Aiutare il bambino a parlare in modo fluido: alcuni consigli

Per aiutare i bambini a parlare in modo fluido servono pazienza, attenzione e soprattutto servite voi, i suoi genitori!
Aiutare il bambino a parlare in modo fluido: alcuni consigli
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

L’amore, la pazienza e la dedizione. Sono questi gli ingredienti principali per aiutare il bambino a parlare in modo fluido. Solo così riuscirà a crescere e diventare molto più indipendente.

La comunicazione è un bisogno dell’essere umano. Fin dal momento della nascita. Dall’istante in cui prendiamo in braccio il nostro piccolo, ci rendiamo conto che cercherà di trasmetterci dei messaggi. Lo fa attraverso il pianto, i sorrisi, i gesti e in seguito iniziando a balbettare le prime parole.

E anche se non esiste nessun trucco magico per aiutare il bambino a parlare in maniera fluida, è fondamentale conoscere tutti gli strumenti a nostra disposizione per favorire in lui lo sviluppo del linguaggio. 

Da un punto di vista scientifico, aiutare il bambino a parlare è fondamentale

Secondo gli esperti di neurolinguistica, bisognare prestare un’attenzione speciale alla stimolazione del linguaggio, poiché tutti gli esseri umani sono programmati per parlare.

Vale a dire, sapendo che il bambino sarà in grado di pronunciare le prime parole con il passare del tempo, bisogna sforzarsi fin dall’inizio di stimolarlo affinché impari poco a poco con la pratica.

La comunicazione è un bisogno che il bambino esterna con il pianto o la lallazione

Secondo questa scienza, mamma e papà dovrebbero cogliere al volo ogni opportunità di parlare con i propri figli. Per esempio, quando stanno dando loro da mangiare, quando fanno loro il bagno, dedicando loro del tempo per giocare insieme o se hanno commesso qualche errore.

Questo, non solo li spingerà a comunicare tramite le parole, ma permetterà loro di stringere un legame con voi genitori fin da subito.

La costanza è l’elemento chiave per raggiungere questo obiettivo. Per questo motivo dovete ricorrere alla ripetizione affinché sia voi sia vostro figlio riusciate a tagliare questo traguardo insieme.

Se gli offrite un goccio d’acqua, non esitate a usare frasi come: “Ecco l’acqua!”, “Prendi un pochino d’acqua” o “Che buona quest’acqua!”. Insistere su certe parole aiuterà il vostro bambino ad associare i vocaboli ai diversi oggetti.

Evitate di fare pressioni sul bambino

Per aiutare il bambino a parlare, approfittate di ogni occasione.

Anche se questo piccolo essere umano è in grado di stringerci il cuore e ci spinge a parlargli con un certo tono di voce che ha lo scopo di farlo sentire coccolato, è importante che parliamo con fermezza in ogni istante. Ovviamente, possiamo lasciar stare espressioni o parole particolari quando vogliamo fargli le coccole o consolarlo per qualcosa.

Molte madri si preoccupano vedendo come altri bambini inizino a parlare con le persone che li circondano con parole chiare e gesti concreti.

Tuttavia, bisogna anche tenere a mente che ogni bambino ha capacità uniche, abilità particolari e un livello di comprensione diverso. Senza dubbio, fargli pressioni sarebbe un grave errore. Lasciate che parli secondo i suoi tempi e aiutatelo con tecniche di stimolazione.

I bambini imparano a parlare al loro ritmo e senza pressioni

10 consigli per voi, per aiutare il bambino a parlare in modo fluido

I logopedisti affermano che tra i 18 e i 24 mesi i bambini dovrebbero sperimentare un ampio sviluppo del vocabolario, arrivando a conoscere 200 o 250 parole.

Se non è questo il caso di vostro figlio, vi consigliamo di rivolgervi a uno specialista che sicuramente valuterà la situazione e vi offrirà dei consigli suggerendovi delle tecniche per aiutare il bambino a parlare.

Oltre a ciò, cercate di seguire questi semplici consigli per raggiungere insieme questo meraviglioso obiettivo:

  • Approfittate del momento dei pasti per stimolarlo a parlare
  • Insegnategli a bere i liquidi con la cannuccia
  • Evitate di parlare come se foste voi un bambino
  • Nominate tutti gli oggetti
  • Raccontategli una storia prima di dormire
  • Non evitate nessuna parola, neanche quelle che a voi sembrano difficili
  • Cantate canzoncine di facile comprensione
  • Usate strumenti di aiuto visivi e indicate le cose con le mani
  • Trasformate quest’attività in gioco, approfittando della curiosità naturale del bambino

Tre alimenti, alleati del linguaggio

Per aiutare il bambino a parlare nominate tutti gli oggetti e indicateli con le mani

Se vostro figlio consuma già alimenti solidi, non potete non approfittare per dargli certi cibi che contribuiranno a rinforzare l’intelligenza e la memoria. Questi due fattori sono rilevanti affinché il processo di apprendimento sia veloce, efficace e senza troppi ostacoli.

Le uova sono la prima alternativa della lista, poiché contengono colina, una sostanza che favorisce le sinapsi (connessioni neuronali). La velocità a cui avviene questo processo influisce sul ragionamento, le emozioni, il pensiero e molto altro. In teoria, migliore è, migliori saranno le capacità.

Le uova, la barbabietola e il pesce azzurro lo aiuteranno a parlare più velocemente

D’altro canto, la barbabietola è un ortaggio incredibile a questo scopo, poiché contiene uridina monofosfato, che svolge lo stesso funzione della colina e aumenta le capacità cognitive del piccolo.

E nella dieta complementare non può mancare il pesce azzurro, ricco di acido docosaesaenoico, grasso omega 3, che aiuta lo sviluppo dell’intelligenza. A tale riguardo, bisogna aspettare che il bambino compia un anno e che il pediatra autorizzi l’assunzione di questa sostanza perché potrebbe scatenare reazioni allergiche.

Aiutare il bambino a parlare in maniera fluida e veloce è un lavoro a sei mani, in cui i protagonisti sono mamma, papà e il piccolo. Non fategli mai pressioni perché dica quello che volete voi. Al contrario, fate in modo che l’apprendimento sia divertente e che possiamo godere tutti e tre di questi momenti di crescita.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.