Come trattare l'ansia di vostro figlio?

L'ansia può venire sviluppata dai bambini a causa di una molteplicità di fattori. È possibile che venga trasmessa dagli adulti, ma può anche essere il risultato di situazioni preoccupanti per il bambino, anche se di ordine quotidiano. Tuttavia, esistono tipi di ansia determinati da un problema clinico, associati a uno spettro DAG o Disturbo d'Ansia Generalizzato.
Come trattare l'ansia di vostro figlio?
Ana Couñago

Revisionato e approvato da la psicologa Ana Couñago.

Ultimo aggiornamento: 26 aprile, 2023

L’ansia può venire sviluppata dai bambini a causa di una molteplicità di fattori. È possibile che venga trasmessa dagli adulti, ma può anche essere il risultato di situazioni preoccupanti per il bambino, anche se di ordine quotidiano. 

Tuttavia, esistono tipi di ansia determinati da un problema clinico, associati a uno spettro DAG o Disturbo d’Ansia Generalizzato.

Fino a quale punto può diventare preoccupante l’ansia?

In termini generali, l’ansia può essere normale e perfino sana, perché è una manifestazione emotiva propria degli esseri umani. Questa emozione rappresenta la risposta a situazioni che richiedono di stare all’erta, preoccupazioni più o meno giustificate, momenti importanti della vita o attese prolungate.

Si può dire che, in molti casi, il fatto di essere ansiosi ci dia una spinta per realizzare cose che, diversamente, porteremmo a termine con notevole fatica. Allo stesso modo, può essere accompagnata da un sentimento positivo che permette uno stato di equilibrio con il particolare contesto nel quale stiamo vivendo.

Ciononostante, esiste un’ansia di tipo patologico che può peggiorare le cose. Per esempio, ci limita nelle nostre azioni o ci rinchiude all’interno di determinati parametri. Questa emozione rappresenta una caratteristica evidente della maggior parte delle malattie mentali e, di conseguenza, può fare la sua comparsa sia nei bambini che negli adulti.

In questo senso, in accordo con il suo quadro clinico, ci sono sintomi che devono preoccuparci, se notiamo che, in qualche modo, colpiscono i nostri figli. Anche se non possiamo vederle con un semplice sguardo, ci sono situazioni che determinano la comparsa dell’ansia nei bambini, secondo la loro età.

Le principali cause della comparsa dell’ansia sono associate a un qualche tipo di separazione, oppure all’inizio della fase scolare o dell’adolescenza. I modi nei quali si presenta possono essere:

  • Somatizzazione. Può presentare sintomi fisici dovuti all’ansia, ed è comune in bambini molto piccoli. Nel caso degli adolescenti o dei bambini più grandi, le somatizzazioni sono di tipo mentale.
  • Fobie. Sono più frequenti in bambini in età scolare. Possono manifestarsi attraverso la paura di instaurare relazioni sociali, anche sotto forma di agorafobia e timori specifici legati all’attività scolastica.
  • Disturbo Ossessivo Compulsivo. Noto anche come DOC, è un disturbo che si manifesta durante l’adolescenza, anche se, in alcuni casi, può fare la sua comparsa in età precedenti. I sintomi del DOC, in questo caso, sono generati dalla precedente apparizione dell’ansia.
  • Ipocondria. Può presentarsi a qualunque età. È provocato da crisi di ansia estrema o da casi di stress post traumatico.

Come si manifesta l’ansia?

Non si tratta di una situazione provocata dal bambino, ma da qualcosa che va al di là del suo controllo e che si manifesta attraverso elementi facilmente verificabili. Il caso più comune è che si manifesti attraverso il malessere fisico e, in molti casi, anche tramite quello mentale o emotivo.

Pianto e cambiamenti di umore sono tra i sintomi di chi è colpito dal Disturbo d'Ansia Generalizzato

Ogni bambino può presentare sintomi differenti, che possono anche variare con il tempo. Allo stesso modo, si può distinguere il predominio di alcuni sintomi. Tra i più frequenti, possiamo trovare:

  • Nausea
  • Mancanza di concentrazione
  • Tachicardia
  • Stati depressivi
  • Tremori
  • Pallore
  • Sudorazione
  • Incapacità di compiere azioni come leggere o pensare
  • Inquietudine
  • Dolore all’addome, alla testa o altrove
  • Cambiamenti di umore
  • Irritabilità
  • Arrossamento
  • Problemi respiratori
  • Pianto
  • Negatività e disagio provocati dalla paura di mostrare la propria sofferenza
  • Regressione a situazioni superate, come bagnare il letto o chiedere di nuovo il biberon.

Come aiutare il vostro figlio che soffre di ansia?

È possibile che l’ansia di cui soffre vostro figlio sia in realtà un riflesso di ciò che state manifestando voi stessi. Di conseguenza, il modo migliore di aiutarlo consiste nel controllare la propria preoccupazione. Nel caso in cui si tratti di DAG, è importante che venga aiutato attraverso il ricorso a specialisti, che raccomanderanno il seguente procedimento.

  • Inevitabilmente, esiste un percorso psicoeducativo, che ha lo scopo di informare del problema il paziente e i familiari. Ciò significa fornire le informazioni necessarie in modo che esista un fondamento cognitivo delle caratteristiche del Disturbo d’Ansia Generalizzato.
  • Si raccomanda che, oltre alle informazioni sull’argomento in questione, conosciate anche il procedimento per intervenire nei casi di crisi  e sappiate come trattare, in generale, queste eventualità.
  • Evitare, per quanto possibile, che il bambino sia testimone di manifestazioni di ansia da parte di altre persone o che entri in contatto con situazioni di stress.
L'irritabilità è uno dei sintomi presentati da chi soffre di ansia
  • Invitatelo a esprimere le sue emozioni, a esteriorizzare i suoi sentimenti di fronte a qualche situazione particolare.
  • Coinvolgete vostro figlio in un’attività di suo gradimento, qualcosa che lo distragga senza imposizioni né paure.
  • Aiutatelo a respirare con calma ed evitate le prediche nei momenti di crisi.
  • Si raccomanda di chiedere aiuto alla psicoterapia, se questo è il caso. Di conseguenza,  è importante scegliere il terapeuta adatto e assicurarci di vedere miglioramenti a breve termine.
  • Se necessario, gli specialisti potrebbero prescrivere l’impiego di farmaci. In questo senso, è ottimo lasciare il trattamento nelle mani dei medici, perché sono loro che decideranno quando iniziare e concludere la terapia.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.