Come comportarsi con i bambini che picchiano e mordono
Perché alcuni bambini aggrediscono gli altri? Come dobbiamo comportarci di fronte ai bambini che picchiano e mordono? Queste domande vengono spesso poste da padri e madri preoccupati per le reazioni evidentemente aggressive dei loro figli.
L’aggressività nell’infanzia
Il primo elemento da mettere in rilievo è il fatto che, nell’infanzia, questa aggressività è normale e naturale. Si tratta di un’aggressività strumentale, che al bambino serve per conseguire un obiettivo: ottenere ciò che desidera. Per esempio, se desidera un giocattolo che appartiene a un altro, per ottenerlo lo colpisce, morde o spinge. Il suo proposito non è fare male all’altro bambino, ma ottenere il giocattolo.
Il bambino piccolo non possiede il pieno dominio della competenza linguistica. Questo presupposto si associa al fatto che sta attraversando una fase del suo sviluppo nella quale è ancora focalizzato su se stesso. Questo periodo, chiamato “stadio egocentrico“, gli impedisce di prestare attenzione alle necessità degli altri.
Per comunicare ciò che sente o desidera, il bambino prova diversi meccanismi. Questo è il punto di vista che l’adulto deve adottare, per insegnare al bambino che picchia in quale modo deve socializzare e comunicare i propri desideri.
Come reagire di fronte ai bambini che picchiano e mordono
Nel momento in cui si verifica l’episodio di aggressività è necessario agire. L’adulto responsabile in quella situazione (la maestra, la mamma, il papà, la babysitter) tranquillizzerà il bambino e parlerà con lui. Gli dirà che comprende ciò che gli è successo, e che il suo comportamento è stato inadeguato.
Se il bambino non è in grado di comunicare a parole le proprie emozioni, sarà l’adulto a farlo. È il momento di impiegare frasi come: “Sei arrabbiato, vero?”. In questo modo il bambino si sentirà compreso. Seguiranno poi le conseguenze, e l’adulto dirà chiaramente: “Non devi colpire né mordere nessuno, perché fai male”.
Rimedi e penitenze
Dopo che il bambino si è tranquillizzato, gli si farà capire che la sua reazione merita una penitenza o un’azione riparatrice: “Capisco bene che tu sia stato male perché il tuo compagno non ti dava quello che volevi. Il problema è che non devi picchiare né mordere nessuno. Andiamo a chiamarlo, e tu gli chiederai scusa”.
Insegnamenti adatti
- Un passo molto importante che non va assolutamente tralasciato consiste nell’insegnare al bambino che esistono dei mezzi alternativi perché possa esprimere i suoi desideri: “Quando desideri qualcosa devi dirlo a parole, con gentilezza”. Si tratta di fargli capire che esistono altri modi di comunicare la sua rabbia o i suoi desideri.
- È anche il momento opportuno per stimolarlo a imparare ad attendere e avere pazienza. “Se un altro bambino sta giocando con il giocattolo che desideri, puoi aspettare che finisca e, dopo, potrai giocarci tu”.
Alcuni “no” da prendere in considerazione
- Quando si interviene in una situazione nella quale un bambino reagisce con aggressività, l’adulto deve controllare le proprie emozioni. Questo significa soprattutto non gridare e non arrabbiarsi. Se l’adulto agisce con violenza, il bambino impara la violenza.
- Assillati e sotto pressione per gli attuali ritmi di vita, molti genitori tendono a lasciar correre gli episodi di bambini che picchiano e mordono. Accade abbastanza di frequente che, per calmare in fretta l’irritazione del piccolo, il papà o la mamma si lascino manipolare e gli permettano di fare ciò che vuole. È un grave errore, perché il bambino si abituerà al fatto che, attraverso un comportamento aggressivo, può ottenere ciò che desidera. Evitare di cedere di fronte alle pretese capricciose comporta più tempo e dedizione. Tuttavia, questo è l’atteggiamento adeguato per educare i bambini che picchiano.
Occuparsi dell’educazione emotiva
Un corretto sviluppo emotivo richiede il modello e l’intervento degli adulti. L’insegnamento emotivo è un aspetto fondamentale dell’educazione infantile. Permetterà al bambino di raggiungere il livello adeguato di intelligenza emotiva. La base di tutto ciò è un ambiente domestico emotivamente equilibrato. Il bambino impara dai modelli, e la sua famiglia è sempre il suo modello primario. Il piccolo trascorre diverse ore a scuola: di conseguenza, bisogna pretendere che anche questa presenti un clima positivo e privo di violenza.
Lo sviluppo delle competenze emotive permetterà ai bambini che picchiano e mordono di superare questa fase. Potranno assimilare e comprendere sia le proprie emozioni che quelle degli altri, e acquisire le abilità adatte per regolare i propri stati d’animo. Da questo dipenderà, in grande misura, la loro integrazione nella società.
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