Qual è l'età più difficile dei bambini secondo i genitori?
Crescere un bambino è difficile sin da subito ma a volte può essere ancora più complicato. La maggior parte delle madri concordano che la prima tappa, l’età compresa tra uno e tre anni, può essere la più complessa. Si tratta di età nelle quali i piccoli iniziano a dare i loro primi segnali di indipendenza.
L’infanzia è una tappa molto importante nella vita, dato che è quando il bambino impara e cresce sotto diversi aspetti. Ogni momento può accadergli qualcosa che può avere una grande ripercussione per tutti.
In ogni tappa il bambino imparerà a dominare abilità diverse. Per lui significa l’inizio di una vita diversa, in quanto a prospettiva e sensazioni. Inoltre tutti i bambini crescono in tempi e modi diversi.
In questo articolo parleremo della tappa in cui inizia a camminare, parlare e risolvere alcuni problemi. È qui che si sviluppa la capacità di relazionarsi con chi lo circonda. È questa l’età più difficile per i genitori.
Perché c’è un’età più difficile?
Quando inizia l’indipendenza, i bambini si dedicano a quello che vogliono. Come conseguenza esplorano di più e provano a fare le cose da soli. Questo significa che i genitori passeranno la giornata a controllarli da vicino, correndogli dietro e togliendogli cose dalle mani.
Questa fase si caratterizza per alcuni grandi cambiamenti nella crescita. Anche l’umore può essere molto variabile e spesso negativo. I bambini generalmente sono insistenti ma hanno ancora poche abilità, cosa che li fa sentire frustrati. Per questo alcuni bambini si comportano male.
I piccoli di un’età compresa tra uno e due anni hanno molta energia che riversano nell’ambiente esterno. In questa fase è utile uno spazio sicuro per loro, che gli permetta di sperimentare l’indipendenza.
Si occupano delle proprie necessità, per questo i genitori non possono aspettarsi che condividono le loro cose. Ancora non hanno sufficiente abilità di comunicazione per poter esprimere i loro sentimenti.
Dopo i 2 anni iniziano ad interessarsi ad imparare. Ai 3 anni già vengono riconosciuti come prescolari. A questa età in genere sanno utilizzare il bagno, hanno sviluppato abilità di comunicazione e continuano a voler essere indipendenti. Continua a crescere il desiderio di conoscere i propri mezzi ed usare le proprie capacità.
Principali caratteristiche dei bambini secondo l’età
Un anno
- Nel sociale è molto comune la ribellione e la difficoltà a condividere i giochi con gli altri. Sono possessivi cercando di fare le cose in modo indipendente, senza ricordare nessuna regola stabilita.
- Emotivamente aumentano le paure. Sono frequenti i cambi d’umore che arrivano repentinamente. Le emozioni sono molto intense ma brevi. Per questo dare delle abitudini è molto importante. Gli piace giocare da soli, senza nessun altro bambino accanto. È naturale che si sentono il centro del mondo. Chiedono dei genitori e sperimentano emozioni nuove, come la gelosia, l’orgoglio, l’affetto o la vergogna.
- A livello intellettivo iniziano a nominare cose e persone, come papà, mamma, nonno e nonna. L’attenzione di questi bambini dura poco, sono molto curiosi, indicano gli oggetti, possono identificare le parti del corpo. Se gli sono stati insegnati, emettono suoni onomatopeici, cioè imitano i suoni degli animali e delle cose. Possono utilizzare pronomi come io, me, tu e tenere una matita per fare i primi scarabocchi.
Due anni
- Socialmente possono provare a farsi valere da soli e prendere decisioni. Può divertirli imitare il comportamento degli adulti. Vogliono aiutare la mamma a fare le cose di casa come spazzare, pulire, lavare.
- A livello emotivo è facile che abbiano reazioni contrarie a quello che gli viene chiesto, perché possono essere egocentrici. A questa età i bambini si sentono più sicuri di loro stessi, anche se hanno ancora bisogno di sicurezza.
- Intellettualmente possono seguire istruzioni semplici, anche se hanno poca capacità d’attenzione. Possono memorizzare, cantare canzoni corte ed anche pensare prima di agire.
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