Lavorare sulle emozioni in classe: perché è importante?

I bambini possono avere molti modi per esprimere le loro emozioni. Ecco come aiutarli a farlo in classe.
Lavorare sulle emozioni in classe: perché è importante?

Ultimo aggiornamento: 11 novembre, 2020

Molto si è detto e scritto sull’importanza di lavorare sulle emozioni in classe. È importante, a tutte le età e in tutte le scuole, che le emozioni ed i sentimenti facciano parte dei programmi curricolari . In questo modo gli studenti potranno sviluppare la loro intelligenza emotiva.

Cosa sappiamo delle emozioni e dei sentimenti?

Le emozioni sono risposte o reazioni psicofisiologiche che il corpo genera di fronte a situazioni, persone o oggetti che fanno parte dell’ambiente in cui viviamo e che frequentiamo. Quindi, un’emozione rappresenta una modalità di adattamento delle persone che si manifesta, a livello fisiologico, attraverso vari sistemi biologici (espressioni facciali, muscoli, sistema endocrino, ecc.).

La tristezza, la gioia, la rabbia, l’ira, la paura o la nostalgia sono delle reazioni e, quindi, delle emozioni che una persona può provare. Sono delle risposte quasi automatiche provocate dal cambiamento di una situazione, dall’incontro con una persona o quando siamo di fronte ad un oggetto. Se queste emozioni persistono nel tempo, possono diventare sentimenti.

Insegnante ed alunni che ridono e fanno lezione davanti ad un computer.

Perché è importante lavorare sulle emozioni in classe?

Lavorare sulle emozioni in classe è di fondamentale importanza per un corretto sviluppo della personalità dei bambini e degli adolescenti. È necessario che bambini e ragazzi imparino a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, che imparino a parlarne e a gestirle in ogni momento.

Riuscire a controllare l’ansia, lo stress, la depressione e la frustrazione è possibile se i bambini imparano a gestire le proprie emozioni sin dalla tenera età. In questo senso, il miglioramento dell’autostima, delle relazioni con gli altri ed il raggiungimento degli obiettivi personali sono strettamente correlati con la gestione delle emozioni. Tutto dipende dalla capacità di una persona di gestire le proprie emozioni e auto-regolarsi quando necessario.

Pertanto, per raggiungere gli obiettivi dell’educazione emotiva, si dovrebbe lavorare sulle emozioni all’interno delle classi. I bambini ed i giovani devono essere capaci di:

  • Riconoscere, conoscere, comprendere e descrivere le proprie emozioni e quelle degli altri.
  • Imparare delle strategie e sviluppare delle abilità per controllare le emozioni negative e generarne di positive.
  • Evitare e prevenire le conseguenze dannose delle emozioni negative.
  • Sviluppare atteggiamenti postivi nei confronti della vita.
  • Essere consapevoli dei benefici e del benessere che apportano le emozioni positive.

Quando parlo di controllare le emozioni, intendo quelle emozioni davvero stressanti ed invalidanti. Provare emozioni e ciò che rende ricca la nostra vita”.

-Daniel Goleman-

Come lavorare sulle emozioni in classe?

Gli educatori devono essere in grado di programmare delle attività educative per lavorare sulle emozioni in classe. L’obiettivo deve essere quello di elaborare delle strategie affinché bambini ed adolescenti possano imparare a gestire le loro emozioni. Pertanto, per ottenere negli studenti uno sviluppo progressivo dell’intelligenza emotiva, è essenziale lavorare sull’empatia, sullo sviluppo di atteggiamenti proattivi e sull’assertività.

Inoltre, è importante che si analizzino le emozioni sia come contenuto a sé stante sia come contenuto trasversale. Per le loro caratteristiche, le emozioni rappresentano dei processi adattivi a diversi ambienti ed attività. Per questo motivo, bisogna tener conto delle emozioni in ogni momento di insegnamento-apprendimento di qualsiasi materia scolastica.

Alunni che ascoltano la lezione della professoressa.

Attività per lavorare sulle emozioni in classe e a casa

Per finire, vi presentiamo alcune opzioni che possono servire per lavorare sulle emozioni, sia a scuola con gli insegnati che a casa con i genitori:

  • Assemblea di classe. Data la sua particolarità come momento di condivisione e dialogo, l’assemblea di classe è un’occasione per gli educatori per poter lavorare sulle emozioni insieme ai bambini. Ad esempio, chiedendo loro cosa hanno fatto a casa il giorno prima. Possono chiedere quali erano le loro emozioni, come si sentivano e come si sentono adesso. Questo può essere il primo passo per iniziare a conoscere le loro emozioni.
  • La lettura. La narrazione e la lettura di libri o favole sono le strategie ideali per lavorare sulle emozioni. Attraverso le esperienze dei personaggi, ciò che provano e sperimentano, è possibile riconoscere ed identificare i vari tipi di emozione.
  • Parlare delle situazioni problematiche. Questa è un’attività più adatta per gli adolescenti. Si tratta di partire da una situazione problematica e discutere sulle emozioni che entrano in gioco. In questo modo si può capire perché si provano certe emozioni, analizzarle e trovare delle strategie per modificarle, accettarle e gestirle. Ad esempio, si può partire da situazioni come una lite con i genitori, la perdita di una persona cara o l’impossibilità di raggiungere un obiettivo personale.
  • Il disegno. Il disegno, soprattutto per i più piccoli, è una buona strategia che permette ai bambini di individuare ed esternare le loro emozioni. I colori e la pittura premettono ai più piccoli di “parlarci” di ciò che provano e di comprendere meglio le emozioni che dipingono.

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