Educare bambini responsabili attraverso il gioco

Educare bambini responsabili attraverso il gioco
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Educare bambini responsabili è possibile anche facendoli divertire. Durante i primi anni di vita del bambino, le responsabilità devono essere associate al gioco e, a poco a poco, essere incluse in altre attività meno piacevoli.

All’inizio questo apprendimento avviene tramite imitazione e richiede il rispetto delle norme, aspettative chiare e diverso tempo. È possibile che ai bambini in tenera età piaccia mettere in ordine i propri giocattoli e aiutare in certe faccende domestiche, ma poi non vorranno più farlo.

Se succede, vuol dire che il bambino stava solo giocando a riporre i suoi giocattoli nella cesta, ma si è ormai annoiato di questo gioco e non vuole più farlo. Accade quando i bambini sono molto piccoli, circa 2 anni di età, e imitano i loro genitori.

Quando crescono e sanno di avere delle responsabilità, hanno bisogno di un equilibrio tra gioco e lavoro; la cura di sé e le faccende domestiche possono servire per educare bambini responsabili.   

Bambine che giocano

Cos’è la responsabilità?

È altrettanto necessario sapere cos’è la responsabilità. Si tratta della capacità di assumersi le conseguenze delle proprie azioni e decisioni ricercando il proprio benessere insieme a quello altrui. I bambini devono imparare ad accettare le conseguenze di quello che fanno, pensano o decidono.

I genitori, però, devono capire che non è una capacità innata. La responsabilità viene acquisita nel tempo, tramite imitazione dell’adulto e approvazione sociale, che funge da rinforzo. Il bambino si sente soddisfatto quando agisce in modo responsabile e riceve approvazione sociale, cosa che ne rafforza l’autostima.

Vediamo quali compiti possono svolgere i bambini in base alla loro età e quali attività possono aiutare a educare bambini responsabili. 

Educare bambini responsabili a seconda dell’età

Tra i 2 e i 3 anni

Possono svolgere alcuni compiti sotto la supervisione degli adulti. Non comprendono ancora cosa fanno bene o male e agiscono in accordo alle direttive e ai divieti perché non possiedono autocontrollo.

Collaborano con gli adulti per mettere in ordine e riporre scarpe, pigiama, innaffiare le piante e compiere precise faccende domestiche come mettere e togliere i tovaglioli, etc.

A quest’età è possibile insegnare al bambino alcune attività tramite canzoni, ed è altrettanto utile stabilire una routine che poi ripeterà da solo.

Tra i 3 e i 4 anni

A quest’età i bambini osservano la condotta degli adulti e la imitano. Agiscono in funzione del premio e della punizione. Iniziano a sapersi controllare e a tenere in ordine gli oggetti personali.

Sono capaci di collaborare per mettere a posto o raccogliere gli oggetti. Possono mettere alcune stoviglie leggere a tavola come piatti e posate.

Si spogliano e si vestono con l’aiuto dei genitori. Imparano a condividere le cose e ad aspettare il proprio turno. Mostrano crescente interesse per il gioco condiviso.

Il bagno o i pasti possono essere ottimi momenti per rilassarsi, giocare e conversare. Incitateli a collaborare, a mangiare insieme al resto della famiglia, perché questo li unirà ai membri della casa che, come i genitori, devono predicare con l’esempio.

Bambino che lava i piatti educare bambini responsabili

Tra i 4 e i 5 anni

Osservano e imitano gli adulti. Hanno bisogno di essere guidati, ma desiderano compiacere e servire e per questo spesso hanno iniziative responsabili come vestirsi, raccogliere i giocattoli, controllarsi al cinema, etc.

Potete già dare loro qualche compito: apparecchiare, occuparsi di qualche commissione nell’ambiente domestico. Possono accudire i fratelli più piccoli per un tempo breve e con un adulto presente.

Devono mettere in ordine gli oggetti che usano. Sono piuttosto autonomi per quanto riguarda il cibo e la cura personale: si mettono le scarpe, si lavano e vanno al bagno da soli.

Accettano i turni di gioco, anche se non sempre li rispettano. Di solito si uniscono ad altri due o tre bambini per giocare e instaurano le prime amicizie.

Tra i 6 e i 7 anni

Con controllo e aiuto per evitare sviste involontarie, possono e devono preparare i materiali per realizzare un’attività. Iniziano a saper controllare i tragitti più noti e prossimi, come la scuola, casa di amici che vivono nello stesso complesso, casa di un familiare, etc.

A quest’età possono ricevere già una paghetta settimanale e imparare ad amministrarla sapendo che, se spendono tutti i soldi, dovranno aspettare la settimana successiva per ricevere l’altra. Potete educare bambini responsabili anche insegnando loro a risparmiare per comprare quello che desiderano.

Si fanno ancora guidare dalle norme e dalle abitudini degli adulti: associano il bene con le norme e il male con i divieti o quello che fa arrabbiare gli adulti. Compiono gli ordini alla lettera, di solito fino agli otto anni. Questo vi permetterà di controllarne più facilmente le spese.

Tendono a fare gruppo con compagni dello stesso sesso. Imparano abitudini sociali relazionate al saluto, al congedo, al ringraziamento, etc. Agiscono in modo responsabile se si offre loro l’opportunità di farlo.

Desiderano essere buoni, altrimenti incolpano gli altri o le circostanze perché non tollerano di essere considerati monelli. Iniziano ad acquisire la nozione di giustizia e comprendono le norme morali tramite esempi concreti.

A 8 anni

Iniziano ad acquisire autonomia personale e riescono a controllare i propri impulsi in funzione delle loro intenzioni. Sono in grado di organizzare la distribuzione del tempo, dei soldi e dei giochi. Hanno ancora bisogno di essere supervisionati.

Potete affidare loro responsabilità giornaliere: preparare la colazione, farsi il bagno, andare da soli a scuola, etc. Iniziano a distinguere la volontà degli adulti dalle norme e sono coerenti nella loro condotta.

Sanno quando e come devono agire in situazioni abituali. L’intervento delle persone adulte è decisivo, infatti se persiste una pressione autoritaria, il bambino diventa dipendente, sottomesso e privo di iniziativa. Se, invece, si opera in modo permissivo, il bambino diventerà una persona capricciosa e irresponsabile. Risulta fondamentale, dunque, un atteggiamento che favorisca l’iniziativa e rispetti i bisogni.

Sono attratti dal gioco collettivo e cooperano in gruppo. Riescono a prevedere le conseguenze delle loro azioni.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.



Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.