisico e psicologico.

Possiamo tutti far parte del movimento realfooding?

Se per caso vi siete posti questa domanda, la risposta è certamente “Si”. Ognuno può e deve abbandonare i cibi ultra-elaborati e scegliere degli alimenti più sani, dai più grandi ai più piccoli della casa.

Nel caso dei bambini, dal nostro punto di vista, avranno maggiori vantaggi a lungo termine. Se si stabiliscono delle sane abitudini sin dalla tenerà età, è più facile mantenerle anche nell’età adulta.

A volte però, insegnare queste abitudini ai bambini non è semplice. Ecco perché abbiamo preparato una lista di consigli che vi aiuteranno in questo compito:

  1. Preparate dei piatti vari e colorati. Se mettete un po’ di immaginazione sarete in grado di sorprendere i vostri bambini e renderete i cibi sani irresistibili.
  2. Eliminate gli alimenti ultra-elaborati dalla vostra lista della spesa. Se nella dispensa avete solo dei cibi sani, saranno quelli ad essere consumati. Se invece avete dei cibi “malsani”, anche se mangiati occasionalmente, è probabile che il loro consumo sia più frequente.
  3. Siate da esempio. I bambini imparano per imitazione. Non c’è niente di meglio che vedere i propri genitori mangiare e gustare del cibo sano.
  4. Coinvolgete i bambini nell’acquisto del cibo. Portateli con voi quando andate a fare la spesa e lasciate vi aiutino a cucinare. Non c’è modo migliore di conoscere gli alimenti che utilizzarli quando si cucina.

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